Aureliano in Palmira

Posted by on November 9, 2020

https://my.mail.ru/mail/viktorlaskin/video/1014/45381.html https://www.raiplay.it/video/2020/11/Opera—Aureliano-in-Palmira-a7625592-f822-4738-847b-3b1d2081ee14.html Teatro dell’Opera Giocosa 1980 Genova Luciana Serra, Helga Müller Molinari, Paolo Barbacini, Anna Maria Pizzoli, Berardino Trotta, Gian Carlo Tosi, Orazo Mori Conductor Giacomo Zani Orchestra Sinfonica Estense Coro del Teatro Verdi di Padova Chorus Master Dino Zambello Regia Beppe de Tomasi Stage Designer Ferrucio Villagrossi Costume Designer Ferrucio Villagrossi Rossini Festival Valle

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Teatro dell’Opera Giocosa 1980
Genova

Luciana Serra, Helga Müller Molinari, Paolo Barbacini, Anna Maria Pizzoli, Berardino Trotta, Gian Carlo Tosi, Orazo Mori

Conductor Giacomo Zani
Orchestra Sinfonica Estense
Coro del Teatro Verdi di Padova
Chorus Master Dino Zambello

Regia Beppe de Tomasi
Stage Designer Ferrucio Villagrossi
Costume Designer Ferrucio Villagrossi

Rossini

Festival Valle d’Itria 2011
Martina Franca
Palazzo Ducale

Aureliano Bogdan Mihai
Arsace Franco Fagioli
Zenobia Maria Aleida
Publia Asude Karayavuz
Oraspe Mert Süngu
Licinio Masashi Mori
Gran sacerdore d’Iside Luca Tittoto
Vecchia Zenobia Con la partecipazione straordinaria di Louise Frank

Direttore Giacomo Sagripanti
Regia Timothy Nelson
Scene Tiziano Santi
Costumi Michelle Cantwell
Movimenti coreografici Nikos Lagousakos

Orchestra Internazionale d’Italia
Coro Slovacco di Bratislava

Maestro del coro Pavol Prochàzka

Aureliano MICHAEL SPYRES
Zenobia JESSICA PRATT
Arsace LENA BELKINA
Publia RAFFAELLA LUPINACCI
Oraspe DEMPSEY RIVERA
Licinio SERGIO VITALE
Gran sacerdote DIMITRI PKHALADZE
Un Pastore RAFFAELE COSTANTINI

CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI

ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI
Conductor Will Crutchfield

Regia Mario Martone

2 thoughts on “Aureliano in Palmira

  1. Aureliano in Palmira al ROF di Pesaro (18-08-2014)

    Se la regia di Ronconi, della quale si ? parlato nella recensione di Armida, non ha convinto, quella pensata da Mario Martone per Aureliano in Palmira ? stat molto pi? che insoddisfacente. Martone ha ricevuto molti preziosi elogi dalla critica, ma il suo spettacolo ? vecchio, polveroso, del tutto privo di trovate, sino alla stupidaggine finale della didascalia che spiega come andarono realmente le cose in Palmira, in uno stile cinematografico indisponente nel suo paternalismo. L?Aureliano ? un?opera lunga, passaggio di un giovane Rossini verso la maturit? nel genere serio, e la regia di Martone ? nociva nel presentare un titolo cos? interessante in maniera talmente anonima. Ad aumentare il tasso soporifero era la direzione di Will Crutchfield: ottimo musicista, a lui si deve l?edizione critica dell?opera, ma alla guida di una insufficiente Orchestra Rossini sceglie tempi forse troppo larghi, maestosi. L?ouverture, che ? la stessa del Barbiere di Siviglia, ? scolpita in maniera irriconoscibile. Una lettura che pu? piacere o meno, assolutamente non sbagliata, anzi personale e pi? apprezzabile di una scelta incolore, ma francamente spossante vista la mole dell?opera, che dura tre ore e mezza. A portare un po? di fuochi d?artificio in questo Aureliano era la splendida Jessica Pratt: anche se ormai la sua bravura ? riconosciuta, ci si stupisce sempre della facilit? con cui affronta ruoli di grande virtuosismo, regalando acuti cristallini e destreggiandosi fra le montagne russe di scale, picchettati e altri virtuosismi tecnici e stilistici. Altra qualit? importantissima: la dizione ? perfetta e di conseguenza grande la consapevolezza nei recitativi. Al suo fianco Michaels Spyres nel ruolo di Aureliano. La vocalit? di Spyres ? particolarissima: autentico baritenore, l? in basso arriva a profondit? sorprendenti, mentre purtroppo in alto la voce sembra un po? pi? usurata rispetto a qualche tempo fa. La speranza ? che si tratti di un periodo di stanchezza. Naturalmente la stoffa del grande cantante ? sempre intatta, e l?americano ha regalato momenti fulminanti, con la consueta abilit? nel fraseggio e precisione nella coloratura. Il trio di protagonisti era completato non altrettanto adeguatamente da Lena Belkina, soprano corto (ribattezzato contralto) che interpretava Arsace, parte scritta per il castrato Velluti. La Belkina non va oltre alla correttezza, quasi solfeggiando la parte, e cos? la sua grande ed attesa scena si risolve in maniera sostanzialmente deludente, senza picchi particolari. Menzione d?onore per Raffaella Lupinacci, ottima nel ruolo secondario di Publia.

