Teatro Cinema Astra Bellaria
Giovedì 5 aprile 2024 ore 21
«Teatro e metateatro, ricerca sui linguaggi e sui dialetti,
Commedia dell’Arte (tanta), piena padronanza dei registri tragico e comico, in un gioco delle parti che sa abbattere la “quarta parete” e far diventare il pubblico parte integrante e integrata dello spettacolo»
MARA PEDRABISSI, LA GAZZETTA DI PARMA
«Effervescenza e misura, improvvisazione e controllo,
pizzichi di follia e tonnellate di competenza.
Sono alcuni degli ingredienti con i quali StivalaccioTeatro ha creato lo spettacolo Romeo e Giulietta»
ALESSANDRA AGOSTI, IL GIORNALE DI VICENZA
«La loro comicità è sfida linguistica, coloritura dialettale, espressività genuina e mai scontata, in un ribollire di energia creativa. Alla fine chiedono di gridare con loro “Viva il teatro, viva la commedia!”. Il pubblico risponde con gioia, perché si è sentito parte di un meccanismo ben costruito, attirato nelle scatole cinesi del teatro-nel-teatro.»
GILDA TENTORIO, LECCO NEWS
Teatro Piccolo Forlì
Giovedì 4 aprile 2024 ore 21
STIVALACCIO TEATRO
Romeo e Giulietta
L’amore è saltimbanco
soggetto originale e regia Marco Zoppello
con Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello
scenografia Alberto Nonnato – costumi Antonia Munaretti
maschere di Roberto Maria Macchi
Già applauditissimi nella passata Stagione con lo spettacolo Don Chisciotte, torna al Teatro Piccolo di Forlì, Stivalaccio Teatro! Giovedì 4 aprile alle ore 21, per una serata che ha già registrato il “tutto esaurito”, la compagnia presenterà Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco, un soggetto originale del regista Marco Zoppello che ne è anche interprete con Anna De Franceschi e Michele Mori.
1574. Venezia in subbuglio. Per calli e fondamenta circola la novella: Enrico III di Valois, diretto a Parigi per essere incoronato Re di Francia, passerà una notte nella Serenissima. Un onore immenso per il Doge e per la città lagunare.
Giulio Pasquati e Girolamo Salimbeni, coppia di ciarlatani saltimbanco dai trascorsi burrascosi, vengono incaricati di dare spettacolo in onore del Principe. Mica una storia qualunque, bensì la più grande storia d’amore che sia mai stata scritta: Romeo e Giulietta.
Due ore di tempo per prepararsi ad andare in scena, provare lo spettacolo e soprattutto: dove trovare la “Giulietta” giusta, casta e pura, da far ammirare al Principe Enrico? Ed ecco comparire nel campiello la procace Veronica Franco, poetessa e “honorata cortigiana” della Repubblica, disposta a cimentarsi nell’improbabile parte dell’illibata giovinetta.
Si assiste dunque a una “prova aperta”, alla maniera dei comici del Sogno di una notte di mezza estate, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime.
“Shakespeare diventa, per noi, materia viva nel quale immergere le mani, per portare sul palco, attraverso il teatro popolare, le grandi passioni dell’uomo, le gelosie ‘otelliane’, i pregiudizi da ‘mercante’, ‘tempeste’ e naufragi, in una danza tra la vita e la morte, coltelli e veleni”.
“Il ritmo incalzante delle battute, i canti e i continui riferimenti alla cultura pop giustificano anche la licenza poetica che vede rappresentato Romeo e Giulietta nel 1574, quando il dramma non era ancora stato composto” (Antonia Liberto – rammaturgia.it).
Info: 0543 26355 – 0543 64300 –accademiaperduta.it
Teatro Il Piccolo Milano 2023
Romeo e Giulietta
di William Shakespeare
traduzione Chiara Lagani
adattamento e regia Mario Martone
scene Margherita Palli
costumi Giada Masi
luci Pasquale Mari
suono Hubert Westkemper
video Alessandro Papa
regista assistente Raffaele Di Florio
assistenti alla regia Giulia Sangiorgio, Michele Bottini
casting Paola Rota
Alessandro Bay Rossi, Gabriele Benedetti, Leonardo Castellani, Michele Di Mauro, Raffaele Di Florio, Emanuele Maria di Stefano, Francesco Gheghi, Jozef Gjura, Lucrezia Guidone, Licia Lanera, Anita Serafini, Benedetto Sicca, Alice Torriani e con Leonardo Arena, Giuseppe Benvegna, Francesco Chiapperini, Carmelo Crisafulli, Giacomo Gagliardini, Hagiar Ibrahim, Francesco Nigrelli, Libero Renzi, Federico Rubino
e
gli allievi del Corso Claudia Giannotti della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano
Clara Bortolotti, Giada Ciabini, Ion Donà, Cecilia Fabris, Sofia Amber Redway, Caterina Sanvi, Edoardo Sabato, Simone Severini
voce registrata Michele Bottini
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Teatro Massimo Palermo 2021
Sergej Prokofiev
Romeo e Giulietta
Direttore Ido Arad
Coreografia Davide Bombana
Assistente alla coreografia Roberto Zamorano
Costumi Santi Rinciari
Luci Carlo Cerri
Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo
Giulietta Romina Leone
Romeo Andrea Mocciardini
Mercuzio Emilio Barone
Tebaldo Bryan Ramirez Hurtado
Amica di Giulietta Yuriko Nishihara
Madre di Giulietta Daniela Filangeri
Madre di Romeo Francesca Davoli
Paride Vincenzo Carpino
Lorenzo Gaetano La Mantia
Ideazione e coordinamento televisivo Gery Palazzotto
Regia televisiva Antonio Di Giovanni
Teatro Massimo Palermo
Regia & Coreo Luciano Cannito
Giulietta
Eleonora Abbagnato
Romeo
Rubinald Pronk
Conductor Marzio Conti
Milan 2017
Coreografia Kenneth MacMillan
Scene Mauro Carosi
Costumi Odette Nicoletti
Direttore d’orchestra Patrick Fournillier
Romeo Roberto Bolle
Giulietta Misty Copeland
Mercuzio Antonio Sutera
Tebaldo Mick Zeni
Benvolio Marco Agostino
Paride Riccardo Massimi
Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano
Orchestra del Teatro alla Scala di Milano
Sergej Prokofiev
Romeo e Giulietta
Direttore Ido Arad
Coreografia Davide Bombana
Assistente alla coreografia Roberto Zamorano
Costumi Santi Rinciari
Luci Carlo Cerri
Corpo di ballo e Orchestra Teatro Massimo
Giulietta Romina Leone
Romeo Andrea Mocciardini
Mercuzio Emilio Barone
Tebaldo Bryan Ramirez Hurtado
Amica di Giulietta Yuriko Nishihara
Madre di Giulietta Daniela Filangeri
Madre di Romeo Francesca Davoli
Paride Vincenzo Carpino
Lorenzo Gaetano La Mantia
Regia Tv Antonio Di Giovanni
Teatro Carcano 2010
Music P.I. Čajkovksij
Coreografia Giorgio Madia
Scene e costumi Cordelia Matthes
Disegno Luci Jean-Paul Carradori
Romeo: Martin A. Zanotti
Giulietta Teresa Molino
Mercuzio Federico Veratti
Tebaldo Christian Sciagura
Benvolio Fabrizio Gallo Madonna
Capuleti Savina Bellotto Madonna
Montecchi Martina Gerbi
Padre Capuleti Carlo Pacienza
Padre Montecchi Leonardo Cusinato
Frate Lorenzo Duilio Ingraffia
Paride Giorgio Colpani
Rosalinda Anna Kolesarova
Nutrice Patrizia Tosi
Alessia Campidori, Marianna Gentile e Sophie Tonello
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Ravenna-viso-in-aria – Prologo a La stagione dei teatri
Compagnia Caruso-Garante
Spettacolo anticipato a domenica 25 ore 21
(lunedì 26 e martedì 27 ottobre – ore 19 e 21, repliche sospese per nuove restrizioni Covid)
Teatro Rasi
Romeo e Giulietta non sono morti
Sono Salvatore Caruso e Tonia Garante (apprezzati recentemente anche in Va pensiero di Marco Martinelli) i protagonisti del nuovo appuntamento di Ravenna viso-in-aria. Che fine avrebbero fatto e che tipo di coppia sarebbero stati Romeo e Giulietta se non fossero morti? Ebbene, l’ipotesi di partenza è questa: Giulietta Capuleti si è svegliata e Romeo Montecchi è giunto in tempo nella cripta. Lo spettacolo andrà in scena in doppia replica ogni sera, alle 19 e alle 21.
