87th Maggio Musicale Fiorentino 2025
Conductor
Alexander Soddy
Regia
Emma Dante
Scene
Carmine Maringola
Costumi
Vanessa Sannino
Luci
Luigi Biondi
Coreografia
Silvia Giuffrè
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Herodes
Nikolai Schukoff
Herodias
Anna Maria Chiuri
Salome
Lidia Fridman
Jochanaan
Brian Mulligan
Narraboth
Eric Fennell
Ein Page der Herodias
Marvic Monreal
Funf Juden
Arnold Bezuyen, Mathias Frey, Patrick Vogel, Martin Piskorski, Karl Huml
Zwei Nazarener
William Hernandez, Yaozhou Hou
Zwei Soldaten
Frederic Jost, Karl Huml
Ein Sklave
Yaozhou Hou
Ein Kappadozier
Davide Sodini
SCALA, 2007
Salome NADJA MICHAEL
Jochanaan FALK STRUCKMANN
Herodes PETER BRONDER
Herodias IRIS VERMILLION
Narraboth MATTHIAS KLINK
Conducted by DANIEL HARDING
Regia LUC BONDY
Set Design by ERICH WONDER
Salzburg Festival 2018
Regia, scene, costumi Romeo Castellucci
Asmik Grigorian Elektra
John Daszak, Anna Maria Chiuri, Gábor Bretz, Julian Prégardien
Conductor Franz Welser-Möst
Wiener Philharmoniker
Regia Tv Henning Casten
https://www.raiplay.it/video/2021/02/Opera-Salome-d59c0ffa-57d7-464c-a007-1be0aeee6600.html
Sabato 20 febbraio 2021
ore 20
Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Direttore Zubin Mehta (Riccardo Chailly)
Regia Damiano Michieletto
Scene Paolo Fantin
Costumi Carla Teti
Luci Alessandro Carletti
Coreografia Thomas Wilhelm
Herodes Gerhard Siegel
Herodias Linda Watson
Salome Elena Stikhina
Jochanaan Wolfgang Koch
Narraboth Attilio Glaser
Ein Page der Herodias Lioba Braun
Fünf Juden
Matthäus Schmidlechner
Matthias Stier
Patrick Reiter
Thomas Ebenstein
Andrew Harris
Zwei Nazarener
Thomas Tatzl
Manuel Walser
Zwei Soldaten
Sorin Coliban
Sejong Chang
Ein Kappadozier Paul Grant
Ein Sklave Chuan Wang
Salome-Elena Nebera
Mark S. Doss
Robert Brubaker
Dalia Schaechter
Mark Milhofer
Conductor Nicola Luisotti
Regia Gabriele Lavia
Salome Erika Sunnegårdh
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CONDUCTOR
Patrick Summers
REGIA
Jürgen Flimm
SET & COSTUME DESIGNER
Santo Loquasto
LIGHTING DESIGNER
James F. Ingalls
CHOREOGRAPHER
Doug Varone
Narraboth
Joseph Kaiser
The page
Lucy Schaufer
First soldier
Keith Miller
Second soldier
Richard Bernstein
Jochanaan
Juha Uusitalo
A Cappadocian
David Won
Salome
Karita Mattila
A slave
Reveka Evangelia Mavrovitis
Herod
Kim Begley
Herodias
Ildikó Komlósi
First Jew
Allan Glassman
Second Jew
Mark Schowalter
Third Jew
Adam Klein
Fourth Jew
John Easterlin
Fifth Jew
James Courtney
First Nazarene
Morris Robinson
Second Nazarene
Donovan Singletary
Executioner
Reginald Braithwaite
TCBO
JURAJ VALČUHA DIRIGE LA SALOME FIRMATA DA GABRIELE LAVIA
Il capolavoro di Strauss torna a Bologna dal 15 al 20 febbraio 2019 dopo nove anni di assenza
La Prima è proposta in diretta su Radio3 Rai
«Ah! Ho baciato la tua bocca, Jochanaan. / Ah! Io l’ho baciata, la tua bocca, c’era / un sapore amaro sulle tue labbra. Era il / sapore del sangue? No! Ma forse era / quello dell’amore?» Sono i versi – a metà tra innocenza allucinata e perversione – del monologo finale della Salome di Richard Strauss, che ritorna, dopo nove anni di assenza, al Teatro Comunale di Bologna venerdì 15 febbraio nell’allestimento di Gabriele Lavia – già andato in scena a Bologna nel 2010 – ripreso da Gianni Marras e con Juraj Valčuha sul podio (repliche il 16, il 17, il 19 e il 20 febbraio). Le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Andrea Viotti e le luci di Daniele Naldi. Darà corpo e voce al fascino lunare della principessa giudaica il giovane soprano lituano Ausrine Stundyte, che durante la stagione 2019 interpreterà Salome anche alla Wiener Staatsoper e alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino. La Prima dello spettacolo sarà trasmessa in diretta su Radio3 Rai.
