Martina Franca, 14 luglio 2012
Artaserse ANICIO ZORZI GIUSTINIANI
Mandane MARIA GRAZIA SCHIAVO
Artabano SONIA PRINA
Arbace FRANCO FAGIOLI
Semira ROSA BOVE
Megabise ANTONIO GIOVANNINI
Ensemble Barocco dell’Orchestra Internazionale d’Italia
Direttore Corrado Rovaris
Regia Gabriele Lavia
Scene Alessandro Camera
Costumi Andrea Viotti
Martina Franca: Festival della valle d’Itria: Artaserse 27.7.
Als 1.Oper stand beim diesj?hrigen FVI ‘Artaserse’ von Joh.Adolf Hasse auf dem Programm. Sie wurde auf die 1.Fassung mit dem Libretto des damaligen Vielproduzenten P.Metastasio (UA 1730 in Venedig) nun zum 1. Mal seit dem 20.Jahrhundert wieder aufgef?hrt. Und man h?tte sie lieber schlummern lassen. Wenn auch Hasse neben H?ndel als der bedeutendster deutscher Barockkomponist gilt, was er hier an Schematismus und Langatmigkeit abgeliefert hat, kann nicht einmal einen barocken Musikwissenschaftler vom Hocker rei?en.
In einer blockartigen Ausschnitts-Architektur (Alessandro Camera) im Innenhof des Palazzo ducale, die in etwa di Monumentalit?t des Perserreichs evozieren soll, spielt sich das Drama ab. Es geht dabei um den Mord an Gro?k?nig Xerxes seitens Artabanos, Pr?fekt der k?nigl.Wache, der seinem Sohn die blutige Waffe ?bergibt, und der somit als der M?rder festgenommen wird, nachdem zuerst Darius , ein Sohn Xerxes’ verd?chtigt wurde. Arbace ist mit Mandane, der Schwester des Thronfolgers Artaserse, Sohn Xerxes’, liiert. Semira, seine Schwester ist Artaserse selber versprochen, wird aber von dem General Megabise, der in der Inszenierung von Gabriele Lavia in Uniform und runden Brillengl?sern (Kost.: Andrea Viotti) wie ein Heinrich Himmler wirkt, mit Liebe bedr?ngt. Dazu wird er noch von einem Sopranisten gesungen. Arbace wird von seinem Freund Artaserse aus dem Gef?ngnis befreit. Obwohl er seinen Vater nicht als M?rder verr?t, wird ihm zur Flucht verholfen. Artabano und Megabise haben ein Komplott vorbereitet, und f?r Artaserse steht bei seiner Kr?nung der Giftbecher bereit. Arbace hat inzwischen den Aufstand niedergeschlagen und ist zur?ckgekehrt. Als er rituell auf Artaserse schw?ren will und den Giftbecher zu den Lippen f?hrt, h?lt ihn sein Vater Artabano davon ab. Er bekennt nun seine Schuld und holt zum entscheidenden Schwertstreich gegen Artaserse aus, aber Arbace kommt im zuvor und sch?tzt seinen Fraund. Dieser begnadigt mit extremer Milde seinen Gegner und l??t ins Exil abdanken. Abace und Mandane wie auch Artaserse und Semira k?nnen heiraten und tout Persie bejubelt seinen K?nig.
Das Ensemble Barocco spielt Arie auf Arie, Rezitativ auf Rezitativ unter der musikal.Leitung von Corrado Rovaris, ganz dezent begleitend. Die Instrumentation Hasses scheint hier auch nicht so reichhaltig, manchmal ergibt sich ein spr?der Streichersound.
Antonio Giovanini gibt mit fein klingendem Sopran, nicht so hinterh?ltig und gemein, wie Himmler mit den Frauen umsprang, den Megabise. Die Mandane der Maria Grazia Schiavo hat einen sch?nen Stimmkern, den sie auch in den Arien sehr sch?n umrundet. Artaserse, der f?r den Titelhelden eher wenig zu singen hat wird von Anicio Zorzi Giustiniani gegeben, die Semira von der dunkelstimmigen Rosa Bove. Der Arbace wird f?r alle Melomanen vom leicht omnipr?senten Countertenor Franco Fagioli mit seinem s??lichen Timbre zelebriert. Wagemutiger scheint die Besetzung des Artabano, der bei der Urauff?hrung mit einem einem Contraltisten, Nicolini, besetzt war, mit der resoluten Frauenstimme der Sonia Prina.