Ecco allora che, dopo essere scappati all’ira spietata dei genitori, dopo secoli di latitanza di Romeo, accusato dell’omicidio di Tebaldo Capuleti, la coppia è giunta a Napoli, dove vivono in affitto in una monocamera a piano terra fronte strada. I due, imprigionati in un “amore eterno”, non possono più tornare indietro, e per non deludere le aspettative dei lettori, e per assenza di alternative. Nella tragedia shakespeariana, Giulietta ha conosciuto Romeo a quattordici anni e senza alcuna esperienza del mondo ha abbracciato totalmente la causa dell’amore. Romeo, di soli due anni più vecchio di lei, ha finalmente trovato una donna come unica ragione di vita.
Ora trentenni, sono consapevoli di essere vittime di un destino tracciato: il fallimento reciproco. Quella libertà di amare si traduce in esasperata sopportazione; parole vomitate; silenzi e incomprensioni. Non è più la tragedia del sacro amore, quanto una tragedia familiare di due “deportati”, due identità spezzate vittime di un delitto sociale. I versi del loro autore cullano il presente come memoria del passato: l’amore che è l’idea di quel che fu.
Romeo e Giulietta non sono morti
di e con Salvatore Caruso e Tonia Garante
collaborazione alla regia Rosario Giglio
collaborazione al testo Linda Dalisi
costumi Raffaella Esposito
scene e grafica Massimo Staich
riprese e montaggio video Marcello Sannino
in collaborazione con AstorriTintinelli Associazione Culturale
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MET 2007
CONDUCTOR
Plácido Domingo
REGIA
Guy Joosten
SET DESIGNER
Johannes Leiacker
COSTUME DESIGNER
Jorge Jara
LIGHTING DESIGNER
David Cunningham
CHOREOGRAPHER
Sean Curran
Tybalt
Marc Heller
Paris
Louis Otey
Capulet
Charles Taylor
Juliette
Anna Netrebko
Mercutio
Nathan Gunn
Roméo
Roberto Alagna
Gertrude
Jane Bunnell
Grégorio
David Won
Friar Laurence
Robert Lloyd
Stéphano
Isabel Leonard
Benvolio
Tony Stevenson
The Duke of Verona
Dean Peterson
Juliet Yasmine Naghdi
Romeo Matthew Ball
Mercutio Valentino Zucchetti
Tybalt Gary Avis
Benvolio Benjamin Ella
Paris Nicol Edmonds
Lord Capulet Christopher Saunders
Lady Capulet Christina Arestis
Artists of The Royal Ballet
Orchestra of the Royal Opera House
Conductor Pavel Sorokin
Choreography Kenneth MacMillan
Music Sergey Prokofiev
Designer Nicholas Georgiadis
Lighting designer John B. Read
Sergei Prokofiev
ballet in three acts
Libretto by Andrian Piotrovsky, Sergei Prokofiev, Sergei Radlov and Leonid Lavrovsky, based on the tragedy by William Shakespeare
Choreography by Leonid Lavrovsky
Set and costume design by Pyotr Williams
Conductor Valery Gergiev
Juliet Diana Vishneva
Tybalt Ilya Kuznetsov
Romeo Vladimir Shklyarov
Mercutio Alexander Sergeyev
© 2013 Mariinsky Theatre • Telmondis • Mezzo
2017, Teatro alla Scala
Romeo Roberto Bolle
Giulietta Misty Copeland
Mercuzio Antonino Sutera
Tebaldo Mick Zeni
Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Choreography Kenneth MacMillan
2000
Alessandra Ferri (Juliet)
Angel Corella (Romeo)
Orchestra del Teatro alla Scala
David Garforth
Choreography Kenneth MacMillan
adapted by Monica Parker, Georgina Parkinson & Julie Lincoln
Bolshoi 2013
JULIETTE
Anna Nikulina
ROMEO
Alexander Volchkov
COREOGRAFIA
Yuri Grigorovich
dal 29 gennaio al 2 febbraio 2020
Compagnia Enfi Teatro
presenta
ROMEO E GIULIETTA
NATI SOTTO CONTRARIA STELLA
da William Shakespeare
drammaturgia e regia Leo Muscato
con Ale e Franz, Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni
e con la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi
musicista Roberto Zanisi
musiche Dario Buccino
scene e costumi Carla Ricotti
disegno luci Alessandro Verazzi
Lo spettacolo
I veri protagonisti del nostro spettacolo non sono i personaggi dell’opera, ma sette vecchi comici girovaghi che si presentano al pubblico per interpretare la dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo. Sanno bene che è una storia che già tutti conoscono, ma loro vogliono raccontarla osservando il più autentico spirito elisabettiano. Sono tutti uomini e ognuno di loro interpreta più personaggi, anche quelli femminili.
Il fatto è che le buone intenzioni non si sposano con le loro effettive capacità (o modalità) di stare in scena. Rivali e complici allo stesso tempo, da un lato si rubano le battute, dall’altro si aiutano come meglio possono. Convinti di essere dei bravi attori, non si rendono conto che, quando sono in palcoscenico, non riescono neanche a dissimulare i loro rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze, rappacificazioni. A volte, le intenzioni dei personaggi si confondono con le loro, provocando una serie di azioni e reazioni a catena che, in una dimensione meta-teatrale assolutamente involontaria, finiscono per massacrare la storia dell’esimio poeta! Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente comica, quindi doppiamente tragica. Ma loro non lo sanno! Forse qualcuno lo immagina, ma preferisce non approfondire.
