Roma 2024
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
soprano Masabane Cecilia Rangwanasha
mezzosoprano Elīna Garanča
tenore SeokJong Baek
basso Giorgi Manoshvili
Il concerto è dedicato alla memoria di Claudio Abbado
Edinburgh 1982
Jessye Norman
Margaret Price
Jose Carreras
Ruggero Raimondi
London Symphony Orchestra
conducted by Claudio Abbado
https://ok.ru/video/1991200344789
Duomo of Milan 2020
Riccardo Chailly Conductor
Bruno Casoni Choir Master
Krassimira Stoyanova Soprano
Elīna Garanča Mezzo-soprano
Francesco Meli Tenor
René Pape Bass
Teatro alla Scala Chorus and Orchestra
Roma 1970
Santa Maria sopra Minerva
Renata Scotto, Soprano
Marilyn Horne, Mezzosoprano
Luciano Pavarotti, Tenor
Nicolaj Ghiaurov, Bass
Giuseppe Verdi Messa di Requiem
Coro & Orchestra Sinfonica RAI Roma
Claudio Abbado, Conductor
Festspielhaus Baden-Baden
Osterfestspiele Salzburg
2019
Riccardo Muti conductor
Vittoria Yeo soprano
Elīna Garanča mezzo soprano
Francesco Meli tenor
Ildar Abdrazakov bajo
Chor des Bayerischen Rundfunks coro
Berliner Philharmoniker
Teatro alla Scala di Milano 1967
Conductor Herbert von Karajan
Coro e Orchestra Teatro alla Scala
Leontyne Price
Fiorenza Cossotto
Luciano Pavarotti
Nicolai Ghiaurov
The London Symphony Orchestra
conductor Leonard Bernstein
soprano Martina Arroyo
mezzo soprano Josephine Veasy
tenor Placido Domingo
bass Ruggero Raimondi
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore allestimenti scenici Michele Olcese
Gala
18 luglio ore 21.30
Verdi
Requiem
Direttore Speranza Scappucci
Wiener Staatsoper 2001
conductor Riccardo Muti
Wiener Phlilharmoniker
soprano Miriam Gauci
mezzo soprano Violeta Urmana
tenore Giuseppe Sabbatini
basso Alastair Mals
Direttore Riccardo Muti
Maestro del Coro Ciro Visco
Soprano Joyce El-Khoury
Mezzosoprano Martina Belli
Tenore Francesco Meli
Basso Riccardo Zanellato
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Soprano MARÍA JOSÉ SIRI
Mezzo ANNALISA STROPPA
Tenor ANTONIO POLI
Bass MICHELE PERTUSI
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
Chorus Master CORRADO CASATI
PRODUCTION
Teatro Municipale di Piacenza
LIVE STREAMING
Production: Edunova – University of Modena and Reggio Emilia
Director Fabio Dolci
Assistant Director Melania Malpezzi
Score Assistant Carlotta Francia
Camera Operators
Tommaso Abatescianni, Enrico Badii, Riccardo Isola, Luca Marrone
PROJECT COORDINATOR of OPERASTREAMING
Fondazione Teatro Comunale di Modena
Palermo 2021
Direttore Riccardo Muti
Maestro del Coro Ciro Visco
Soprano Joyce El-Khoury
Mezzosoprano Martina Belli
Tenore Francesco Meli
Basso Riccardo Zanellato
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
RICCARDO MUTI TORNA A PALERMO PER TRE CONCERTI
Due serate con i complessi del Teatro Massimo e il Requiem di Verdi, il 4 e 5 dicembre, precedute da un concerto con l’Orchestra Giovanile Cherubini, il 30 novembre.
Il sindaco Leoluca Orlando gli conferirà la cittadinanza onoraria
Non accadeva da cinquant’anni, per la precisione dall’ottobre del 1970, che il Maestro Riccardo Muti dirigesse l’Orchestra del Teatro Massimo. Era all’inizio della sua folgorante carriera quando salì sul podio dei complessi del teatro per due concerti, nel secondo dei quali era solista Maurizio Pollini. Il grande direttore torna venerdì 4 e sabato 5 dicembre alle ore 20,30 con un capolavoro della musica sinfonico-corale come la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, che vede impegnati sia l’Orchestra sia il Coro della Fondazione, diretto da Ciro Visco, con il soprano Joyce El-Khoury, il mezzosoprano Martina Belli, il tenore Saimir Pirgu e il basso Riccardo Zanellato.
Riccardo Muti era tornato al Massimo anche nel 2003 alla guida dei Wiener Philharmoniker e nel 2010 con la Philharmonia Orchestra di Londra. Già nel 2017 alcune prime parti dell’Orchestra del Teatro Massimo erano state invitate a suonare sotto la sua direzione a Teheran e al Ravenna Festival per “Le vie dell’amicizia”, i concerti che dal 1997 il Maestro ha organizzato e diretto in diverse città colpite da grandi conflitti.
