Albert Herring

Posted by on July 24, 2010

https://youtu.be/61BI1XT4NiU John Graham-Hall Patricia Johnson Alan Opie Felicity Palmer Jean Rigby https://youtu.be/61BI1XT4NiU

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John Graham-Hall
Patricia Johnson
Alan Opie
Felicity Palmer
Jean Rigby

https://youtu.be/61BI1XT4NiU

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  1. Grande successo per l’opera di Britten rappresentata per il 35.mo Cantiere internazionale d’Arte di Montepulciano
    Albert Herring satira della provincia inglese
    Roland Boer ha diretto la Royal Northern College of Music di Manchester con una valida compagnia di canto

    Dopo il verdiano Giorno di Regno, un altra opera comica ? stata rappresentata sul palcoscenico del grazioso Teatro Poliziano di Montepulciano ottenendo, dopo la proprosta della celebre opera giovanile di Verdi, un altro caloroso successo.

    Questa volta la scelta ? caduta su Benjamin Britten ed il suo Albert Herring, godibile opera in tre atti, che il musicista inglese scrisse per il celebre Festival di Glyndebourne dove fu rappresentata il 20 giugno 1947.

    Il libretto ? ispirato al racconto Le Rosier de Madame Husson di Guy de Maupassant trasposto da Eric Crozier per il teatro d’opera con un testo felicemente umoristico denso di allusioni, del tutto schierato contro gli usi e le convenzioni della provincia inglese, specificatamente il Suffolk che sostituiva l’originale Normandia francese.

    E’ una satira pungente, spesso feroce, che pone in risalto la chiusura mentale della provincia, con l’ipocrita moralismo che scuote tutti coloro che guidano la societ? del luogo; il sindaco, il comandante delle guardie, il pastore, la maestra elementare, la principessa con la sua cameriera ai quali vengono contrapposti innocenti giochi di ragazzini e ,un anticonformista, rapporto sessuale di una coppia.

    Al centro c’? la figura di Albert Herring soggiogato da una madre possessiva; il controllo sar? eluso quando Herring vincer? il premio Re di maggio titolo che a Loxford nel Suffolk veniva assegnato il giorno del 1? maggio ad una donna e che la giuria dei notabili assegna al nostro eroe dopo aver constatato l’impossibilit? di trovare una ragazza degna di essere ‘Regina di maggio’. Sar? l’occasione per Herring di recidere il cordone ombelicale che lo lega alla madre per assaporare, finalmente, la libert? e l’autonomia di pensiero.

    Britten diede al suo Albert Herring la forma di opera ‘da camera’ continuazione ideale di suoi altri due capolavori, Peter Grimes (1945) e The Rape of Lucrezia (1946) dei quali evoca la straordinaria drammaticit? con le atmosfere rarefatte del primo e la brillante strumentazione del secondo. Nell’Albert Herring ? utilizzato un organico di 12 strumenti, per un effetto di rara eleganza. Britten, inoltre, utilizza dialoghi in prosa per esaltare tutte le sfumature del dialogo e redere cos? particolarmente godibile la scena.

    Ci sono pagine di straordinario ‘sinfonismo ‘ come gli interludi tra le scene dei vari atti, musica dalle cartteristiche ‘nordiche’ per colore orchestrale. C’? anche molto del mondo musicale del ‘900 come, sicuramente, Mahler e Berg ma anche il Musical, soprattutto il mondo patinato di Gilbert e Sullivan e straordinari pezzi d’insieme come la gustosa burlesca a nove voci del terzo atto,

    Del Musical, per?, sono anche le cadute di tensione che insieme ad una drammaturgia a volte prolissa, ne fanno il ‘tallone d’Achille’ di questa raffinata partitura che, per essere goduta appieno, ? necessario conoscere approfonditamente la lingua inglese con tutte le sfumature del linguaggio, elemento che ne limit? la fruibilit? a coloro che non sono ‘padroni’ della lingua inglese.

    Come nella pluriennale tradizione del Cantiere di Montepulciano grande attenzione ? stata data alla messa in scena dello spettacolo per la quale, specificatamente per la parte registica, ? stato scelto un nome importante, quello Keith Warner, uno dei pi? in vista del momento, autore di numerose applaudite realizzazioni, a titolo di esempio Lohengrin a Bayreuth, La Tetralogia a Tokyo, Il giro di vite e Macbeth a Copenaghen. Nel suo DNA possiede certamente le qualit? intrinseche per emergere in una rassegna come il Cantiere, avendo partecipato, nel 1985, al Festival di Batignano realizzando Flavio di Haendel, rassegna che assieme a Montepulcino possiede (anzi ha posseduto) numerose affinit? ideologiche, soprattutto la finalit? di fare grandi cose con risorse limitate.

    La regia di Warner ? stata semplice ed, allo stesso tempo efficace e pungente, integrata alla perfezione dalle realizzazione di scene e costumi di Julia M?er molto apprezzata nel disegnare un ambiente ‘adolescenziale’ al quale faceva parte, suo malgrado, Albert Herring, con i costumi che evocavano l’atmosfera primi ‘900.

    Per quanto riguarda la parte musicale, c’? stata una nuova ottima prova di Roland Boer che ci sembra abbia centrato la poetica ed i significati della partitura coadiuvato brillantemente dai membri del Royal Northern College of Music Manchester, tutti molto bravi nel superare le difficolt? intepretative che il genio di Britten ha posto loro dinnanzi. Per quanto riguarda la parte vocale la compagnia di canto ? stata all’altezza di tutte le altre componenti dello spettacolo, tra le quali, ? avvenuta una simbiosi perfetta a dimostrazione della seriet? e dell’impegno di tutti, che fanno del Cantiere una rassegna di alto profilo esecutivo.

    Hanno ben figurato il tenore Carsten S?ss, (Albert), il mezzosoprano Julie Mellor (Mrs Herring) e l’altro mezzosoprano Verena Gunz (Nancy). Poi il baritono Philip Smith (Sid), il contralto Elena Bresciani (Florence Pike), Elena Bresciani, il soprano Hel?ne le Corre (Miss Wordsworth) il baritono Eric Roberts (Mr. Gedge), il basso Florian Plock, (Budd) il tenore Peter Marsh (Mr. Upfold), Georgina Louise Stalbow, soprano (Emmie) e la voce bianca Rebecca Lea (Harry).

    Al termine della reciata (24 luglio) i lunghi ed entusiastici applausi del numeroso pubblico presente alla recita, hanno sottolineato, pi? di ogni altra parola, la validit? e la brillantezza dello spettacolo.

    Claudio Listanti
    claudio.listanti@voceditalia.it

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