Succede un miracolo però: nonostante tutto, la storia di Romeo e Giulietta vince su ogni cosa. In un modo o nell’altro, questi Comici, riescono a raccontare la storia dei due giovani amanti, e arrivano a farlo anche se loro “giovani” non lo sono più da tanto tempo. E in un modo o nell’altro riescono pure a far commuovere. Forse perché dalla loro goffaggine traspare una verità che insinua un forte dubbio: quello che, in questa storia, più di chiunque altro, sono proprio loro quelli… Nati sotto contraria stella.
Lo spettacolo dura 1 ora e 50 minuti.
La recita pomeridiana di domenica 2 febbraio (Turno F) verrà anticipata alle ore 15 per esigenze della Compagnia.
La prevendita dello spettacolo “Romeo e Giulietta – Nati sotto contraria stella” sarà effettuata anche online a partire dal 25 gennaio (dalle ore 19.30) sul portale vivaticket.it
BIGLIETTERIA (Via Verdi n. 1/3 – tel. 0542 602610):
Sabato 25/01/2020 Prevendita biglietti
Biglietteria ore 16-19
Martedì 28/01/2020 Prevendita biglietti
Biglietteria ore 10-12
Mercoledì 29/01/2020 I recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Giovedì 30/01/2020 II recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Venerdì 31/01/2020 III recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Sabato 01/02/2020 IV recita ore 15,30
Biglietteria ore 14-15,30
V recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Domenica 02/02/2020 VI recita ore 15
Biglietteria ore 14-15
Giovedì 31 ottobre, venerdì 1 novembre ore 16 e ore 21
Sabato 2 novembre 2019 ore 21
PRIMA RI-ALLESTIMENTO
EnfiTeatro
ALE E FRANZ
Romeo & Giulietta
Nati sotto contraria stella
da WILLIAM SHAKESPEARE
e con Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni, Roberto Zanisi
e con la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi
musiche di Dario Buccino
drammaturgia e regia LEO MUSCATO
La grande apertura della Stagione 2019/2020 del Teatro Diego Fabbri di Forlì sarà la “Prima” di Nati sotto contraria stella, la commedia interpretata da Ale e Franz che il drammaturgo e regista Leo Muscato ha tratto da Romeo e Giulietta di Shakespeare. Insieme all’affermato duo comico, ne sono interpreti Paolo Graziosi, Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni e Roberto Zanisi.
Lo spettacolo andrà in scena giovedì 31 ottobre alle ore 21, venerdì 1 novembre alle ore 16 e alle ore 21 e sabato 2 novembre alle ore 21.
INCONTRI AL RIDOTTO
Gli interpreti dello spettacolo incontreranno il pubblico sabato 2 novembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Diego Fabbri. L’ingresso all’Incontro è gratuito fino a esaurimento posti.
Dopo la “Prima” forlivese, lo spettacolo replicherà al Teatro Goldoni di Bagnacavallo lunedì 4 novembre alle ore 21.
I veri protagonisti dello spettacolo non sono i personaggi della tragedia shakespeariana, ma dei comici girovaghi che si presentano al pubblico per interpretare La dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo. Sanno bene che è una storia che già tutti conoscono, ma loro vogliono raccontarla osservando il più autentico spirito elisabettiano. Sono tutti uomini e ognuno di loro interpreta più personaggi, anche quelli femminili.
Il fatto è che le buone intenzioni non si sposano con le loro effettive capacità (o modalità) di stare in scena. Rivali e complici allo stesso tempo, da un lato si rubano le battute, dall’altro si aiutano come meglio possono. Convinti di essere dei bravi attori, non si rendono conto che, quando sono in palcoscenico, non riescono neanche a dissimulare i loro rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze, rappacificazioni. A volte, le intenzioni dei personaggi si confondono con le loro, provocando una serie di azioni e reazioni a catena che, in una dimensione meta-teatrale assolutamente involontaria, finiscono per massacrare la storia dell’esimio poeta! Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente comica, quindi doppiamente tragica. Ma loro non lo sanno! Forse qualcuno lo immagina, ma preferisce non approfondire. Succede un miracolo però: nonostante tutto, la storia di Romeo e Giulietta vince su ogni cosa. In un modo o nell’altro, questi comici, riescono a raccontare la storia dei due giovani amanti e arrivano a farlo anche se loro “giovani” non lo sono più da tanto tempo. E in un modo o nell’altro riescono pure a far commuovere. Forse perché dalla loro goffaggine traspare una verità che insinua un forte dubbio: quello che, in questa storia, più di chiunque altro, sono proprio loro quelli… Nati sotto contraria stella.
(Leo Muscato)
Un’Arena gremita ha accolto con un lungo applauso Sergei Polunin e Alina Cojocaru per la prima mondiale di Romeo & Giulietta, diretta da Johan Kobborg.
Oltre diecimila spettatori provenienti da ogni parte del mondo – in particolare Europa, Stati Uniti, Russia e Giappone e dagli angoli più remoti del pianeta (dalla Nuova Zelanda al Sud Africa e al Venezuela) – per l’atteso debutto nel ruolo di Romeo della star assoluta del balletto internazionale Sergei Polunin. Lunghe file di appassionati e neofiti, oltre al pubblico delle grandi occasioni e autorità cittadine, nello storico scenario dell’Arena di Verona trasformato grazie alle imponenti scenografie del visual artist David Umemoto e alle coreografie di Johan Kobborg.
Una messinscena vibrante e narrativa di una delle più potenti e tragiche opere di William Shakespeare, nella città della coppia di innamorati più famosa della storia.
Grazie a un cast di eccezionali danzatori – tra cui il primo solista del Royal Ballet di Londra Valentino Zucchetti nel ruolo di Mercutio una delle più prestigiose posizioni del balletto mondiale – e a uno staff creativo di prim’ordine, Romeo & Giulietta riporta in vita la tragedia shakespeariana musicata da Sergei Prokofiev, con l’intenzione di raggiungere il cuore, non solo degli appassionati di balletto, ma anche di un pubblico meno esperto in materia.
Tra gli ospiti: la stella del pattinaggio Carolina Kostner, il Vice Primo Ministro Russo per la Cultura Olga Golodets, il sindaco di Verona Federico Sboarina, l’assessore alla cultore del comune di Milano Filippo Del Corno, Cristina Muti.
Romeo & Giulietta è realizzato da Polunin ink e Show Bees in collaborazione con ATER (Associazione Teatrale Emilia-Romagna) e con il Festival della Bellezza.
Spiazzante, travolgente, star assoluta del balletto internazionale, Sergei Polunin, la nuova “anima rock” della danza, debutta con Alina Cojocaru nella prima mondiale di Romeo & Giulietta, lunedì 26 agosto (ore 21.00) all’Arena di Verona per raccontare, attraverso la danza, una delle più belle, tragiche e romantiche opere di William Shakespeare.
