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Teatro degli Arcimboldi 2002
Conductor Renato Palumbo
Regia scene costumi Hugo de Ana
Mariella Devia, Daniela Barcellona, Marcelo Alvarez, Michele Pertusi, Carlo Bosi
Orchestra of the Teatro alla Scala
2011 San Francisco Opera
John Pascoe Regia
Jeff Bruckerhoff Lighting designer
Riccardo Frizza Conductor
Lawrence Pech Choreographer
Roy Rallo Assistant stage director
Christopher Verdosci Set and costume design
Gerd Mairandres Make-up artist
Austin Kness Apostolo Gazella
Ao Li Ascanio Petrucci
Elizabeth DeShong Maffio Orsini
Christopher Jackson Jeppo Liverotto
Brian Jagde Oloferno Vitellozzo
Igor Vieira Gubetta
Michael Fabiano Gennaro
Renée Fleming Lucrezia Borgia
Vitalij Kowaljow Duke Alfonso
Daniel Montenegro Rustighello
Ryan Kuster Astolfo
Blanche Hampton Princess Negroni
San Francisco Opera Dance Corps
San Francisco Opera Chorus
Ian Robertson Chorus director
San Francisco Opera Orchestra
pubblicato su GBopera
Da Ancona: una ?Lucrezia? di successo
marzo 19, 2010
Giosetta Guerra
Ancona, Teatro delle Muse, Stagione di opera e balletto 2009-010
?LUCREZIA BORGIA?
Dramma tragico in un Prologo e due atti di Felice Romani, dalla tragedia omonima di Victor Hugo
musica di Gaetano Donizetti
Lucrezia Borgia, MARIELLA DEVIA
Gennaro, GIUSEPPE FILIANOTI
Maffio Orsini, MARIANNA PIZZOLATO
Il Duca Alfonso, ALEX ESPOSITO
Jeppo Liverotto, un usciere, MASSIMILIANO LUCIANI
Oloferno Vitellozzo, CARLO GIACCHETTA
Rustighello, GREGORY BONFATTI
Apostolo Gazella, ROBERTO GATTEI
Gubetta, STEFANO RINALDI MILIANI
Ascanio Petrucci, un coppiere, GIANNI PACI
Orchestra Filarmonica Marchigiana, Coro Lirico Marchigiano ?V.Bellini? (direttore, David Crescenzi)
Direttore d?orchestra, Marco Guidarini
Esecuzione in forma di concerto
Ancona, 21 febbraio 2010
Standing ovation per Mariella Devia, regina del belcanto, e per Alex Esposito, giovane basso messosi in luce anche al Rossini Opera Festival. Assistendo ad un?opera in forma di concerto si ha il privilegio di godere delle voci e, se le voci sono buone, come nel caso di questa Lucrezia Borgia ad Ancona, il privilegio si muta in piacere. Finalmente non dobbiamo spendere fiumi di parole per descrivere la scenografia e non dobbiamo allambiccarci il cervello per decifrare le intenzioni dei registi/scenografi. Spendiamo solo due parole per lodare le luci che cambiavano il colore del fondale e lo stilista dello splendido abito blu chiaro della Devia.
Lucrezia Borgia, donna malvagia che ritrova la sua umanit? nell?amore per il figlio, era Mariella Devia, un ruolo consolidato da questa sublime belcantista, prodiga di gorgheggi e virtuosismi nel canto di coloratura, di acuti astrali, filati rinforzati, fiati lunghissimi nel canto melodico e patetico, maestra nel cesello del fraseggio, impreziosito dal fascino delle mezze voci, dal controllo intelligente dei mezzi vocali, dall?intensit? dell?interpretazione.
Al suo fianco, nel ruolo del figlio Gennaro (interpretato anche dal tenore marchigiano Mario Tiberini nel 1856 e ?57 nelle Americhe e nel 1861 a Londra) ha cantato il tenore Giuseppe Filianoti, gi? partner della Devia nello stesso ruolo nel 2001 al Teatro Comunale di Bologna. Tenore di grazia, lirico e non di coloratura, ha bella pasta vocale dal colore chiaro, buoni appoggi nella zona grave, luminosit? e sostegno nelle proiezioni acute, ma scarsa dimestichezza col canto in maschera, per cui nell?atto finale la voce si ? pi? volte spezzata, come era gi? successo nove anni fa. Il basso Alex Esposito, come Duca Alfonso, ? un cantante di temperamento, ha brillato per la bellezza del timbro vocale, l?imponenza e l? ampiezza del suono, la possente consistenza nelle note gravi, la padronanza tecnica del canto, la sicurezza d?emissione in tutti i registri, il fraseggio ricco d?intenzioni. Bella la voce del mezzosoprano Marianna Pizzolato, nel ruolo en travesti di Maffio Orsini, (voce estesa, luminosa nella tessitura acuta, appoggi gravi naturali, linea di canto morbida, buona messa di voce). Vista l?importanza a loro riservata nell?opera, anche i personaggi di contorno sono interpretati da buoni cantanti: Stefano Rinaldi Miliani (Gubetta), che usa con arte una bella voce di basso, Carlo Giacchetta (Oloferno Vitellozzo), un tenore chiaro corretto, Gregory Bonfatti (Rustighello), un bravo tenore leggero acuto, Giacomo Medici (Astolfo), Massimiliano Lucani (Jeppo Liverotto e un usciere), Roberto Gattei (Apostolo Gazzella), Gianni Paci (AscanioPetrucci e un coppiere). Bravissimo per le belle voci e per la morbidezza del canto il Coro Lirico Marchigiano ?V.Bellini?, preparato da David Crescenzi.
