La Scala di seta

Posted by on March 15, 2020

ROF 2009 Regia DAMIANO MICHIELETTO Scene e Costumi PAOLO FANTIN Luci ALESSANDRO CARLETTI Dormont DANIELE ZANFARDINO Giulia OLGA PERETYATKO Lucilla ANNA MALAVASI Dorvil JOSÉ MANUEL ZAPATA Blansac CARLO LEPORE Germano PAOLO BORDOGNA ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO Nuova produzione domenica 15 marzo alle 20.30 La scala di seta (2009) mercoledì 18 marzo Zelmira (2009)

ROF 2009

Regia DAMIANO MICHIELETTO

Scene e Costumi PAOLO FANTIN

Luci ALESSANDRO CARLETTI

Dormont DANIELE ZANFARDINO

Giulia OLGA PERETYATKO

Lucilla ANNA MALAVASI

Dorvil JOSÉ MANUEL ZAPATA

Blansac CARLO LEPORE

Germano PAOLO BORDOGNA

ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO

Nuova produzione

domenica 15 marzo alle 20.30 La scala di seta (2009)
mercoledì 18 marzo Zelmira (2009)
sabato 21 marzo Sigismondo (2010)
martedì 24 marzo Adelaide di Borgogna (2011)
venerdì 27 marzo Mosè in Egitto (2011)
lunedì 30 marzo Ciro in Babilonia (2012)
giovedì 2 aprile Matilde di Shabran (2012)

A chiusura del ciclo, in data ed orario da definirsi, sarà presentato Guillaume Tell (2013)

Le opere saranno trasmesse in streaming sul sito web del Festival (rossinioperafestival.it) e rimarranno disponibili per le successive 24 ore. Per accompagnare l’ascolto delle opere, sui canali social del Festival saranno presenti contenuti esclusivi quali trailer, making of, videosaluti dei protagonisti e foto di prova e di scena.

Germano – Alessandro Corbelli
Giulia – Luciana Serra
Dorvil – David Kuebler
Blansac – Alberto Rinaldi
Lucilla – Jane Bunnell
Dormont – David Griffith

Conductor – Gianluigi Gelmetti
Orchestra – Radio-Sinfonie-Orchester Stuttgart Place – Schwetzingen

1 thought on “La Scala di seta

  1. La scala di seta divisa in due atti e con l?aggiunta di un?aria di baule.
    (21 agosto 2011)

    Servizio di Giosetta Guerra

    Riproposta nell?originale allestimento 2009 della coppia Michieletto-Fantin.

    Non poteva restare nel cassetto un allestimento cos? geniale che attualizza e vivacizza una storiella del passato, una storiella, appunto, e non un fatto storico.

    Un moderno appartamento firmato Scavolini viene montato durante l?ouverture e un gioco di specchi lascia vedere anche le azioni che avvengono in esterno sotto la finestra sul fondale. ? l?appartamento di Giulia, situato a Pesaro in via Rossini n. 2, che ? poi l?indirizzo di casa Rossini, nel quale si svolge una vicenda a lieto fine, ma non priva di intrighi, fraintendimenti e giochi erotici.
    Un cast di artisti in abiti moderni (scenografo-costumista Paolo Fantin), manovrato dalla genialit? del regista Damiano Michieletto, che ha accolto anche le idee degli artisti stessi, aderiscono con naturalezza al gioco scenico intriso di gags d?ogni tipo, perfino il chihuahua di Paolo Bordogna sfila il palcoscenico insieme al padrone, che nel ruolo del servitore Germano ricorda il cameriere filippino di Zelig. Scenicamente ? molto ben definito il contrasto caratteriale dei personaggi, che si muovono e si esprimono in base alla loro indole, anche quella pi? nascosta dei desideri repressi, registicamente ogni loro azione ? accompagnata da una trovata che induce al sorriso e tiene alto il livello delle endorfine negli spettatori. Il tutto col supporto delle luci di Alessandro Carletti.
    Uno spettacolo ben fatto e accattivante, un buon sistema per attirare all?opera neofiti e ragazzi.
    I melomani, invece, pur non disdegnando il divertimento, si sentono un po? privati della supremazia della musica: riempire di azione ogni singolo brano strumentale, l?ouverture in primis, caricare di comicit? gestuale ogni frase cantata, arricchire ogni movimento di particolari da captare, non favoriscono l?ascolto, tuttavia, avendo buoni occhi e buone orecchie, si pu? riuscire a non farsi sfuggire nulla. Meglio la gioia che la noia.
    Sul piano musicale, dunque, va sottolineata la buona prestazione dell?Orchestra Sinfonica Rossini, diretta da Jos? Miguel Perez-Sierra, e l?abilit? di Gianni Fabbrini al fortepiano per l?accompagnamento dei brillanti recitativi.
    Il cast era formato da giovani artisti, bravi attori atletici ed elastici e bravi cantanti freschi e coinvolti. Irresistibile Paolo Bordogna (Germano), vero animale di palcoscenico in grado di inventare e di inventarsi, usa con sicurezza e padronanza tecnica una buona voce di baritono, brillando nel canto sillabato sia largo che veloce.
    Bravo il basso Simone Alberghini (Blansac) nelle vesti di un elegante ma un po? sprovveduto seduttore in doppiopetto bianco, canta con bella voce ed emissione sicura anche un’ aria di baule aggiunta, una grande aria di basso, ricca di espansioni acute e affondi gravi “Alle voci della gloria” (pezzo rossiniano di destinazione ignota), qui ribattezzata “Alle voci dell?amore”.
    Il tenore Juan Francisco Gatell, che abbiamo recentemente ascoltato a Macerata in Cos? fan tutte, ha ben gestito in questo suo debutto pesarese una voce chiara, acuta e agile e, grazie al suo fisico scattante e palestrato, ? credibile nel ruolo amoroso di Dorvil.
    Il soprano israeliano Hila Baggio, anche lei debuttante al R.O.F., ? una Giulia fresca e nostrana, si destreggia bene in palcoscenico ed ha un bel timbro di voce.
    Jos? Maria Lo Monaco (la cugina zitella Lucilla) ha esibito una bella voce di mezzosoprano, duttile ed estesa. Soddisfacente anche John Zuckermann nelle vesti del vecchio padrone di casa e tutore Dormont.

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