Una versione originale e contemporanea della celebre tragedia musicata da Prokofiev. Grazie alle coreografie di Johan Kobborg alle scene di David Umemoto – scultore e visual artist – e a un corpo di danzatori di livello mondiale, Romeo & Giulietta, pur nella fedeltà alla tradizione del balletto classico, si arricchisce di traiettorie e gestualità che aprono nuove prospettive nell’arte della danza.
Una messinscena vibrante di una delle più potenti e tragiche opere di William Shakespeare, nella città della coppia di innamorati più famosa della storia.
Al centro della scena brilla l’estro virtuoso di Sergei Polunin, celebrità di fama mondiale che innova i canoni del balletto classico, circondato dall’alone delle rockstar, diretto discendente della stirpe di geniali, sensuali, iperbolici danzatori che da Nijinsky a Nureyev hanno infiammato i teatri e l’immaginario di milioni di fan.
Un Romeo post-litteram, più veloce ed eccitante, proiettato al futuro, che trova nel talento e nei muscoli del trentenne danzatore ucraino il diapason delle infinite potenzialità della danza.
Polunin, spirito inquieto e indipendente, innovatore per vocazione, fa della commistione di contesti creativi – oltre alla danza, è protagonista al cinema, nella moda, nella recitazione – il tratto distintivo di un nuovo approccio all’arte di Tersicore.
L’altra metà della storia d’amore vive nella grazia e nel talento di Alina Cojocaru, Giulietta, danzatrice rumena di fama mondiale, da anni ballerina principale dell’English National Ballet e parte di alcuni tra i più prestigiosi corpi di ballo internazionali.
Grazie a un cast di eccezionali danzatori e a uno staff creativo di prim’ordine, Romeo & Giulietta riporta in vita la tragedia shakespeariana musicata da Sergei Prokofiev, con l’intenzione di raggiungere il cuore, non solo degli appassionati di balletto, ma anche di un pubblico meno esperto in materia.
L’evento si tiene in collaborazione con la VI edizione del Festival della Bellezza di Verona – I Maestri dello spirito, manifestazione ispirata proprio a Dante, Mozart e Shakespeare, punto di riferimento per riflessioni sulla bellezza espressa nell’opera di straordinari artisti, in scenari storici di grande suggestione architettonica e artistica.
Romeo & Giulietta è realizzato da Polunin ink e Show Bees in collaborazione con ATER (Associazione Teatrale Emilia-Romagna) e con il Festival della Bellezza.
Il 26 agosto sarà l’apice di mesi di pura gioia creativa per me e per la squadra che mi affianca in questa nuova produzione di un solo atto di Romeo e Giulietta.
Lavorare con artisti fenomenali quali Alina Cojocaru e Sergei Polunin ora al massimo delle loro potenzialità, in questo luogo iconico spettacolare e maestoso, l’Arena di Verona, è molto di più di una notte speciale: è l’opportunità di una vita e uno di quei momenti che noi come artisti spesso sogniamo che possano arrivare prima o poi.
Mi sento fortunato di poter lavorare a fianco di David Umemoto, un artista che da tempo ammiro da lontano. Vedere che una sua creazione verrà alla luce qui all’Arena sarà di per sé un avvenimento prezioso. Collaborare da vicino con questo gruppo di artisti incredibili per portare in vita questa storia d’amore cruciale in una versione ad atto unico, come l’originale, sarà un’occasione unica per tutti noi e spero in uno spettacolo che commuoverà, toccherà da vicino e se necessario ricorderà al pubblico l’incredibile forza e bellezza di questa forma d’arte che è il balletto.
Johan Kobborg
È un grande passo avanti per noi: l’obiettivo che ho sempre voluto raggiungere, cioè di produrre il balletto classico lontano dalle compagnie di balletto stabili; qui seguiamo le nostre regole e le nostre idee; nel perseguire questo obiettivo voglio lavorare con Johan Kobborg. In lui vedo il coreografo che può rinnovare l’immagine e il futuro del balletto, pur mantenendolo classico, perché unisce in sé l’approccio moderno al rispetto per la tradizione.
Essere all’Arena di Verona è fantastico! L’idea di essere all’aperto, sentirsi parte della natura, non esiste un posto altrettanto perfetto per esibirsi e comunicare con il pubblico. Verona è anche la città, la casa di Romeo e Giulietta e non vedo l’ora di danzare sulla partitura drammatica di Prokofiev, per la prima volta qui a Verona.
Romeo è un personaggio non solo romantico, ma soprattutto passionale, vivace: cercherò di interpretarlo con questo spirito, e farlo a Verona lo rende una grande emozione.
Sergei Polunin
Quando avevo 19 anni ho incontrato per la prima volta Giulietta e ho trovato il mio Romeo. Un balletto molto speciale per me! Ora dopo alcuni anni e dopo avere interpretato quel ruolo in 5 diverse produzioni sono entusiasta di ritornare da lei ancora una volta. E in questa occasione nel modo più affascinante per un artista: una nuova creazione. Non vedo l’ora di lavorare e ballare di nuovo con Sergei e abbracciare tutte le scoperte e le novità a cui ci porterà la visione di Johan e il nostro lavoro insieme a lui.
Avere l’Arena di Verona come prima casa per il debutto di questa produzione aumenta ancora di più la magia di questo momento. Sono felicissima di tornare in Italia e interpretare la più grande delle storie d’amore in questo luogo meraviglioso.
Alina Cojocaru
JOHAN KOBBORG – coreografo Johan Kobborg è stato ballerino principale al Royal Danish Ballet e al Royal Ballet e ballerino ospite nelle più grandi compagnie in tutto il mondo.
Recentemente, si è reso famoso anche come coreografo con prestigiose Compagnie tra le quali il Royal Ballet, il Balletto del Teatro Bolshoi, il Royal Danish Ballet, lo Zurich Ballet, il National Ballet of Canada, il San Francisco Ballet, il Lithuanian National Ballet e il Royal New Zealand Ballet.
Nel dicembre 2017 ha creato una nuova produzione di Don Chisciotte per il Balletto Yacobson di San Pietroburgo, tale produzione è stata candidata a sette Golden Mask in Russia nel 2018 (tra queste come Migliore Produzione e Miglior Coreografo 2018).
Dal dicembre 2013 all’aprile 2016 è stato Direttore Artistico del Balletto del Teatro d’Opera di Bucarest. Ha portato nel repertorio della Compagnia le opere di Frederick Ashton, Jiri Kylian, Yuri Posskhov, Alexei Ratmansky, George Balanchine, Jerome Robbins, Kenneth MacMillan che in parte non erano mai state viste dal pubblico romeno. Inoltre ha mantenuto e rimodernato il ricco repertorio classico della Compagnia includendovi Il lago dei cigni, Don Chisciotte e Le Corsair Nel novembre 2012 insieme a Ethan Stiefel firma una nuova produzione di Giselle per il Royal New Zealand Ballet, poi presentate in tour nella Nuova Zelanda, in Cina, negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Nel giugno 2015 la produzione di Kobborg e Ethan Stiefel è entrata nel repertorio del Balletto del Teatro d’Opera di Bucarest.