Il doppio appuntamento con il Requiem di Verdi sarà preceduto da un altro concerto del Maestro Muti al Teatro Massimo, lunedì 30 novembre alle ore 20,30, alla testa dell’Orchestra Giovanile Cherubini, da lui fondata e diretta, formata da giovani strumentisti italiani. Il programma prevede l’esecuzione della Sinfonia n. 3 in Re maggiore D200 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 9 in Mi minore op.95 “Dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák. La serata segna la chiusura della tournée dell’Orchestra Cherubini e di Muti che, prima di Palermo, farà tappa al LAC di Lugano, alla Fenice di Venezia e al Teatro Petruzzelli di Bari.
Durante il soggiorno di Muti in città, il sindaco Leoluca Orlando gli conferirà la cittadinanza onoraria di Palermo, per l’impegno profuso nel diffondere i valori della pace e della comunione tra i popoli, attraverso il linguaggio universale della musica.
“L’impegno del Maestro Muti per la diffusione della cultura in Italia e nel mondo, e altresì per la diffusione del valore della pace e della comunione tra i popoli attraverso la musica – dice il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando – ci riempie di ammirazione per la sua esperienza umana e artistica. È per questo che siamo onorati di conferirgli la cittadinanza onoraria di Palermo, le cui radici affondano proprio in una storia fatta di incontri tra popoli, culture, letterature, musiche, poesie che si fondono, si contaminano, si arricchiscono. Ancor più ne siamo onorati in occasione della sua presenza a Palermo per una serie di importanti momenti culturali che coinvolgono il nostro amato Teatro Massimo, la sua Orchestra e il suo Coro, ulteriore motivo di gratitudine ed orgoglio”.
“E’ un grande onore e un privilegio per tutti noi poter accogliere un grandissimo direttore come Riccardo Muti sul podio della nostra Orchestra e del nostro Coro – aggiunge il Sovrintendente Francesco Giambrone. Sono i grandi artisti che aiutano i teatri a crescere e la presenza del Maestro al Teatro Massimo è una straordinaria opportunità di crescita e una grande festa per tutto il teatro e per la città. Ma è anche la conferma del grande investimento che si è fatto in questi anni con l’obiettivo di far crescere la qualità delle compagini artistiche”.
Biglietti in vendita da metà novembre on line su TicketOne.it e presso la biglietteria del Teatro Massimo dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 15 e nel giorno del concerto da due ore prima dell’inizio.
Palermo Teatro di Verdura 2020
Giuseppe Verdi
Requiem Mass
for Chorus, soloists and orchestra
Conductor Omer Meir Wellber
Soprano Carmen Giannattasio
Mezzosoprano Marianna Pizzolato
Tenor René Barbera
Bass Gianluca Buratto
Teatro Massimo Orchestra and Chorus
Chorus Master Ciro Visco
Concept and Broadcasting co-ordinator Gery Palazzotto
Music Consultant Steven Rizzo
Television Producer Antonio Di Giovanni
7 Agosto 1980
Direttore Riccardo Muti
Brigitte Fassbaender Mezzosoprano
Ruggero Raimondi Basso
Veriano Luchetti Tenore
Montserrat Caballé Soprano
Maestro del coro Corrado Mirandola
Orchestra & Coro Arena Verona
Fabio Luisi, conductor
Christian Spuck, choreographer and stage director
Fabio Luisi, conductor
Christian Spuck, choreographer and stage director
Concerto di Pasqua 2011 Orvieto
Direttore Zubin Mehta
Orchestra Maggio Musicale Fiorentino
soprano Kristin Lewis
mezzosoprano Elena Maximova
tenore Massimiliano Pisapia
basso Roberto Scandiuzzi
Direttore Coro Piero Monti
Michele Crider
Luciana D’Intino
Vincenzo La Scola
Miguel Angel Sabatini
Milan La Scala Chorus
Riccardo Muti
Orchestra della Scala Milano
1995.9.15 Tokyo
Japan Live
Homenaje a Montserrat Caballé
Requiem de Verdi Sabado 17 de noviembre de 2018
Ainoha Arteta, soprano
Anna Larsson, mezzosoprano
Nikolai Schukoff, tenor
Alexander Vinogradov, bajo
Orquestra i Cor del Gran Teatre del Liceu, amb la participació de la Polifònica de Puig Reig.
