Powder her face, op.14
Ópera en dos actos (1995)
Música de Thomas Adès
Libreto de Philip Hensher
Dirección musical
Marcelo Ayub
Dirección de escena
Marcelo Lombardero
Escenografía
Noelia González Svoboda
Vestuario
Luciana Gutman
Iluminación
Horacio Efron
Reparto
Daniela Tabernig
Oriana Favaro
Santiago Burgi
Hernán Iturralde
Centro Cultural 25 de Mayo, 31 de marzo de 2019
POWDER THE FACE- Vita sfrenata in gioco di specchi con riflessione esistenziale.
C?? molta attesa dopo la conferenza stampa di mercoled? 24 marzo al Teatro Rossini di Lugo in cui ? stata presentata l?opera ?Powder her face? di Thomas Ad?s che suscit? grande clamore anche all?uscita del 1 luglio 1995 al Cheltenham Festival in Inghilterra. L?opera viene riproposta a Lugo con un ottimo cast di interpreti e con la regia, la scenografia, i costumi di Pier Luigi Pizzi che non ha davvero bisogno di presentazioni, ? una garanzia di successo per ogni spettacolo preso in consegna. Insieme a Pizzi che ? stato il maggiore relatore, erano presenti il M? Marco Tutino, sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, Raffaele Cortesi, Presidente della Fondazione Teatro Rossini e Rosetta Cucchi, direttore artistico del Lugo Opera Festival. L?opera in programma per gioved? 8 aprile alle 20,30 e domenica 11 aprile alle ore 16 prodotta dalla pluriennale collaborazione tra il teatro Comunale di Bologna e il Teatro Rossini di Lugo che si propone di sviluppare un progetto artistico incentrato sulla produzione novecentesca o contemporanea di teatro musicale, senza dimenticare il repertorio classico (? in programma per il 7 e 8 maggio ?Viaggio a Reims ? di Rossini). Tutino si ? soffermato sulla licenziosit? dell?opera che il ventiquattrenne londinese Thomas Ad?s (oggi trentanovenne), considerato l?erede di Benjamin Britten e noto anche come pianista e direttore d?orchestra, trasse dal libretto dello scrittore-giornalista Philip Hensher incentrato sulla vita dissoluta di una nobildonna inglese, Margaret Campbell, Duchessa di Argyll. La signora, a cui furono attribuiti 88 amanti e che si vocifera avesse una predilizione per la ?fellatio?, non si priv? di alcun piacere, visse negli agi e nella superficialit? pi? affettata e il suo processo di divorzio riemp? di gossip i giornali della benpensante Inghilterra degli anni ?50. In realt? dietro alla cortina di superficialit?, come afferma lo stesso Ad?s, si intuisce che ?anche le persone orribili hanno una componente tragica? e in effetti non ? un bel destino quello che toccher? in sorte alla gentildonna allo svanire della giovinezza. Rosetta Cucchi ha presentato un cast di ottimi interpreti stranieri che impersonano pi? personaggi e che devono esibire sia doti canore inusuali che eccezionali capacit? attoriali. Il soprano Olga Zhuravel interpreta la duchessa, affiancata da Zuzana Markov?, Mark T. Panuccio e Nicholas Irsherwood. L?orchestra del Teatro Comunale di Bologna sar? diretta dal giovane direttore inglese Philip Walsh cui spetta il non facile compito di coordinare quindici strumentisti su una partitura di non facile esecuzione, ma che appare colorita e dinamica, in sintesi ?un?opera di cabaret?, come la defin? un celebre critico nel 1994. Pizzi ? stato particolarmente avaro di notizie non volendo togliere nulla alla sorpresa dello spettacolo che , per inciso, sar? sconsigliato a minori di 16 anni. Precauzione eccessiva, ha sostenuto Pizzi, non c?? nulla nell?opera in grado di scandalizzare un giovane d?oggi. Il regista ha confessato di avere indugiato prima di accettare, ma di essersi poi affidato all?immaginazione. ?L?opera del 900?, ha detto, ?rappresenta il futuro e io la prediligo rispetto al passato, per quanto glorioso esso sia?. Powder the face si traduce in ?Incipriatele il viso?. L?anomalia ? gi? nel titolo e ci pone di fronte a quel ?teatro dell?assurdo? che rappresenta una prerogativa del teatro inglese, qui opportunamente asservito alla vita scandalosa della protagonista che soltanto al termine della sua vita ne misurer? l?inutilit?. Eppure, ripete il regista Pizzi, non c?? nulla di triviale che possa offendere la sensibilit? del pubblico contemporaneo, abituato a vedere e ascoltare quotidianamente in televisione ben altro, e la sfrenatezza sessuale della duchessa nasconde la dimensione tragica dell?esistenza. La prima dell?opera sar? preceduta dalla presentazione fissata per gioved? 8 aprile alle ore 16,30 presso l?Aula Magna del Liceo Classico di Lugo a cura del musicologo Giovanni Bietti organizzata dall?Associazione Amici del Teatro Rossini in collaborazione con l?Universit? degli adulti.