Nel 2015 la Compagnia è stata insignita del titolo di “Compagnia dell’Anno 2015” dalla rivista inglese “Dance Europe” e da quella tedesca “Tanz”.
Nel 2005 il Royal Ballet gli ha commissionato una nuova produzione de La Sylphide, che ha avuto grande successo, tanto che nel 2012 è stata presentata dal Balletto del Teatro Bolshoi, nel 2013 è entrata nel repertorio del Balletto del Teatro d’Opera di Bucarest, e infine nel 2016 in quello del National Ballet of Canada. Nel 2019 verrà presentata dall’Atlanta Ballet.
Dopo il successo de La Sylphide, Il Royal Ballet nel 2009 commissiona a Johan Kobborg una nuova creazione Les Lutins, nel cast originale vi erano Alina Cojocaru, Sergei Polunin, Steven McRae. Più recentemente è stato interpretato da Svetlana Zakharova, étoile del Balletto del Teatro Bolshoi in numerosi gala e festival di danza in tutto il mondo.
Nell’aprile 2011 Johan Kobborg ha creato Alumnus per il Royal Danish Ballet presentato a Copenaghen e in occasione di un tour della Compagnia negli Stati Uniti nel 2011.
Johan Kobborg ha collaborato inoltre con Ralph Fiennes per il suo film su Nureyev intitolato “The White Crow” uscito nel 2018.
SERGEI POLUNIN – Romeo
Sergei Polunin, nato a Kherson, Ucraina, si avvicina alla ginnastica ritmica da bambino, per poi passare alla danza all’età di 8 anni. A 13 anni, grazie al suo precoce talento, vince una borsa di studio della “Rudolf Nureyev Foundation”, ed entra così a far parte della British Royal Ballett School, dove si distingue ben presto per le sue doti. Nel 2010, a soli 19 anni, viene nominato primo ballerino, il più giovane nella storia del Royal Ballet. I due anni seguenti sono segnati da grandi successi professionali, ma anche da una profonda irrequietezza personale che lo porta nel 2012 a rassegnare le sue dimissioni dalla compagnia per concentrarsi su una carriera da freelance.
Nei mesi seguenti continua ad esibirsi in tutto il mondo, fino a quando nel giugno dello stesso anno viene invitato da Igor Zelensky, direttore artistico del Teatro Stanislavsky di Mosca e del Teatro d’opera e balletto di Novosibirsk, che gli offre il ruolo di primo ballerino nella sua compagnia, garantendogli però la libertà di esibirsi altrove e di impegnarsi in altri progetti.
Nel frattempo, partecipa a trasmissioni televisive e si presta per servizi fotografici su varie riviste internazionali.
Nel 2015 gira un video con il celebre fotografo e video maker David LaChapelle sulle note di “Take me to church” di Hozier, con una coreografia inedita, il video ottiene un successo clamoroso, oltre 25 milioni di visualizzazioni, e rilancia la notorietà di Sergei Polunin e infondendo in lui nuova linfa vitale.
Continua la sua carriera come ballerino ospite presso le più importanti compagnie in tutto il mondo, tra le quali: il Teatro alla Scala, il Royal Ballet, il Teatro Bolshoi di Mosca, il Teatro di San Carlo di Napoli, Teatro Stanislavsky di Mosca e il Bayerische Staatsballet di Monaco.
Attualmente Sergei Polunin si esibisce in tutto il mondo con spettacoli prodotti dalla sua società artistica, Polunin Ink, con cui presenta progetti di danza innovativi che vedono coinvolti artisti internazionali e provenienti da varie discipline, tra i recenti spettacoli presentati sui palcoscenici internazionali citiamo: “Satori” (2017), “SACRÉ” (2018), “Rasputin” (2019).
Parallelamente alla sua attività di ballerino, coltiva la sua carriera sul grande schermo. All’inizio del 2017, la vita di Sergei Polunin viene raccontata in Dancer, un documentario prodotto da Gabrielle Tana. Il film si concentra sull’infanzia di Sergei Polunin in Ucraina e sui suoi primi passi nel mondo della danza, ed in particolare sulle difficoltà e le sfide affrontate in quel periodo della sua vita.
Nel novembre 2017, con il suo debutto cinematografico nella versione di Assassinio sull’Orient Express firmata dal regista Kenneth Branagh, comparendo accanto a star del calibro di Johnny Depp, Penelope Cruz, Judi Dench e Daisy Ridley.
Nel 2018 recita nel thriller di Francis Lawrence Red Sparrow, al fianco di Jennifer Lawrence e Joel Edgerton, in The White Crow di Ralph Fiennes, con Oleg Ivenko e Adèle Exarchopoulos, e nella rilettura dello Schiaccianoci firmata da Lasse Hallström (The Nutcracker and the Four Realms), che vede nel cast la presenza di Keira Knightley, Morgan Freeman e Helen Mirren.
Tra i vari progetti che lo vedono attualmente impegnato sul fronte della danza, della moda e del cinema, ricordiamo il debutto di una nuova creazione “Romeo & Giulietta”, con la coreografia di Johan Kobborg e con la celebre ballerina Alina Cojocaru, lo spettacolo verrà presentato in prima mondiale all’Arena di Verona il 26 agosto 2019.
Nell’imminente futuro, sarà inoltre impegnato come direttore del nuovo Centro coreografico di Sebastopoli, con l’obiettivo di costruire un nuovo sistema educativo e divenire un centro artistico e coreografico internazionale.
ALINA COJOCARU – Giulietta
Originaria di Bucharest, Alina Cojocaru ha studiato a Kiev per sette anni, per poi unirsi alla Royal Ballet School di Londra nel 1997. Sei mesi dopo aver completato i suoi studi ritorna a Kiev, dove si unisce al Balletto dell’Opera di Kiev come prima ballerina. Un anno più tardi, a novembre 1999, si unisce al Royal Ballet e alla fine della stagione viene promossa solista. Il 17 aprile 2001 Sir Anthony Dowell la promuove al rango di prima ballerina dopo aver interpretato Giselle.
Nel settembre 2013 Alina Cojocaru entra a far parte dell’English National Ballet, sempre in qualità di prima ballerina. Oltre alle esibizioni con l’English National Ballet continua ad esibirsi come artista ospite per compagnie in tutto il mondo, come l’Hamburg Ballet e l’American Ballet Theatre. A febbraio 2012 ha presentato il suo progetto personale Alina Cojocaru – Dream Project a Tokyo, una collaborazione che ha diretto insieme ad artisti del Tokyo Ballet, Hamburg Ballet, English National Ballet e Royal Ballet. La seconda edizione di questo progetto si è svolta a luglio 2014. Nel 2015 ha presentato un Gala di beneficienza al Lincoln Center a New York.