L?opera, composta da Donizetti nel 1833) su libretto di Romani ispirato al dramma di Victor Hugo fu un momento atipico nella produzione donizettiano, una commistione di serio e di buffo, che gi? si avverte nel preludio orchestrale (lugubre l?intervento dei corni, vivace quello dei violini, densit? dell?insieme). Tutta l?opera si snoda nell?inquietante alternanza di festa e tragedia, che l?Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta da Marco Guidarini, ha eseguito con propriet? anche se con sonorit? a volte un po? alte.
Successo entusiastico con applausi interminabili ed incontenibili.
Scritto da Giosetta Guerra ? Categoria Recensioni
BLOG:Una voce poco fa
s?bado 27 de febrero de 2010
Lucrezia Borgia de Donizetti en el Teatro delle Muse de Ancona, Italia
Giosetta Guerra
Ovaciones de pie para Mariella Devia, reina del belcanto, y para Alex Esposito joven bajo que ha lucido tambi?n en el Rossini Opera Festival. Al asistir a una opera en concierto, se tiene el privilegio de gozar de las voces, y si las voces son buenas, como en el caso de esta Lucrezia Borgia en Ancona, el privilegio se convierte en placer. Finalmente, no debemos dedicar muchas palabras para describir la escenograf?a y no debemos pensar mucho para descifrar las intenciones del director de escena y del escenogr?fo. Utilizamos solo un par de palabras para elogiar las luces que cambiaron el color del fondo y la elegancia del esplendido vestido azul claro de Devia.
Lucrezia Borgia, mujer malvada que reencuentra su humanidad en el amor del hijo, fue Mariella Devia, un papel consolidado para esta sublime belcantista, prodiga de trino y virtuosismo en el canto de coloratura, de agudos astrales, filados reforzados, largu?simos fiatos en el canto mel?dico y pat?tico, maestra en el cincel del fraseo, del embellecimiento de las medias voces, del control inteligente de las medios vocales, y de la intensidad en la interpretaci?n.
A su lado, en el papel del hijo Gennaro (interpretado tambi?n por el tenor marchigiano Mario Tiberini en 1856 y 1857 en las Am?ricas y en 1861 en Londres) canto el tenor Giuseppe Filianoti, quien ya hab?a acompa?ado a Devia en el mismo papel en el 2001 en el Teatro Comunal de Bolonia. tenore di grazia, l?rico y no de coloratura, que posee una bella pasta vocal de color claro, buenos apoyos en la zona grave, luminosidad y sost?n de las proyecciones agudas, pero escasa familiaridad con el canto en mascara, para el cual en el acto final se quebr? como le sucedi? hace nueve a?os. El bajo Alex Esposito, como el Duque Alfonso, fue un cantante de temperamento que brill? por la belleza de su timbre vocal, la imponente y amplitud del sonido, la potente consistencia en las notas graves, el dominio t?cnico del canto, la seguridad de emisi?n en todos los registros, y el fraseo rico de intenciones.
Hermosa fue la voz de la mezzo soprano Marianna Pizzolato, en el papel en travesti de Maffio Orsini, (voz pareja, luminosa en la tesitura aguda, apoyos graves naturales, l?nea de canto m?rbida, buenos medios de voz). Se le dio importancia en la opera a los personajes de complemento, y estos fueron interpretados por buenos cantantes Stefano Rinaldi Miliani (Gubetta), que utiliz? con arte su bella voz de bajo, Carlo Giacchetta (Oloferno Vitellozzo), un tenor claro y correcto, Gregory Bonfatti (Rustighello), un buen tenor ligero agudo, Giacomo Medici (Astolfo), Massimiliano Lucani (Jeppo Liverotto), Roberto Gattei (Apostolo Gazzella), Gianni Paci (Ascanio Petrucci). Bravo por las bellas voces y la suavidad en el canto del Coro L?rico Marchigiano ?V. Bellini?, dirigido por David Crescenzi.