«Salome è la storia di una voce che viene dal profondo – dice il regista Gabriele Lavia – di qualcuno che sta nel sottopalcoscenico, ed è anche la storia di qualcuno che farà tacere quella voce. Una storia “profonda” che emerge nella “voce” di Jochanaan. Da una parte c’è un personaggio che ci dice tutto il male che noi commettiamo (Jochanaan) e dall’altra una donna (Salome) che ne rimane affascinata, proprio perché attratta dalla “voce” misteriosa che viene dalla terra».
Alla guida dell’Orchestra del Comunale di Bologna è chiamato lo slovacco Juraj Valčuha, già Direttore principale dell’Orchestra Rai e attuale Direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli, che ha anche inaugurato con successo la Stagione sinfonica 2019 del Comunale con la Sesta di Mahler lo scorso 2 febbraio. Insignito del “Premio Abbiati” 2018 come Miglior Direttore d’orchestra, Valčuha è stato protagonista a Bologna di produzioni quali la prima assoluta al Comunale del Peter Grimes di Benjamin Britten, la caleidoscopica Jenůfa di Leóš Janáček con la regia di Alvis Hermanis, o La bohème di Giacomo Puccini del 2007, oltre che di numerosi concerti sinfonici. Ha diretto orchestre come i Münchner Philharmoniker, la Gewandhausorchester di Lipsia, i Berliner Philharmoniker e la Chicago Symphony. È anche Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino.
Affascinato dall’omonimo dramma in un atto unico di Oscar Wilde, Richard Strauss compose Salome tra il 1902 e il 1905. Già celebre per poemi sinfonici come I tiri burloni di Till Eulenspiegel, Così parlò Zarathustra e Una vita d’eroe, con Salome il compositore tedesco raggiunse il successo internazionale, non senza scatenare anche scandali e polemiche: l’Opera di Vienna ritardò di alcuni anni l’esecuzione dell’opera; dopo la prima, a New York, Salome sparì dal cartellone; in Germania il titolo poté debuttare solo grazie all’aggiunta, nel finale, di un’allusione all’arrivo dei Re Magi. Lo stesso Imperatore tedesco Guglielmo II disse al suo sovrintendente: «Mi dispiace che Strauss abbia composto questa Salome; mi è molto simpatico, ma con questa si farà un danno terribile».
La corte esotica e licenziosa di Erode; l’attrazione isterica dell’ambigua principessa per il profeta Jochanaan; la catastrofe finale con il bacio necrofilo: quello di Salome era un soggetto scabroso, permeato di un erotismo malato che già a Oscar Wilde aveva causato non pochi problemi. Composto nel 1891, il dramma di Wilde venne rappresentato in Regno Unito senza censure solo nel 1931.
Accanto alla Salome di Ausrine Stundyte, protagonisti dello spettacolo sono Tuomas Pursio nella parte di Jochanaan, Doris Soffel come Erodiade, Ian Storey nei panni di Erode, Enrico Casari in quelli di Narraboth e Silvia Regazzo come Paggio di Erodiade. Nelle recite del 16 e del 19 febbraio i ruoli di Salome, Jochanaan ed Erodiade sono sostenuti rispettivamente da Elisabet Strid, Sebastian Holececk e Lioba Braun. Completano il cast Riccardo Fioratti e Stefano Consolini (Due Nazareni), Gabriele Ribis e Luca Gallo (Due Soldati), Francesco Leone (Uomo della Cappadocia), Francisco Ariza (Uno schiavo), Gregory Bonfatti, Pietro Picone, Antonio Feltracco, Paolo Antognetti e Abraham García Gonzales (Cinque giudei).
La Prima di venerdì 15 febbraio ore 20.00 sarà preceduta, alle 19.15 in Rotonda Gluck, da un breve incontro sull’opera con il critico musicale del «Corriere della Sera» Enrico Girardi – che ha curato le note al programma di sala dello spettacolo – e con il Sovrintendente del Teatro Comunale Fulvio Macciardi.
La recita di martedì 19 febbraio ore 20.00 verrà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube del Teatro Comunale di Bologna.