Il suo vasto repertorio include i seguenti ruoli: Odette/Odile (Il lago dei cigni), Giulietta (Romeo e Giulietta), Giselle; Principessa Aurora e Principessa Florine (La bella addormentata), Marguerite (La Signora delle camelie), Kitri (Don Chisciotte), Olga e Tatiana (Onegin); Cenerentola, La fata confetto e Clara (Lo Schiaccianoci), Titania e Ippolita (Sogno di una notte di mezz’estate), Nikiya (La Bayadère), Diamonds (Jewels), Marguerite (Marguerite e Armand), Symphonic Variations, Manon, La Sylphide, Swanilda (Coppèlia), Masquerade, Polyphonia, Symphony in C, Chloe (Dafni e Chloe), Lise (La Fille mal gardée), Voices of Spring, The Vertiginous Thrill Of Exatitude, Raymonda atto III, Le fiamme di Parigi, Medora (Le Corsaire), Grand Pas Classique, Tchaikovsky Pas de Deux, Musorgski Waltz, La morte del cigno e molti altri.
Ha interpretato per la prima volta varie creazioni di autori contemporanei, come: Musketeer and Valse di Rubina Alla Davidovna, Swanilda (in Coppelia di Anatolyi Shekera), Ad infinities di Vanessa Fenton, There where she loves di Christopher Wheeldon, This House will Burn di Ashley Page, Les Saisons di David Bintley, Two Footnotes, Bird as a Prophet, Rushes di Kim Brandstrup, Engram and Chroma di Wayne McGregor, Les Lutins e La Sylphide di Johan Kobborg, Julie in Liliom di John Neumeier, 24 Preludes di Alexei Ratmansky, Solveig in Peer Gynt di John Neumeier, Giselle in Giselle di Akram Khan, Second Breath di Russell Maliphant.
Come artista ospite si è esibita per prestigiose compagnie, come: Balletto Mariinsky di San Pietroburgo, Belletto dell’Opèra di Parigi, Balletto Bolshoi di Mosca, American Ballet Theater, Hamburg Ballet, Royal Danish Ballet, Hungarian National Ballet, Wiener Staatsoper, Zurich Ballet, Balletto del Teatro alla Scala, Ballet Nacional de Cuba, South African Ballet Theater, Kremlin Ballet, Tokyo Ballet. Oltre ad essersi esibita in numerosi Gala con l’Hamburg Ballet, il Balletto del Teatro alla Scala, il Balletto Nazionale cinese, il Ballet Basel, il Balletto nazionale della Lettonia, il Munich Ballet, il Dortmund Ballet, il Balletto nazionale finlandese e molti altri.
Nel corso della sua carriera è stata insignita di diversi premi: Critics’ Circle Dance Award (‘Best female dancer’, 2002; per l’interpretazione in Giselle di Akram Khan, 2017; ‘Outstanding female classical performance’ per l’interpretazione di Aurora La bella addormentata, 2018); Dance for You Magazine (‘Best dancer’ per l’interpretazione in Romeo e Giulietta e Giselle di Neumeier, 2014), Taglioni-European Ballet Award (‘Best female dancer’, 2014), German Dance critics award (‘Dancer of the year’, 2012), Benois De la Dance (‘Best female dancer’ per l’interpretazione di Liliom, 2012), Ballerina of the Decade Award (Mosca 2010), VIP Romanian music and performing arts Award (2010), Premio Nijinsky (‘Best female Dancer’, 2004), Benois De la Dance (‘Best female dancer’, 2004), Internationaler Movimentos Tanz Preis (‘Best female dancer’, 2004), Nagoya International Ballet Competition (Medaglia d’oro), Prix De Lausanne (Vincitrice, 1997). Nel 2002 è stata insignita del titolo di “Cavaliere della Romania” per meriti artistici.
NIKOLAS GAIFULLIN – Tebaldo
Nikolas Gaifullin è nato a Sarasota, in Florida. Ha iniziato a studiare danza con i suoi genitori, Stephanie Murrish, ballerina del Sarasota Ballet e Daniil Gaifullin formatosi all’Accademia del Balletto Bolshoi di Mosca.
Nikolas Gaifullin si è esibito nelle seguenti formazioni di danza: programma universitario dell’American Ballet Theatre, National Ballet School of Canada, the School at Jacob’s Pillow e Kansas City Ballet II. Ha partecipato diverse volte al Concorso “Youth America Grand Prix” classificandosi finalista o semifinalista. Nel 2007 si è esibito in Italia al Festival di Spoleto. Nel 2012, ha ottenuto la medaglia d’argento al “World Ballet Competition”, ha inoltre ricevuto la borsa di studio “Grishko” da parte del Carreno Dance Festival e si è esibito come guest al 17°
“International Miami Dance Festival Young Medalists”.
Fa parte dell’Atlanta Ballet da due stagioni, nelle quali ha eseguito i seguenti ruoli: Basilio (Don Chisciotte di Yuri Possokhov), Drosselmier (Lo Schiaccianoci di Yuri Possokhov), Cavaliere e Re delle nevi (Lo Schiaccianoci di John McFalls), James (La Sylphide di Johan Kobborg); ha danzato inoltre in: 7 for Eight di Helgi Tomassons, Return to a Strange Land di Jiri Kylian, Blink di Tara Lee, Concerto Armonico di Max Petrov, The Premiere di Ricardo Aramante, Sum Stravinsky di Kiyone Ross e il Principe Siegfried come artista ospite ne Il lago dei cigni della compagnia di balletto Russian Classical Ballet.
VALENTINO ZUCCHETTI – Mercuzio
Valentino Zucchetti si è diplomato alla Royal Ballet Upper School ed è entrato a far parte della compagnia nel 2010, promosso solista nel 2012 e Primo ballerino nel 2014.
È nato in provincia di Bergamo e ha iniziato a studiare danza già all’età di 4 anni. All’età di 11 anni è trasferito a Milano per frequentare l’Accademia della Scala. All’età di 16 anni ha ottenuto una borsa di studio per frequentare la Royal Ballet Upper School, in quel periodo vince il Concorso internazionale di Balletto “Genée” nel 2006 e il “Solo Seal award” nel 2007.
In seguito fa parte del Balletto di Zurigo e poi del Balletto Nazionale norvegese.
Il suo repertorio presso il Royal Ballet include i seguenti ruoli: Colas (La Fille mal gardée), Rhapsody, ragazzo blu (Les Patineurs), Lescaut (Manon), Clown (Racconto d’inverrno), amante della ragazza gitana (I due piccioni), Lensky (Onegin), Espada (Don Chisciotte), Hilarion (Giselle), Puck (The Dream), Hans-Peter e Il Principe (Lo Schiaccianoci), Mercuzio (Romeo e Giulietta), Idolo di bronzo (La Bayadère), Ufficiale ungherese (Mayerling),
l’uccellino azzurro (La Bella addormentata), il matto di corte (Il Principe delle Pagode) e ruoli principali di: The Vertiginous Thrill of Exactitude, Tarantella, Jewels, The Human Seasons, Scènes de ballet, Symphonic Variations, DGV: Danse à grande vitesse e Within the Golden Hour.
