Cherubini

Posted by on August 13, 2022

Demophoon Cherubini Luigi Libretto Jean-François Marmontel based on Demofoonte by Metastasio Libretto Text, Libretto Index Opera Roma 1985 Giuseppe Taddei, Natale De Carolis, Giovanni Gusmeroli, JeanPhilippe Lafont, Montserrat Caballè, Veriano Luchetti, Luigi Petroni Conductor Gianluigi Gelmetti Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma Chorus Teatro Opera Roma

Demophoon
Cherubini Luigi
Libretto Jean-François Marmontel based on Demofoonte by Metastasio Libretto Text, Libretto Index

Opera Roma 1985

Giuseppe Taddei, Natale De Carolis, Giovanni Gusmeroli, JeanPhilippe Lafont, Montserrat Caballè, Veriano Luchetti, Luigi Petroni

Conductor Gianluigi Gelmetti
Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
Chorus Teatro Opera Roma

1 thought on “Cherubini

  1. Successo per il capolavoro di Luigi Cherubini che ha aperto la Stagione da Camera di Santa Cecilia
    Lodoiska opera di carattere sinfonico
    Buona prova di Jeremie Rhorer che ha guidato Le Cercle de l’Harmonie e Choeur Les Elements

    Lodoiska di Cherubini ha aperto con un buon successo di pubblico la Stagione di Musica da Camera 2010-2011 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Con questa scelta la maggiore istituzione concertistica italiana ha voluto rendere omaggio al 250.mo anniversario della nascita del nostro grande Luigi Cherubini, evento che, purtroppo, non ha avuto, in Italia, la necessaria cassa di risonanza che ponesse all’attenzione del pubblico molti dei capolavori che il musicista compose.

    La scelta dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia ? di grande rilievo perch? ? caduta su un’opera come Lodoiska che si pone in un punto di transizione tra il ‘700 e il futuro romanticismo che dominer? il panorama del teatro d’opera per buona parte dell’800. Nella Lodoiska, infatti, si intravedono quelle che saranno le caratteristiche del secolo ‘a venire’, soprattutto nell’uso di numerosi pezzi d’insieme e di una spiccato senso della drammaturgia che sottolinea con efficacia tutti i momenti salienti della trama.

    Lodoiska, che il libretto ci dice essere ‘com?die-h?roique’ una forma che abbandona la retorica della ‘trag?die lyrique’ per trovare una maggiore interconnessione tra testo e musica. E’ anche op?ra-comique, forma adottata presso le Th?atre Feydeau di Parigi dove fu rappresentata per il prima volta il 18 luglio del 1791.

    La storia do Lodoiska ? tratta da un romanzo settecentesco di Jean-Battiste Luovet de Couvrais, Les amours du chavalier de Faublas, uno di quei romanzi che, all’epoca era pubblicato a fascicoli, 19 per l’esattezza, una specie di antenato del ‘fouilleton’ dell’800, dal quale il librettista Claude-Fran?ois Fillette-Loreuax estrapol? una delle trame collaterali che narrava le vicissitudini di due giovani amanti (qui Lodoiska e Florenski) contrastati da un despota (Dourlinski) la cui storia ha un epilogo lieto che vede la sconfitta del tiranno ad opera in un personaggio eroico (Titzikan e i Tartari).

    Per quanto riguarda la parte musicale Lodoiska ha caratteristica prettamente ‘sinfonica’ nel senso che la parte strumentale risulta preponderante rispetto alla parte del canto le cui voci sono molto spesso utilizzate in ‘ensemble’ piuttosto che come solisti. Tale caratteristica appare fin dal primo atto con lo splendido quartetto ‘Etranger, n’ayez point d’alarmes’ (Titzikan, Florenski, Varbel , il Tartaro) ma anche in numerosissime scene d’insieme alle quali partecipa anche il coro come lo squarcio ‘Votre chef est intrepide’ tra Titzikan ed i tartari e soprattutto con gli splendidi finali di ogni singolo atto tutti di straordinaria dimensione ed effetto, in special modo quello del terzo atto, efficace sciglimento della trama che vede la sconfitta del tiranno ed il trionfo della storia d’amore ‘Tyran, au nombre de tes crime’ .

    Con ci? non vogliamo dire che la parte pi? lirica sia trascurata; splendido ? il recitativo ed aria di Lodoiska che apre il secondo atto ‘Que dis-je! O ciel! Si contre mon attente’ solo per fare l’esempio pi? chiaro. Volevamo solamente evidenziare che l’effetto complessivo che si prova ascoltando quest’opera ? di straordinario sinfonismo dove le voci, a volte, non emergono con chiarezza ma fondono nell’insieme.

    Per quanto concerne gli interpreti, quelli scelti dagli organizzatori di Santa Cecilia si sono rivelati ideali soprattutto per quanto riguarda coro ed orchestra. J?r?mie Rhorer ha guidato infatti con intensit? e drammaticit? Le Cercle de l’Harmonie assieme al Choeur Les El?ments con una intepretazione piuttosto asciutta che ha concesso poco al romanticismo che gi? si intravede in questa partitura.

    Non siamo, per?, d’accordo con Rhorer per il taglio operato alla fine del terzo atto. L’opera finisce con un lieto fine; Cherubini, per?, con la musica ha voluto sottolineare che questo lieto fine non ? assoluto, bens?, pu? lasciare intravedere degli sviluppi che, con il passare del tempo, possano essere sovvertiti. Tale suo pensiero ? espresso in musica con un diminuendo orchestrale, un progressivo spegnimento in ‘pianissimo’ , colpo da maestro che lascia un senso di sospensione, di incertezza. Tale effetto, purtroppo, ? del tutto scomparso.

    La compagnia di canto ci ? sembrata, nel complesso, un po’ incolore, pur essendo composta da cantanti affermati. Lodo?ska era il soprano Nathalie Manfrino, che ha esibito una linea di canto molto efficace nelle parti liriche ma di poco temperamento nelle parti pi? drammatiche, I due tenori S?bastien Gu?ze (Floreskj) e Philippe Do (Titzikan), anche loro bravi cantanti ma ci sono sembrati inadeguati alle rispettive parti. Completavano il cast i baritoni Armando Noguera (Varbel), e Pierre-Yves Pruvot (Dourlinski), poi il basso Alain Buet (Altamour) ed il soprano Hj?rdis Th?bault (Lysinka).

    Al termine della recita il pubblico ha applaudito a lungo tutti gli interpreti dimostrando di aver gradito quanto ascoltato soddisfatto, anche, per la riproposta di un capolavoro di grande musicista come Luigi Cherubini che ?, purtroppo, ingiustamente dimenticato.

    Claudio Listanti
    claudio.listanti@voceditalia.it

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