Lo spettacolo e la trasmissione in diretta streaming sono realizzati grazie al sostegno di Alfasigma.
I biglietti dell’opera (da 120 a 10 euro) sono in vendita sul sito tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili il giorno dello spettacolo al 50% del costo.
SALOME
Dramma in un atto di Hedwig Lachmann dal poema omonimo di Oscar Wilde
Musica di Richard Strauss
Direttore Juraj Valčuha
Regia Gabriele Lavia
Regia ripresa da Gianni Marras
Scene Alessandro Camera
Costumi Andrea Viotti
Luci Daniele Naldi
Movimenti coreografici Daniele Palumbo
Produzione del Teatro Comunale di Bologna
Personaggi e Interpreti
Salome Ausrine Stundyte / Elisabet Strid (16, 19)
Jochanaan Tuomas Pursio / Sebastian Holecek (16, 19)
Erode Ian Storey
Erodiade Doris Soffel / Lioba Braun (16, 19)
Narraboth Enrico Casari
Paggio di Erodiade Silvia Regazzo
Cinque giudei Gregory Bonfatti, Pietro Picone, Antonio Feltracco, Paolo Antognetti, Abraham García González
Uomo della Cappadocia Francesco Leone
Due Nazareni Riccardo Fioratti, Stefano Consolini
Due Soldati Gabriele Ribis, Luca Gallo
Uno schiavo Francisco Javier Ariza García
Date
Venerdì 15 febbraio, Turno Prima, ore 20.00
Sabato 16 febbraio, Turno C, ore 18.00
Domenica 17 febbraio, Turno D, ore 15.30
Martedì 19 febbraio, Turno B, 20.00
Mercoledì 20 febbraio, Turno A, 20.00
Questione di punti di vista…
Ho assistito alla Salome secondo la regia di Carsen in occasione del debutto dell?allestimento a Torino, nel febbraio-marzo 2008. Non so se per l?attuale ripresa siano state apportate modifiche registiche, ma da quanto leggo mi pare che sostanzialmente sia stato riproposto lo stesso spettacolo.
Non mi soffermo a parlare di quell?esecuzione musicale, che riuscirei solo in parte a ricostruire (ricordo per? l?ottima direzione di Noseda, che tenne sempre altissima la tensione drammatica) e forse interessa poco al lettore odierno. Vorrei lasciare una personale opinione circa la messa in scena.
Non ci sono dubbi che Carsen (e con lui lo scenografo e la costumista) sia stato originale. Ma l?originalit? da sola ? necessariamente un valore o ? un semplice dato di fatto? e quando l?originalit? giunge a ledere il nucleo drammaturgico della tragedia, sovrapponendosi alla volont? degli autori ed oscurandola, pu? essere ancora apprezzata? ? per queste ragioni che, a mio parere, si possono accettare da Carsen le trasposizioni spazio-temporali: se riescono a trasmettere, alla pari di un allestimento tradizionale, il senso di decadenza della corte di Erode, apprezzarle o meno diventa questione di gusto dello spettatore (a me non piacquero particolarmente, forse lo si ? gi? capito). Ma due cose non si possono perdonare: primo, la danza dei sette veli fatta eseguire da sette uomini anziani che si denudano in scena, nella quale, oltre ad oltrepassarsi il limite del buon gusto, si capovolge il ruolo di Salome: da ragazzina concupita a dominatrice; secondo, il finale, nel quale Erode fa uccidere Erodiade in luogo di Salome, con un repentino lampo di lucidit? che annulla e capovolge il destino profondamente tragico di Salome.
Si tratta, ovviamente, di un punto di vista…
Marco Leo
La ?nueva? Salom? de Robert Carsen
Tras una espera de dos a?os por falta de fondos, el Maggio Musicale Fiorentino inaugur? el 10 de octubre, con replicas los d?as 12 y 15, la temporada l?rica de este oto?o con la ?Salom?? de Richard Strauss basada en el drama teatral en un ?nico acto de Oscar Wilde bajo la direcci?n del canadiense Robert Carsen. La puesta es coproducida con el Teatro Regio de Tur?n y el Teatro Real de Madrid, donde se represent? en 2008 y en mayo pasado, respectivamente.
El cast est? formado por algunos de entre los m?ximos especialistas en Wagner y Strauss, empezando por su director de orquesta Ralf Weikert y seguido por los int?rpretes Janice Baird (Salom?), Kim Begley (Herodes), Irina Mishura (Herod?as) y Mark S. Doss (Jochanaan).