Famosi coreografi hanno creato per lui, tra questi: Carlos Acosta, Kim Brandstrup, David Dawson, Alastair Marriott, Liam Scarlett, Heinz Spoerli e Christopher Wheeldon, tra i tanti.
Valentino Zucchetti ha vinto il premio “Ursula Moreton Choreographic” della Royal Ballet Upper School nel 2005. Ha creato la coreografia Sonata for Six per le recite della Scuola nel 2013 e crea regolarmente coreografie nell’ambito di Royal Ballet’s Draft Works. Nel 2013 ha creato la coreografia Orbital Motion per il New English Ballet Theatre.
SALA SHAKESPEARE 2013
regia e traduzione di Ferdinando Bruni
scene di Andrea Taddei
costumi di Ferdinando Bruni
maschere di Giovanni De Francesco
duelli e risse a cura di Beniamino Caldiero
Alejandro Bruni Ocaña, Camilla Semino Favro, Ferdinando Bruni, Ida Marinelli, Luca Toracca, Mercedes Martini, Fabiano Fantini, Nicola Stravalaci, Alessandro Rugnone, Emanuele Turetta, Francesco Folena Comini, Mauro Lamantia, Giacomo Marettelli Priorelli
luci di Nando Frigerio
suono di Giuseppe Marzoli
produzione Teatro dell’Elfo in collaborazione con Estate Teatrale Veronese e AMAT
elfo.org
]https://youtu.be/_bUWka1u-TA
Cremona-Teatro Ponchielli
Rom?o et Juliette di Gounod
(18 nov. 2011)
Dieci e lode alla Juliette di Serena Gamberoni.
Di Giosetta Guerra
A una giovane donna dalla pelle diafana, occhi azzurri, lunghi capelli neri e dalla voce d?angelo certamente chiedereste: ?Ma tu sei Giulietta?? E lei vi risponderebbe: ?Oui, je suis Juliette?.
Al Teatro Ponchielli di Cremona Juliette, figlia di Capuleti, ? Serena Gamberoni, sempre vestita di bianco. L?artista unisce ?le physique du r?le? a un mezzo vocale limpido, luminoso, fresco, esteso, duttile nei trilli, scintillante negli acuti, il suono ? melodiosissimo nelle mezze voci e nel canto a fior di labbra, fulminante negli slanci acutissimi (?Amour, rianime mon courage?); nella nota arietta ?Je veux vivre? la voce si apre e si amplia nelle strepitose progressioni acute, poi si alleggerisce fino al sussurro; dopo aver baciato Romeo il canto s?arricchisce di sfumature. Il soprano porge bene, conosce l?arte del canto sul fiato e la tecnica dell?emissione morbida e vive l?amore e il dramma con intenso trasporto emotivo.
Un suggestivo il fil di voce emesso in posizione supina la rende sublime nella scena della morte accompagnata da una musica straziante.
Rom?o, figlio di Montecchi, ? Jean-Fran?ois Borras che, naturellement, ha una buona pronuncia francese. Il tenore ha voce chiara, estesa, con vibrato, una voce resistente che si spiega luminosa in zona acuta dove raggiunge alte tessiture (?Je veux la revoir?), anche se si sente il passaggio di registro, padroneggia il canto spiegato di forza con squillo eroico e voce tesa, sa ammorbidire e tenere lunghi suoni, ma a volte la voce non regge il canto a fior di labbra; deve perfezionare la linea di canto e l?emissione.
Park Taiwan (Capulet, padre di Giulietta) ha voce cupa di basso, estesa, poco ferma e poco gradevole, senza gravi e senza spessore.
Mihail Dogotari (Mercutio amico di Romeo ) ? un bravo baritono con voce timbrata e sonora e Saverio Fiore (Tybalt nipote di Capuleti) ? un tenore deciso con voce di bel timbro. Il basso Abramo Rosalen (Fr?re Laurent) ha voce ampia e timbrata con buoni gravi. Il mezzosoprano en travesti Silvia Regazzo (St?phano, paggio di Romeo) gestisce bene una voce estesa e di bel timbro. Carlo Di Cristoforo (le Duc de V?rone) ? un basso dal bel colore vocale.
Il mezzosoprano Nadiya Petrenko ? Gertrude, balia di Giulietta, il baritono Francesco Masinu ? Paris, il baritono Romano Dalzovo ? Gregorio, servitore dei Capuleti, il tenore Marco Voleri ? Benvolio, amico di Romeo.
L?allestimento del regista-scenografo Andrea Cigni ? atemporale perch? una storia d?amore non ha et?, infatti noi l?abbiamo sentita molto vicina anche grazie agli atteggiamenti e alle effusioni degli artisti molto pi? consoni alla fisicit? dei nostri tempi, ma anche grazie ai costumi contemporanei di Massimo Poli. La scena fissa ? costituita di uno spazio che si modifica col gioco delle luci prevalentemente blu (light designer Fiammetta Baldisserri), i rari arredi sono simbolici, come il letto insanguinato sospeso in aria all?inizio, calato a terra nelle scene d?amore e di morte, circondato di candele quando diventa il letto funebre di Juliette.
Pagine liriche di infinita dolcezza, romantiche e melodiose, trovano la loro espressione nella brava Orchestra Lirica I Pomeriggi Musicali diretta da Michael Balke, che conferisce densit? e drammaticit? al tessuto sonoro nelle scene pi? forti.
I Capuleti vestiti di bianco e i Montecchi di nero sono impersonati dal fantastico Coro del Circuito Lirico Lombardo, inizialmente disposto su una balconata e poi portato in scena alla West Side Story per la lotta tra le due fazioni; i coristi, preparati da Antonio Greco cantano con espressivit? e hanno un bel modo di porgere e di amalgamare il suono.
Il pubblico ha risposto con calorosi applausi.
ROMEO E IULIETTE DI GOUNOD, OPERA SOSPESA NEL TEMPO, VALORIZZATA DAL SOPRANO MONICA TARONE.
