Turn of the screw

Posted by on May 21, 2023

https://www.youtube.com/watch?v=mdIkdpocXf0 Theatre Valli 2023§ Reggio Emilia The Prologue Florian Panzieri Peter Quint Florian Panzieri Miles Ben Fletcher Flora Maia Greaves The Governess Laura Zecchini Mrs Grose Chiara Trapani Miss Jessel Liga Liedskalnina Conductor Francesco Bossaglia Regia Fabio Condemi Sets Fabio Cherstich Costume Designer Gianluca Sbicca Lighting Oscar Frosio https://youtu.be/zDHANx0Ue08 Febbraio 2020 Prologue / Peter Quint:

https://www.youtube.com/watch?v=mdIkdpocXf0

Theatre Valli 2023§
Reggio Emilia

The Prologue
Florian Panzieri

Peter Quint
Florian Panzieri

Miles
Ben Fletcher

Flora
Maia Greaves

The Governess
Laura Zecchini

Mrs Grose
Chiara Trapani

Miss Jessel
Liga Liedskalnina

Conductor
Francesco Bossaglia

Regia
Fabio Condemi

Sets
Fabio Cherstich

Costume Designer
Gianluca Sbicca

Lighting
Oscar Frosio

https://youtu.be/zDHANx0Ue08

Febbraio 2020

Prologue / Peter Quint: Nicholas Watts
Governess Sarah Tynan
Miss Jessel Eleanor Dennis
Mrs Grose Heather Shipp
Flora Jennifer Clark
Miles Tim Gasiorek

Conductor Leo McFall
Regia Alessandro Talevi
Lighting Designer Matthew Haskins
Set & Costumes designer Madeleine Boyd

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.409760592409730.104067.100001273798018&type=1&l=159ec79451

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.631306866921767.1073742217.100001273798018&type=1&l=152c07a357

https://www.facebook.com/media/set/?set=ms.c.eJw9zscNA0EMA8CODOXQf2MGxOM%7E_B1RgaM%7E_Mj%7E_bWpv7iHHDQmWePzyVj5blJI7eXz%7E_XTn1tjXezd70QuNOab84P7zftjsNNx93zogovumy%7E%3BmK8iNvr6z7Lt187k0%7E_uTXZwV9Mmm7%7E%3BXm5Ize6kDvd91%7E%3Bf%7E%3BsDf%7E%3B1U%7E%3By9Lo48%7E%3BYF%7E_4r9iX%7E_7TpcOg%7E-%7E-.bps.a.409760592409730&type=1

 

 

2 thoughts on “Turn of the screw

  1. THE TURN OF THE SCREW: BOLOGNA FESTEGGIA I 100 ANNI DI BENJAMIN BRITTEN

    Se mi si chiedesse di indicare un compositore che ha rappresentato meglio di tutti gli altri il genere operistico durante la seconda met? del ?900, io non avrei esitazioni, sottolineando comunque la grandezza di Henze, nel fare il nome di Benjamin Britten. L?autore inglese, di cui si festeggiano in questi giorni i cento anni alla nascita, ha saputo ereditare la grande tradizione precedente facendola propria: cos? come Gozzano in poesia cinquant?anni prima seppe, parole di Montale, ?attraversare D?annunzio per approdare a un territorio suo?, Britten attravers? Mahler, Berg, Puccini, Strauss, pure l?altro grande inglese Purcell, giungendo ad un linguaggio inconfondibilmente proprio. E suona come tipicamente britteniana anche l?opera ?The Turn of the Screw?, su libretto di Myfanwy Piper e tratta dal romanzo omonimo di Henry James. Chi scrive considera il romanzo di James uno dei capolavori del genere letterario horror: in esso i fantasmi di Quint e Miss Jessel sono manifestazioni di mostri interiori, ossessioni, violenze psicologiche e, sapientemente accennate ma mai esplicitamente dichiarate, fisiche. Il Giro di Vite romanzo ? gelido e terrificante, e i bambini posseduti, ammaliati, non sono i soliti mocciosi un po? fastidiosi, ma sono inquietanti creazioni da incubo. Britten riesce, nella sua opera, a ricreare la stessa atmosfera del libro, grazie ad un?orchestra scarnificata, quasi diafana. Il senso ipnotico della musica ? dato da una tecnica che si potrebbe definire senz?altro seriale, perch? prevede l?esposizione e la variazione, quasi ossessiva, infernale, dello stesso tema presentato all?inizio. Bene ha fatto il Teatro Comunale di Bologna a riproporre questo titolo nell?allestimento del 1997 firmato Giorgio Marini, con le bellissime scene mobili dipinte di Edoardo Sanchi, i costumi di Elena Cicorella e le suggestive luci riprese da Daniele Naldi. Alla guida dell?orchestra da camera, Jonathan Webb, con un gesto molto pulito, ha sottolineato la tensione strisciante nella partitura, dando vita ad un?atmosfera claustrofobica. Nella compagnia di canto va sottolineata la presenza del piccolo Sebastian Davies, che interpretava Miles, purtroppo dall?intonazione precaria, ma l?et? ? davvero acerba e in futuro (si spera) il problema sparir?. Comunque bravo, Davies, a fare coppia con la pi? cresciutella Erin Hughes, una Flora evidentemente pi? matura ma comunque realistica e dal timbro piacevole, nonostante i suoni gravi siano da rinforzare. Molto bravo, come Prologo e come Quint, il tenore Randall Bills, ben aderente alla particolare vocalit? del suo personaggio, fitta di ambigui melismi e insinuante nel declamato. Cos? come i bambini, anche i fantasmi agiscono in coppia, e la ?spalla? del diabolico Quint ? Miss Jessel, che a Bologna era interpretata da Cristina Zavalloni. Voce particolare, si sa, ma a mio avviso adatta a questa parte invero non troppo grande ma comunque dotata di una sua difficolt?, cui la Zavalloni ? ben riuscita a venire a capo. Difficile, e non poco, pure il ruolo dell?Istitutrice, che Anne Williams-King ha risolto solo in parte senza creare un vero e proprio personaggio, ma limitandosi a cantare le note senza particolari inciampi. A chiudere l?elenco dei cantanti ? Laura Cherici, Mrs Grose senza infamia e senza lode.
    Teatro, purtroppo, semideserto, a confermare ancora una volta che, per quanto riguarda il ?900, l?affluenza di pubblico ? inversamente proporzionale alla qualit? della musica.

    Michele Donati

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