Friedeon Ros
Inaugurazione della XXXVIII edizione del Festival della Valle d?Itria
L?Artaserse di Hasse con Franco Fagioli nel ruolo di Arbace
Caso emblematico nel repertorio barocco, l?Artaserse di Hasse (su libretto di Metastasio) deve la sua fortuna alla bellezza delle arie, che hanno portato fortuna agli interpreti della rappresentazione al XXXVIII Festival della Valle d?Itria. Primo tra tutti l?attesissimo Franco Fagioli, presente per il terzo anno consecutivo al Festival, impegnato in un ruolo molto complesso, gi? cavallo di battaglia di Farinelli. Fagioli ha interpretato impeccabilmente le arie del protagonista del dramma metastasiano, caratterizzate da una difficolt? tecnica crescente fino al funambolismo vocale, rivestendole anche di una grande espressivit? e finezza recitativa. E, in onore del mitico castrato originario di Andria, si ? aperta l?ultima edizione del Festival, nell?ambito di una scenografia davvero lussureggiante, all?apparenza moderna, ma in realt? ispirata alle macchine barocche nella riproduzione del senso dell?incantesimo teatrale nello spettatore. La struttura – firmata da Alessandro Camera- ? rappresentata da un?enorme scultura dalle forme architettoniche, che si apre su bande scorrevoli per formare le diverse aree del palazzo regale dell?antica Persia. Fortemente evocativa la materia: metallo abraso dall?acido (a simboleggiare il potere corroso dalla violenza) e rivestito di foglia d?oro anticata, per un effetto da sfondo di un?icona orientale. Qui lo spettacolo ha preso vita, illuminato da luci ?sapientemente? teatrali, a cui ha lavorato personalmente Gabriele Lavia, che ha presentato una regia molto tradizionale dell?opera. L?unica ?innovazione? rispetto all?ambientazione storica del dramma nell?antica Persia- ma ormai una costante presenza nelle recenti messe in scene di opere barocche- ? stata introdotta dai costumi di Andrea Viotti: militari per i personaggi maschili (un misto tra le divise dei carabinieri e delle S.S.), stile impero per quelli femminili. Ritornando agli interpreti, ha registrato grande riscontro, accanto a Franco Fagioli, una straordinaria Sonia Prina nel ruolo en travesti del padre di Arbace, Artabano (al tempo di Farinelli interpretato dal contralto castrato Nicolino Grimaldi), ma tutto il cast si ? rivelato eccezionale a cominciare da Maria Grazia Schiavo nel personaggio di Mandane (che fu di Francesca Cuzzoni) e dai tre giovani Anicio Zorzi Giustiniani (Artaserse), Antonio Giovannini (Megabise) e Rosa Bove (Semira). Corrado Rovaris (direttore musicale dell?Opera di Filadelfia), ha diretto e contemporaneamente ha accompagnato al cembalo i lunghi recitativi, gi? tagliati in parte nella ripresa martinese curata da Marco Beghelli. Il musicologo si ? basato su una precedente trascrizione di Calvin Wells (eseguita a Londra in forma di concerto nel 2009), mentre Raffaele Mellace ha condotto un?indagine sulle diverse fonti manoscritte della partitura, tutte copie visto che il manoscritto autografo ? considerato perduto. Artaserse ? stata la prima delle quattro opere in cartellone che costituiscono il nucleo dei ventinove appuntamenti di scena tra Palazzo Ducale, Basilica di San Martino, il Chiostro di San Domenico, i teatri Verdi di Martina Franca e Paolo Grassi di Cisternino e l?Abbazia di Noci. Secondo titolo operistico in cartellone ? N?r al teatro Verdi (14/18/28 luglio 2012 ore 21,00), opera da camera in un atto dell?aquilano Marco Taralli, su libretto di Vincenzo De Vivo; terzo titolo ? Zaira di Vincenzo Bellini, in scena a Palazzo Ducale (29/31 luglio 2012 ore 21,00). Info: festivaldellavalleditria.it
Mariapina Mascolo
(articolo apparso sul Quotidiano di Bari il 17-7-2012)