La opera compuesta por Donizetti en 1833 con libreto de Romani e inspirada en el drama de V?ctor Hugo, fue un momento at?pico en la producci?n donizettiana, una mezcla entre serio y bufo, que se advierte en el preludio orquestal (l?gubre fue la intervenci?n de los cornos, vivaz la de los violines, densita en conjunto). Toda la opera si desenvuelve en una inquietante alternancia entre fiesta y tragedia, que la Orquestra Filarm?nica Marchigiana, dirigida por Marco Guidarini, ejecut? con propiedad, aunque con una sonoridad por momentos un poco alta. Un ?xito desenfrenado de interminables e incontenibles aplausos.
Publicado por Una voce poco fa en 12:35
Etiquetas: Alex Esposito, Giuseppe Filianoti, Marco Guidarini, Marianna Pizzolato, Mariella Devia
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Opera dal Centro e Sud
Ancona: nel Teatro delle Muse Lucrezia Borgia in forma di concerto.
Un affresco lirico di grande suggestione.
di Giosetta Guerra
Pubblicato il 27 Febbraio 2010
ANCONA – 21 febbraio 2010. Standing ovation per Mariella Devia, regina del belcanto, e per Alex Esposito, giovane basso messosi in luce anche al Rossini Opera Festival. Assistendo ad un’opera in forma di concerto si ha il privilegio di godere delle voci e, se le voci sono buone, come nel caso di questa Lucrezia Borgia ad Ancona, il privilegio si muta in piacere. Finalmente non dobbiamo spendere fiumi di parole per descrivere la scenografia e non dobbiamo allambiccarci il cervello per decifrare le intenzioni dei registi/scenografi. Spendiamo solo due parole per lodare le luci che cambiavano il colore del fondale e lo stilista dello splendido abito blu chiaro della Devia. Lucrezia Borgia, donna malvagia che ritrova la sua umanit? nell’amore per il figlio, era Mariella Devia, un ruolo consolidato da questa sublime belcantista, prodiga di gorgheggi e virtuosismi nel canto di coloratura, di acuti astrali, filati rinforzati, fiati lunghissimi nel canto melodico e patetico, maestra nel cesello del fraseggio, impreziosito dal fascino delle mezze voci, dal controllo intelligente dei mezzi vocali, dall’intensit? dell’interpretazione.
Al suo fianco, nel ruolo del figlio Gennaro (interpretato anche dal tenore marchigiano Mario Tiberini nel 1856 e ’57 nelle Americhe e nel 1861 a Londra) ha cantato il tenore Giuseppe Filianoti, gi? partner della Devia nello stesso ruolo nel 2001 al Teatro Comunale di Bologna. Tenore di grazia, lirico e non di coloratura, ha bella pasta vocale dal colore chiaro, buoni appoggi nella zona grave, luminosit? e sostegno nelle proiezioni acute, ma scarsa dimestichezza col canto in maschera, per cui nell’atto finale la voce si ? pi? volte spezzata, come era gi? successo nove anni fa. Il basso Alex Esposito, come Duca Alfonso, ? un cantante di temperamento, ha brillato per la bellezza del timbro vocale, l’imponenza e l’ ampiezza del suono, la possente consistenza nelle note gravi, la padronanza tecnica del canto, la sicurezza d’emissione in tutti i registri, il fraseggio ricco d’intenzioni.
Bella la voce del mezzosoprano Marianna Pizzolato, nel ruolo en-travesti di Maffio Orsini (voce estesa, luminosa nella tessitura acuta, appoggi gravi naturali, linea di canto morbida, buona messa di voce). Vista l’importanza a loro riservata nell’opera, anche i personaggi di contorno sono interpretati da buoni cantanti: Stefano Rinaldi Miliani (Gubetta), che usa con arte una bella voce di basso, Carlo Giacchetta (Oloferno Vitellozzo), un tenore chiaro corretto, Gregory Bonfatti (Rustighello), un bravo tenore leggero acuto, Giacomo Medici (Astolfo), Massimiliano Lucani (Jeppo Liverotto e un usciere), Roberto Gattei (Apostolo Gazzella), Gianni Paci (Ascanio Petrucci e un coppiere). Bravissimo per le belle voci e per la morbidezza del canto il Coro Lirico Marchigiano ?Vincenzo Bellini?, preparato da David Crescenzi.
L’opera, composta da Donizetti nel 1833 su libretto di Romani ispirato al dramma di Victor Hugo, fu un momento atipico nella produzione donizettiana, una commistione di serio e di buffo, che gi? si avverte nel preludio orchestrale (lugubre l’intervento dei corni, vivace quello dei violini, densit? dell’insieme). Tutta l’opera si snoda nell’inquietante alternanza di festa e tragedia, che l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta da Marco Guidarini, ha eseguito con propriet? anche se con sonorit? a volte un po’ alte. Successo sfrenato e applausi interminabili ed incontenibili.