Direcció Josep Pons
IL REQUIEM DI VERDI INCANTA BOLOGNA NELLA SERA DEL VENERDI? SANTO
La serata del Venerd? Santo pu? essere un?ottima occasione di riflessione non solo per i cattolici, ma anche per tutti i non credenti. Il rito della Via Crucis ? denso di potentissimi significati simbolici riguardanti l?umanit? intera: il cammino di sofferenza, sacrificio, responsabilit? (che parola contemporanea!) intrapreso da Cristo sul sentiero che porta al Golgota rappresenta la vicenda del misero consorzio umano in tutte le sue sfaccettature. Se si pu? credere o meno ad una gloriosa resurrezione redentrice (e chi scrive ? di un marcato scetticismo), non si pu? fare a meno di riconoscere la verit? della morte di un uomo chiamato Ges?, emblema prima che realt? assoluta. Attraverso la narrazione di questa crudele condanna a morte e del calvario che la precede, la cultura occidentale raggiunge il proprio vertice di narrazione mitica ed epica: ?Morto Dio / morto io?, dice un fulminante distico di Giorgio Caproni, e l?uomo si trova allo specchio, nudo e desolato. Osservate l?espressione di Cristo negli Ecce Homo (sono numerosi) di Antonello di Messina: chinque di noi pu? riconoscere la tragedia di s? stesso e del mondo in quegli occhi scavati e tumefatti di uomo vero. Il sangue che cola dalle tempie ? una condanna all?ingiustizia e all?emarginazione, le labbra distorte dal dolore sono amareggiate nella contemplazione dle mistero pi? certo e devastante: la morte. Agli occhi di un credente il Gologta appare come la base per un ?rilancio? dell?umanit?. Per un ateo questa brulla collina ? il simbolo delle nostre miserie, e Cristo che trasporta la croce non ? destinato a risorgere, bens? a ripercorrere in eterno, come Sisifo, questa salita. L?accettazione della vita sta sostanzialmente nell?accettazione della sua inevitabile fine. Non sempre purtroppo si riesce a giungere a compromessi.
Una premessa del genere era necessaria per introdurre il Requiem di Verdi eseguito proprio venerd? 29 al Teatro Manzoni di Bologna. Da anni nella stagione sinfonica del Comunale il Venerd? Santo ? dedicato alla riproposizione di un ?titolo a tema?: per fare un esempio, due anni fa ascoltai il Requiem di Mozart, mentre l?anno scorso fu la volta della Matthaupassion di Bach. Un?usanza assolutamente degna di plauso, poich? fonde riflessione con intrattenimento d?alta qualit?: un teatro che voglia conservare anche una funzione civile deve procedere senz?altro di questo passo. Quest?anno, che come tutti sanno segna un compleanno importante per il Giuseppe nazionale, si ? scelto appunto il Requiem composto in memoria di Alessandro Manzoni. Un Requiem, secondo la mia visione, ateo: il dialogo dell?uomo con Dio si fa infatti ricerca di Dio, disperata perch? definitiva. Nel ?Libera Me? conclusivo il soprano canta una splendida melodia in pianissimo, mentre il coro continua una severa fuga: non c?? risposta alla disperazione, la voce che si spalanca suona come una ferita non rimarginabile. Dramma esistenziale: per ritornare a Caproni (poeta fra l?altro esperto di musica e probabilmente amante di quest?opera verdiana), ci si accorge che probabilmente ?Dio non s?? nascosto, / Dio s?? suicidato?.
Andando nel particolare dell?esecuzione bolognese, posso dire di aver ascoltato un Requiem straordinario. La bacchetta di Michele Mariotti, sempre pi? grande erede della gloriosa tradizione italiana, scorre impetuosa lungo la stremante e sublime partitura, e i momenti indimenticabili sono numerosi: un ?Dies irae? elettrico e apocalittico, staccato in un tempo mozzafiato, un ?Recordare? levigato con delicatezza canoviana, un ?Lacrimosa? da pelle d?oca con i violini che si contorcevano in un preziosissimo lamento. Il finale, con quell?istante di sacro e pregnante silenzio, la bacchetta ancora in aria, che vale il prezzo non di uno, ma di due biglietti, prima dello scatenarsi del pubblico in un entusiastico applauso. Ad aiutare Mariotti, quattro solisti di indiscusso valore: Tatiana Serjan (che ha sostituito all?ultimo l?indisposta Radostina Nikolaeva), Veronica Simeoni, Aquiles Machado, Sergey Artamonov. Tutti sentitamente coinvolti nel realizzare una prova intensissima. Eccellente il coro, preparato da Andrea Faidutti.
Al termine, un pubblico da grandi occasioni ha tributato una lunga ovazione al Maestro Mariotti e agli altri artisti.
