Offenbach

Posted by on August 25, 2021

https://www.raiplay.it/video/2019/06/La-belle-Helene-6b4db7cc-1e66-4195-8ff4-c84cca6d7a37.html Staatsoper Hamburg 2014 Conductor Gerrit Prießnitz Regia Renaud Doucet Sets & costumes André Barbe Lighting Guy Simard

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Staatsoper Hamburg 2014

Conductor Gerrit Prießnitz
Regia Renaud Doucet
Sets & costumes André Barbe
Lighting Guy Simard

1 thought on “Offenbach

  1. Recensione dello spettacolo
    Un delizioso Offenbach chiude la stagione lirica di Jesi
    In scena il dittico Pomme D’Api e Monsieur Choufleuri restera chez lui le…’ realizzato da Progetto Sipario

    Dopo i due successi di pubblico di Madama Butterfly e de Il Trovatore, la 43.ma stagione lirica del Teatro Pergolesi di Jesi si ? chiusa in bellezza con uno spettacolo dedicato a Jacques Offenbach del quale ? stato rappresentato un gustoso dittico che comprendeva Pomme d?Api, operetta in un atto rappresentata a Parigi nel 1873 affiancata a Monsieur Choufleuri restera chez lui le?, operetta buffa su libretto del Duca de Morny, che vide per la prima volta le scene nel 1861 al Th??tre des Bouffes Parisiens.

    E’ stato uno spettacolo particolarmente gradevole che ha evidenziato numerosi punti d’interesse. L’elemento principale era la rappresentazione di due opere poco conosciute ma che mettono bene in risalto il pensiero e la poetica del musicista francese, straordinaria personalit? artistica che con le sue opere fece una preziosa satira del mondo e della societ? del suo tempo.

    Cos? in Pomme d’Api, soprannome di Caterina, ragazza al servizio di Rebastens anziano, celibe, ma irresistibilemente attratto dal gentil sesso. Caterina ? amata da suo nipote Gustave che ? costretto dall’antipatico zio a rinunciare alla sua amata . Un vorticoso succedersi di equivoci porteranno al dolce ed, immancabile, lieto fine.

    Graffiante ed incisiva ? l’altra opera rappresentata, Monsieur Choufleuri restera chez lui le?, satira feroce dell’arrivismo del mondo borghese dell’epoca. Un’operetta buffa su libretto del Duca de Morny (sotto lo pseudonimo di M.de St.Remy) alla cui stesura collaborarono anche Ludovic Hal?vy, Hector-Jonathan Cr?mieux e Erneste L??lpine, nella quale si ride con i luoghi comuni mutuati dall’opera di stile italiano.

    Il protagonista ? Monsieur Choufleuri, una specie di ‘parvenu’, molto ricco, che tenta di coinvolgere nel suo salotto mondano cantanti famosi come Enrichetta Sontag, Giovanni Battista Rubini e Antonio Tamburini, tutti ‘principi’ dell?opera italiana. I tre cantanti per?, all’ultimo momento si dichiarano indisposti. Ernestine, la figlia, fingendosi la Sontag, il suo spasimante Babylas si finge Rubini e Choufleuri, Tamburini. La serata si rivela un successo; Babylas, per premio potr? sposare Ernestine.

    Quste due trame semplici sono per? valorizzate da una musica molto bella, che mette in risalto l’aspetto frivolo di quel mondo, molto elegante all’ascolto, che ha coivolto il pubblico. In Choufleuri la satira dell’opera italiana raggiunge momenti esilaranti alla quale Offenbach dona tutta la sua sapienza di musicista nel riprodurre quelli che erano le specificit? dell’opera italiana come le arie, le fioriture, i duetti, la cabalette, i terzetti che fecero di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi autentici miti del pubblico parigino. Offenbach in questa circostanza ? molto abile nel riprodurre quegli stili, mai banale, sempre pungente e satirico.

    Per quanto riguarda l’esecuzione, che si ? dimostrata l’altro punto forte della serata, faceva parte del Progetto Sipario, iniziativa molto affascinante volta alla formazione di figure professionali nelle arti e nei mestieri dello spettacolo dal vivo sostenuto finanziariamente dalla Regione Marche e promosso dalla Fondazione Pergolesi Spontini assieme ad altri importanti Enti di Produzione ed Istituzioni Formative del territorio marchigiano come l’ Accademia di Belle Arti di Macerata, l’ Associazione Marchigiana Attivit? Teatrali, i Conservatori Statali di Musica ‘G. B. Pergolesi’ di Fermo e ‘G. Rossini’ di Pesaro, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche,l’ Associazione Inteatro, Metis Film, Proscenio, Universit? di Urbino – Facolt? di lingue e letterature straniere.

    Il progetto prevede tredici percorsi formativi ognuno dedicato ad una componente dello spettacolo dalla sartoria, alla realizzazione delle scene per finire ai membri dell’orchestra ed ai cantanti. Da questa ottima base ? partita la realizzazione dello spettacolo al quale abbiamo assistito, che si ? rivelato semplice ma efficace sia nella parte musicale sia nella parte squisitamente visiva per un insieme raffinato e coinvolgente.

    Salvatore Percacciolo alla guida dell’Orchestra del Progetto Sipario ha diretto entrambe le operine con eleganza esibendo la dovuta leggerezza che le due partiture indiscutibilmente contengono con i tutti i cantanti che hanno assecondato questa visione, per una recita dalla resa piacevolemente omogenea frutto di un lavoro d’insieme condotto con passione e seriet?.

    In Pomme d’Api c’erano Mattia Campetti (Rabastens), Mert Sungu (Gusrave) e Anna Maria Sarra (Catherine) mentre in Monsieur Choufleuri restera chez lui le? Mattia Olivieri (Monsieur Choufleuri), Anna Corvino (Ernestine), Francisco Brito (Chrysodule Babylas), Roberto Jachini Virgili (Petermann), Mert Sungu (Balandard) e Inna Savchenko (Madame Balandard).

    La parte del Coro ? stata affidata al Coro Lirico Marchigiano ‘V. Bellini’ diretto da David Crescenzi. Per quanto riguarda la parte visiva, la piacevole regia era di Stefania Panighini le scene di Giada Tiana Claudia Abiendi e Lucia Ceccoli con i costumi di Massimo Carlotto e Manuel Pedretti.

    La recita alla quale abbiamo assistito (18 dicembre) ? stata applaudita a lungo dal folto pubblico convenuto al Teatro Pergolesi di Jesi nonostante i postumi della nevicata e dell’inclemenza del tempo atmosferico del giorno precedente che ha reso difficili gli spostamenti ma che non ha influito sugli appassionati e gli amanti della musica e del teatro.

    Claudio Listanti
    claudio.listanti@voceditalia.it

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