Attilia Tartagni 24.03.2010
La duchessa dagli amori sfrenati al Rossini di Lugo.
C?era una volta la duchessa d?Argyll, affascinante e chiacchierata protagonista delle cronache mondane dell?aristocrazia inglese degli anni ?60, divenuta famosa per un fatto di cronaca legato alle sue scabrose abitudini sessuali che furono immortalate dallo scrittore Philip Hensher in un bellissimo libretto musicato dall?altrettanto bravo Thomas Ad?s considerato l?erede di Benjamin Britten. Nacque cos? ?Powder her face? tradotto letteralmente ?Incipriale la faccia?, che dopo un percorso itinerante avviato nel 1995 al festival inglese di Cheltenham, compresa una fugace apparizione italiana nel 2002,giunge oggi in Italia in una coproduzione fra il Teatro Rossini di Lugo e il Teatro Comunale di Bologna. La pruriginosa commedia musicale ? risolta attraverso una serie di flash-back che compongono l?esistenza della lady inglese, quasi una escort ante-litteram vissuta sopra le righe fra gli ottantotto amanti che le furono attribuiti e la predilezione per la fellatio che nel corso dell?opera in scena al Teatro Rossini di Lugo rimarr? celata all?occhio del pubblico grazie all?elegante allestimento di Pier Luigi Pizzi che con grande savoir-faire trasforma la volgarit? pi? cruda della realt? in un gioco monocromatico fucsia fra specchi, abat-jour dalle luci soffuse, puff e un letto a baldacchino ricoperto di veli pronti a celare l?audace scena che si conclude con un accesso di tosse. L?attuale allestimento schiera sul palcoscenico lughese l?organico del Comunale di Bologna composto di soli quindici strumenti fra cui un quintetto d?archi, tre clarinetti, tre ottoni e una componente percussiva rilevante che permette una variet? timbrica intrecciata fra reminiscenze jazzistiche, il cabaret di Kurt Weill, il teatro di Berg e ancora tracce di Stravinskij e Britten, tutti congenialmente amalgamati dalla bacchetta di Philip Walsh in un ritmo intensamente serrato. Quattro appena gli interpreti in scena: la duchessa dagli sfrenati appetiti sessuali interpretata da un?affascinante Olga Zhuravel che, pur priva del colore drammatico conferitole dalla parte, complice il carisma scenico che l?accompagna ? una splendida protagonista di raffinata eleganza negli abiti strepitosi realizzati da Pier Luigi Pizzi. Bellissima e anche brava nei molteplici ruoli che le competono ? l?avvenente Zuzana Markov?, autentica soubrette di uno spettacolo che la vede passare con una scrittura ricca di coloratura dalle vesti di un?intraprendente cameriera, al nudo integrale dell?amante del duca d?Argyll, e ancora giornalista di gossip e confidente della duchessa ormai sulla china del declino. Mark T.Panuccio ? un tenore particolarmente dotato vocalmente che ben si destreggia nel ruolo del cameriere beneficiario delle attenzioni particolari della lady, e ancora prestante elettricista. Unico neo di uno spettacolo da vedere ? il basso Nicholas Isherwood, non sempre all?altezza della complessa partitura, diviso fra le pagine del duca di Argyll che accuser? di adulterio la fedifraga consorte in un processo che far? epoca, e ancora nelle vesti del giudice accusatore e infine poco pertinente manager d?hotel che si nega di fronte alle profferte amorose di una duchessa ormai invecchiata fra uno stuolo innumerevole di amanti e l?ombra di una vita drammatica che le ha riservato dolore e struggimento.
Lugo,aprile 2010.
Claudia Mambelli.