Michele Donati
Festival Verdi 2011
Parma – Teatro Farnese
MESSA DA REQUIEM capolavoro di musica sacra di Giuseppe Verdi
8 ottobre 2011
Di Giosetta Guerra
La recita dei premiati
Francesco Meli salva la replica
Il Coro e l?Orchestra del Teatro Regio di Parma, diretti rispettivamente dal M? Martino Faggiani e dal M? Yuri Temirkanov, e quattro solisti del calibro di Francesco Meli, Dimitra Theodossiou, Sonia Ganassi, Riccardo Zanellato hanno eseguito la Messa da Requiem (meglio dire Messa di Requiem) di Verdi in un teatro splendido di Parma solitamente riservato alle visite turistiche per la sua particolarit?, il Teatro Farnese.
Situato al primo piano del Palazzo della Pilotta, il Teatro Farnese nacque nel 1619 per volont? di Ranuccio I, duca di Parma e Piacenza e fu inaugurato nel 1628, in occasione delle nozze tra Margherita de’ Medici e il duca Odoardo, con lo spettacolo allegorico-mitologico “Mercurio e Marte” (musiche di Claudio Monteverdi su testo di Claudio Achillini). Progettato dall’architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti detto l’Argenta, il teatro fu costruito con materiali leggeri come il legno e lo stucco, che furono poi dipinti, nella vecchia “Sala d’arme”, un grande “salone” con pianta ad U, circondata da quattordici gradoni che potevano ospitare oltre tremila spettatori. Dati i costi e la complessit? degli allestimenti scenici, il teatro fu utilizzato solo nove volte, l?ultima nel 1732, poi il degrado e l?oblio fino alla semi distruzione delle parti lignee e di gran parte delle statue in stucco a causa dei bombardamenti del 1944. Fu ricostruito nel 1956 secondo il disegno originario, ma le parti lignee, in origine completamente decorate, furono lasciate grezze.
Ma torniamo alla serata.
L?ambiente ? molto suggestivo, il colore e il calore della struttura lignea, accarezzati dal dialogo iniziale in pianissimo delle due sezioni del coro (maschile e femminile) sottolineato dalla delicatezza degli archi e di un violoncello in sordina e l?alternarsi delle voci soliste nel Kirie creano un coinvolgimento viscerale che durer? fino alla fine. Poi la polverizzazione del silenzio con l?esplosione del Dier irae, straordinaria e desolante rappresentazione della vita offesa, con un vigore quasi violento martellato dalle percussioni, seguito da un rallentando fino al pianissimo, esplosione che si ripete nel Sanctus e si ritrae nel suono sommesso dell?orchestra e del canto a mezza voce di coro e solisti nell?invocazione dell?Agnus Dei, per approdare nella vetta della grande pagina del Libera me Domine (che Verdi aveva gi? composto per il finale di quella Messa di Requiem collettiva per la morte di Rossini mai presentata al pubblico), perorazione cantata da un soprano ispirato e sussurrata dal coro sopra un suono orchestrale coinvolgente.
La lettura di Yuri Temirkanov, il maestro di San Pietroburgo, rientra nel calore e nelle linee smussate del teatro con tempi musicali distesi e rigorosi; l?Orchestra di cinquanta elementi e il Coro (37 maschi e 30 femmine preparati da Martino Faggiani, impressionante il suono denso, pieno, cupo dei bassi) del Teatro Regio di Parma rispondono con la nota professionalit?.
Per la parte vocale un vivo ringraziamento va rivolto al tenore Francesco Meli che tra due recite di Un ballo in maschera ha sostituito Roberto Aronica indisposto. Ed ha trionfato anche qui. La sua voce si espande con pulizia e lucentezza e le sue soavissime mezze voci sono sonore anche in un teatro che non ha un?acustica ideale, l?accurato modo di porgere ed ovviamente la qualit? del mezzo vocale gli danno sicurezza sia nella melodiosit? del canto sfumato sia nell?esuberanza del canto a piena voce.
La voce del basso Riccardo Zanellato (che ha ritrovato una forma fisica splendida) ? talmente bella che ne vorresti sentire di pi?: calda, rotonda, ampia, ferma nella tenuta del suono, morbida nell?emissione, note gravi di grande rilievo, ottima la tecnica di canto, ma un pizzico di volume in pi? non avrebbe guastato.
Sonia Ganassi ? musicista raffinata e brava fraseggiatrice, l?eccellente tecnica di canto le consente di gestire bene una vocalit? luminosa nei suoni acuti e negli slanci, sensibile nei pianissimi e nelle ottime modulazioni, un po? cupa nella zona media, ma sicura nei gravi.
Dimitra Theodossiou, eletta quest?anno Regina del Melodramma, si ? distinta per la melodiosit? del suono, lunghissimi fiati, filati celestiali, delicati pianissimi e possenti acuti a voce piena. A lei il compito di chiudere col ?Libera me domine?, tra le ovazioni del pubblico per tutti gli artisti.
Incredibile ma vero: Theodossiou, Ganassi, Meli, Zanellato, Faggiani, Coro hanno avuto il Premio Tiberini.