?Rom?o e Juliette? approda per la prima volta il 15 e 16 gennaio al Teatro Alighieri esaltando il talento del soprano Monica Tarone che vi rivest? i panni di Irene ne ?Il ritorno di Don ?Calandrino? di Cimarosa diretta da Muti. Gli strumenti nel suo arco sono una voce ricca di agilit? e di coloritura e una padronanza scenica inusuale. Poche note intonate nel luminoso abito bianco da debuttante sono bastate per convincere il pubblico di avere davanti Juliette, l?adolescente immortalata dalla letteratura, nonostante la totale assenza di riferimenti a Verona e al Rinascimento. La celebre aria ?Je veux vivre? la dice lunga sul carattere della giovane donna che vuole affacciarsi alla vita godendone appieno. L?attende una prova titanica: il fidanzamento non voluto con Paride, il contrastato amore per Romeo, l?assunzione di un sonnifero che simula la morte per sottrarsi alle nozze e poi la fine provocata volontariamente. La Tarone sa esaltare sia il romanticismo proprio di Gounod nei duetti d?amore che il terrore dell?ignoto del risveglio nella cripta che immagina invasa dai fantasmi. ?Dieu! Quel frisson court dans mes veines? canta prostrata dalla paura, scuotendo la sensibilit? del pubblico. Alessandro Luciano nel ruolo di Romeo non ? all?altezza della compagna di scena, risulta impacciato nel canto e nelle movenze, sovrastato spesso dall?orchestra nell?emissione vocale. L?impianto scenico di stampo moderno non lo aiuta, sebbene alcune invenzioni sceniche siano apparse apprezzabili. L?opera si ? articolata in qualche modo su piani paralleli con momenti corali (il coro affacciato in una sorta di loggione che contorna la scena, il valzer della festa mascherata a casa dei Capuleti, la rissa fra i giovani di opposte fazioni, il Duca e la corte che giudicano affacciati al loggione) e momenti di dialogo e di intimit? fra i due innamorati (l?incontro, la scena del balcone risolta con un unico fascio di luce, la scena del talamo nuziale). L?opera in francese ? stata tradotta nel display, dando modo di apprezzare i versi in cui Jules Barbier e Michel Carr? hanno trasposto il dramma di W. Shakespeare modificandone alcuni punti come l?incontro dei due giovani prima della morte. Charles Gounod si invagh? di questa vicenda quando, ventenne studente del Consertoire, ascolt? la sinfonia di Berlioz ?Romeo e Juliette?. Medit? il progetto per vent?anni, debuttando con successo a Parigi nell?aprile del 1867. Poi l?opera fu rimaneggiata almeno due volte, nel 1873 con il concorso di Georges Bizet che l?avrebbe diretta e nella versione per l?Op?ra nel 1888. La coproduzione del Teatro di Pisa con Ravenna, Trento e Rovigo ha ripreso la versione del 1873 priva del balletto e del corteo nuziali. Il regista Andrea Cigni ha collocato la vicenda dei giovani amanti ostacolati dalle famiglie rivali in un luogo senza tempo e senza storia, per avvicinare passioni,odio e contrasti alla sensibilit? contemporanea. ?Non riesco ad affezionarmi ad un Romeo in calzamaglia e piumetta in testa, n? a una Giulietta imbellettata in vestitino cinquecentesco affacciata da un balconcino di cartapesta???. Si pu? anche convenire giacch? non sono gli elementi esteriori a sostanziare i contenuti umani dell?opera, ma in questo caso, nonostante la bella e orecchiabile tessitura musicale di Gounod, si ? sentito talvolta uno spaesamento il cui peso ha finito per cadere interamente sulle spalle degli interpreti. Apprezzabile nella scena dominata dal blu e sostanziata da un unico contenitore con tante porte (nel finale in cripta si chiudono tutte definitivamente) la trovata del popolo che introduce la storia e poi la giudica dall?alto, la forza ineludibile del destino nel duplice omicidio e la divisione fra le famiglie sottolineato dagli abiti bianchi e nero. Il letto nuziale e la tomba sono identici con i diversi umori scanditi dalle luci ?parlanti? di Fiammetta Baldisserri che sdoppia drammaticamente gli amanti nelle ombre allungate sulle pareti. Vivace ed efficace Silvia Regazzo nei panni di Stefano, paggio di Romeo, innocente strumento del destino, intenso Brian Nickel nel ruolo di Mercuzio particolarmente ne ?Mab, la reine des mensonges? e Carlos Natale in quello di Tebaldo, imponente e sicuro Abramo Rosalen nel ruolo di Frate Lorenzo nell?atto terzo (una croce di luce trasversa e odore di incenso delineano il sacro contesto), corretto seppure un po? rigido Park Taihwan nel ruolo del vecchio Capuleti, bene anche Nicola Vocaturo (Benvolio), Nejat Isik Belen (Paride), Alberto Zanetti (il duca di Verona). Gertrude ? Marlene Lichtenberg ingessata in abiti da istitutrice anni sessanta, costumi di Massimo Poli. Compatto ed efficace il Coro della Toscana diretto da Marco Bargagna, raffinate e orecchiabili le arie che scandiscono l?evolvere della vicenda dai toni gai e colmi di aspettative del primo atto ai toni disperati e drammatici del quarto e del quinto che l?Orchestra della Toscana diretta dal M? Michele Rovetta ha correttamente eseguito
Attilia Tartagni 18.01.2011
?Rom?o et Juliette? AL TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA
AFFASCINA IL LAVORO DI GOUNOD PORTATO IN UNO SPAZIO ATEMPORALE
CANTANTI DA PREMIARE PER LO SFORZO, L’IMPEGNO E L’AFFIATAMENTO
Anche a Ravenna ? finalmente andata in scena l?opera ?Rom?o et Juliette? di Charles Gounod, il compositore francese autore di ?Faust?: la tragedia adattata dal capolavoro di Shakespeare non aveva mai fino ad ora trovato spazio nella stagioni del Teatro Alighieri (se escludiamo I Capuleti e i Montecchi di Bellini prodotto dal Ravenna Festival nel giugno del 2001). Peccato grave, vista la bellezza della partitura, ricca di raffinatezze e sfumature ma anche di ardente lirismo melodico, ora espiato con questa bella produzione proveniente da Pisa e firmata Andrea Cigni. Il regista ambienta la vicenda dei due innamorati veronesi in uno spazio atemporale, tutto colorato di blu: il risultato ? suggestivo e la vicenda procede coerentemente ed in maniera efficace. Questo sarebbe gi? di gran pregio per uno spettacolo operistico, ed in pi? si aggiunge l?immedesimazione nei personaggi che tale scelta registica comporta: il portare Romeo e Giulietta in un tempo imprecisato vuol dire, sostanzialmente, portarli ai nostri giorni, e quindi metterci nei loro panni. Un plauso dunque al regista, e uno anche al direttore Michele Rovetta, protagonista di una prova molto positiva alla guida dell?Orchestra della Toscana: una lettura, la sua, molto passionale e trascinante. I cantanti che hanno preso parte alla recita della domenica pomeriggio si sono distinti per l?affiatamento con cui hanno affrontato parti proibitive, e anche se non ne sono venuti a capo in maniera assolutamente impeccabile vanno comunque premiati per lo sforzo e l?impegno.Domenica 19 gennaio nel ruolo di Giulietta cantava Oriana Kurteshi, a suo agio nella coloratura, un po? meno negli acuti, ma nel complesso delicata e tenue. Romeo era Giuseppe Pelligra: il fraseggio era buono, la voce salda negli acuti; forse l?unica pecca ? la voce un po? piccola, ma sicuramente non ? uno dei problemi pi? gravi per i tenori di questo repertorio, l?importante ? non spingere con la gola, come Pelligra ha fatto qualche volta. Buono il Mercuzio di Brian Nickel, un po? fastidioso invece il Tebaldo di Carlos Natale, dall?emissione nasale. Alla fine della recita grande successo per tutti gli interpreti (nonostante si trattasse del 2? cast), come raramente mi ? capitato di vedere a Ravenna.
Michele Donati