La historia b?blica de Salom? hab?a despertado escaso inter?s en las artes hasta que escritores y pintores franceses de Fin de si?cle la recuperaron: la narraci?n traspon?a la crisis de valores de la que se lamentaban los intelectuales, entre ellas la ?emancipaci?n? femenina que percib?an amenazante.
Wilde, con una m?nima modificaci?n de los hechos, la convierte en una historia dram?tica en extremo: Salom? no es como en la historia b?blica v?ctima de su madre, quien al no soportar la severidad de los insultos que le profiriera san Juan Bautista manipula a su hija para que baile ante su padrastro y obtenga la decapitaci?n del santo. Por el contrario, ser? Salom? quien, siendo abruptamente rechazada e imposibilitada de apagar su atracci?n sexual morbosa hacia el santo, pida deliberadamente su ejecuci?n.
Este ingrediente favoreci? desde su primera representaci?n en Par?s (1891) todo tipo de uso, y abuso, de la historia en teatro, cine y pintura hasta nuestros d?as, habiendo sido la ?pera de Staruss (1905) la primera en lanzar tal notoriedad.
Carsen, consciente de la fuerte tradici?n de la obra, no se doblega a repetir mon?tonamente una versi?n m?s, sino que rompe con las convencionalismo que se ha ido estableciendo.
La trama es sencilla, se desenvuelve en una sola noche y en cuatro momentos principales: el encuentro de Salom? con los guardias, el encuentro de Salom? con Juan Bautista, el baile de los siete velos y decapitaci?n, y la conclusi?n final.
La originalidad de Carsen no radica en el script, que respeta casi al pie de la letra. La Mise-en-sc?ne es lo que hace desubicar por completo al espectador, vulgariza y al mismo tiempo actualiza la historia, a trav?s de la acentuaci?n de los defectos y perversiones de los personajes. El resultado fue sorprendente: el teatro, con lleno total, cont? a pesar de los precios poco econ?micos de los boletos con una consistente presencia de j?venes.
Todo se desarrolla en el s?tano de un Casino de las Vegas; el escenario es g?lido, impersonal, como el caveau de un banco, vivificado por la vestimenta contempor?nea de p?simo gusto de los personajes, que lucen rid?culos y han bajado de la terraza buscando a Salom?. Los ?nicos que se distinguen entre tal colorido son la princesa con fuseaux y una blusa com?n enteramente de negro, y Juan Bautista que mantiene una austera t?nica romana. El banquete de un rey parece haber sido sustituido por una fiesta de disfraces en un ambiente pervertido. Durante la hora y cuarenta minutos que dura el espect?culo (no hay intermedio) se respira tensi?n desde el principio hasta el final, remarcado por la concitaci?n de los di?logos a veces de una poes?a exaltante y a veces abominable; por la fuerza de la m?sica que semeja un volc?n en flamas, que no acompa?a sino protagoniza; as? como por la constante confrontaci?n entre los personajes.
Tal tensi?n termina por explotar en el c?lebre baile de los siete velos, del cual sin embargo no queda la m?nima sombra del erotismo que lo caracterizaba, sino una decadente org?a con siete de los ancianos hu?spedes, tapados cada uno por un velo blanco como parte de un juego er?tico; se desnudan por completo en escena mientras dan vueltas excitados y acompa?an a Salom? masturb?ndose.
Ella al final logra su cometido, se ?desnuda? metaf?ricamente, muestra la parte oscura que borra definitivamente su imagen angelical. El duelo que vive Herodes ante la constricci?n de mantener su promesa para sacrificar a un hombre sagrado, junto con la escena posterior de su horror ante el di?logo de Salom? con la cabeza decapitada del santo, es el momento m?s alto y probablemente tambi?n el m?s doloroso de la obra.
El hilo sutil de la aportaci?n carseniana, m?s all? del aspecto meramente externo (que no es poco), es la ruptura interpretativa. La femme fatale devoradora de hombres viene sustituida por la de ?v?ctima?: una adolescente que es acosada sexualmente por su padre adoptivo, el absoluto desinter?s de los adultos que le circundan (los invitados) por tal condici?n, y la falta completa de amor y de ense?anza de valores que la hacen una mujer desvalida, fr?gil, pero tambi?n peligrosa.
Por ello Carsen modifica el final: Herodes manda matar a Herod?as y no a Salom?; es su esposa la verdadera responsable de tanta desviaci?n y ella tiene que pagar. Salom? se desvanece de la escena, camina hacia el desierto c?lido como en b?squeda de redenci?n.
Por Alejandra Ortiz Casta?ares