    Michele Donati

  2. ?Aureliano in Palmira? inaugura il 37.mo Festival della Valle d’Itria

    ?Aureliano in Palmira? di Rossini ha inaugurato il 37.mo Festival della Valle d’Itria nel Palazzo ducale di Martina Franca ricompensando le attese, in particolare per la sentita direzione dell?Orchestra Internazionale d?Italia condotta dal M? Giacomo Sagripanti, che non ha fatto mancare gli accenti ?filologici? del fortepiano (Daniela Pellegrino), strumento originale d?epoca concesso dal collezionista Francesco Spada. Ma l?edizione dell??Aureliano? a Martina -oltre che per la riscoperta di pagine rossiniane poco conosciute- ha fatto scalpore soprattutto per la rarit? e unicit? della voce del controtenore argentino Franco Fagioli, che ha ritrovato il suo pubblico rapito dallo stesso clima di ovazione dopo l?acclamato ruolo di Bertarido della Rodelinda di Handel dello scorso anno (che gli aveva valso il Premio Abbiati come miglior cantante 2010). La prova da superare era forse anche pi? ardua quest?anno, con le aspettative che si erano create intorno al leggendario ruolo di Arsace, interpretato per la prima a Milano (Teatro alla Scala) il 26 dicembre 1813 dal mitico castrato Giovanni Battista Velluti, in una rappresentazione che per la prima volta ha riportato in scena un interprete maschile (invece di un soprano). Molto interessante anche, in particolare nel secondo tempo, il soprano americano Maria Aleida nel ruolo di Zenobia, in un cast che ha visto impegnati il giovane tenore romeno Bogdan Mihai in Aureliano, il mezzosoprano Asude Karayavuz/Publia, il tenore Mert S?ngu/Oraspe, il basso Masashi Mori/Licinio e il basso Luca Tittoto/Gran Sacerdote d’Iside. Completava il cast dei cantanti la presenza di una Zenobia immaginata in et? inoltrata, rapita dal ricordo degli avvenimenti della giovent?: nei movimenti coreografici diretti da Nikos Lagousakos, la vecchia Zenobia ? stata impersonata dalla danzatrice olandese Louise Frank (una partecipazione straordinaria). Come sempre a Martina Franca, eccellente il Coro Slovacco di Bratislava diretto dal M? Pavol Proch?zka. Apprezzate anche le scene molto suggestive, rappresentanti le rovine archeologiche di Palmira, disegnate da Tiziano Santi e realizzate dai tecnici della Fondazione Petruzzelli. Qualche perplessit? ? sorta per la regia di Timothy Nelson, che ha utilizzato costumi (firmati da Michelle Cantwell) in alcuni casi improbabili per portare a segno una sua rilettura dell?opera in chiave di lotta tra colonizzatore e popolo di un territorio colonizzato. La lettura attuale come contrapposizione tra la repressione (occidentale?) e la cosiddetta primavera araba ? stata tradotta con il ?travestimento? dei soldati romani e dello stesso imperatore Aureliano (in pratica troppo dimesso per il suo ruolo) in abiti colonial/scozzesi, mentre i siriani vestivano comodamente all?orientale. Il tutto ha creato un po? di confusione sull?operazione di ?attualizzazione?, tanto pi? che i rapporti tra i romani e le province erano dettati s? da una sorta di colonizzazione (pagavano le tasse), ma anche da una larga libert? culturale, tanto che spesso -come accadde per la Grecia- da colonizzatori diventavano colonizzati. Il fenomeno dell?impero romano probabilmente nella sua unicit? e complessit? storica non si presta molto alle attualizzazioni e tanto valeva forse (una volta ogni tanto non pu? far male a nessuno) far godere al pubblico una bella rappresentazione in costume d?epoca. Ma il Festival non manca di sorprese e di appuntamenti da non perdere, anche concertistici, come l?appuntamento di stasera con il ?Das Lied von der Erde? mahleriano nella versione per orchestra da camera di Arnold Sch?nberg (Chiostro del Carmine a Martina Franca). Saranno interpreti: Wioletta Hebrowska (mezzosoprano) e Danilo Formaggia (tenore); il M? Francesco Cilluffo dirige l?Ensemble dell?Orchestra Internazionale d?Italia. Tutti i programmi sul sito: festivaldellavalleditria.it

    Mariapina Mascolo
    articolo tratto dal ?Quotidiano di Bari? del 19 luglio 2011

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