POWDER HER FACE: PRIMA RAPPRESENTAZIONE ITALIANA DELL’OPERA SCANDALO AL TEATRO ROSSINI
DA PIZZI UNA REGIA FINE E PRIVA DI INUTILI VOLGARIT?? NUDO INTEGRALE COMPRESO
LUGO. Era molto attesa la prima rappresentazione in Italia dell?opera giudicata come scandalosa ?powder her face?, del trentanovenne compositore inglese Thomas Ad?s. Chi ? venuto a Lugo gioved? 8 e domenica 11 aprile non ? rimasto per? cos? scandalizzato. Powder her face ? infatti un? opera per niente volgare, dove le sfrenatezze sessuali della protagonista, una duchessa realmente esistita e morta nel 1993, non sono al centro di tutta la vicenda ma semplici episodi, carichi comunque di cruda drammaticit?. Ad?s dipinge, con l? aiuto del valido librettista Henscher, un quadro di abbandono morale, che contribuisce a creare il vuoto attorno alla Duchessa. L?opera ? divisa in 8 scene, ambientate in diversi periodi, eccetto la prima e l? ultima, che si svolgono nel 1990, quando la Duchessa ? costretta a lasciare l?albergo dove si trova per andare a vivere in una casa di cura. Le restanti 6 scene sono pertanto ricordi della protagonista, che si susseguono senza soluzione di continuit?. La musica di Ad?s ? ?frammentata?, e ben descrive la complessit? psicologica della signora Margaret Campbell; la partitura contiene inoltre numerose citazioni, dal tango argentino al ?Rake? s progress? di Stravinsky, fino a Kurt Weill. La regia, le scene e i costumi erano affidati al grande Pier Luigi Pizzi, che ha firmato uno spettacolo molto fine, privo di inutili volgarit? e ricco di suggestiva tensione. Una camera d? albergo interamente di colore rosa acceso era l? unica scena, e al suo interno vi si muovevano i quattro cantanti che formavano il cast. La protagonista Olga Zhuravel si era ben calata nell?impervio ruolo della voluttuosa Duchessa; Zuzana Markova cantava con piglio nonostante rivelasse qualche asprezza in zona acuta. Ottimo il tenore Mark Panuccio: oltre alle capacit? attoriali esibiva una tecnica di canto raffinata e una voce particolarmente bella: non dispiacerebbe vederlo impegnato anche nel repertorio pi? consolidato. Nicholas Isherwood, basso, veniva a capo di una parte piuttosto complicata non senza qualche lievissima difficolt?. Dirigeva con bravura l?inglese Philipp Walsh. Alla fine applauditi tutti gli interpreti e, specialmente, il regista Pizzi.
Michele Donati
La fine in una stanza con ?Powder the face? di Thomas Ad?s.
?Un?orrenda stanza d?albergo a colori pastelli, decorata in oro?un grammofono vecchio stile? cos? Philip Hensher , autore del libretto, contestualizza l?azione di ?Powder the face (?cipria sul viso?), opera-scandalo scritta dall?appena ventiquattrenne Thomas Ad?s considerato l?erede di Benjamin Britten che debutt? con clamore al Festival di musica contemporanea di Celtenham nel 1995. Il regista, coreografo e scenografo Pierluigi Pizzi , arruolato dalla coproduzione del Teatro Comunale di Bologna e del Teatro Rossini di Lugo, di tale ambientazione ha conservato soltanto il grammofono che deve ?grattare? stridulo nel finale, per il resto ha ideato una suite d?albergo che di fatto ? l?esternazione dello stile di vita della duchessa di Argyll, al secolo Ethel Margaret Whigham (1912 ? 1993), donna della buona societ? inglese che spese la vita nel lusso concedendosi varie digressioni di carattere sessuale. L?opera ne ripercorre la sua vita vuota, consumata negli agi e nella superficialit?, scandita da un processo di divorzio che fece scandalo in Inghilterra e che ne rese pubbliche le abitudini sessuali libertine, e la vecchiaia in povert? in una casa di cura. E? giusto vietarla, come ha fatto Lugo, ai minori di sedici anni ? Certo contiene elementi piccanti e non pu? essere visto tutto ci? che accade in quella stanza d?albergo color fucsia e rosso tenue dove il letto matrimoniale campeggia in primo piano, fra lampade, tendaggi e specchi in un?atmosfera intrigante e civettuola da casa d?appuntamenti. La visione del cameriere di turno riverso fra le lenzuola sottoposto alla pratica sessuale prediletta dalla nobildonna celata dai tendaggi calanti dall?alto, ma rivelata dal frenetico andamento musicale non ha davvero lasciato dubbi su quale essa fosse. Altrettanto espliciti, anche se appena accennati, sono gli accoppiamenti fra l?elettricista e la cameriera e il duca e la sua giovane amante. Nei diversi personaggi si alternano i quattro interpreti provetti cantanti-attori che danno prova di ecletticit? e padronanza scenica, oltre che di non comuni doti vocali. Il soprano Zuzana Markov? delizia il pubblico maschile con trasparenze vertiginose e si mostra per qualche attimo senza veli sotto la doccia, sensuale ma non volgare, sfoggiando toilette da giornali di gossip. Perfettamente a suo agio nelle scarse vesti, ha evidenziato notevoli capacit? vocali: una splendida creatura da palcoscenico. Il personaggio della duchessa di Argyll ? complesso per il modo come viene presentato in diverse circostanze della vita, pertanto l?impatto ? meno immediato e la costruzione del personaggio richiede tempo. Il soprano drammatico Olga Zhuravel l?ha rappresentato efficacemente, alternando momenti di carica sensuale ad altri di abulia, come una sfinge chiusa in un mondo alieno, indifferente alle accuse del giudice, persa nel ricordo di un?infanzia oltre misura protetta e vezzeggiata. ?Oggi? canta la duchessa ?non ho nessuno che parli con me e le uniche persone gentili ho dovuto pagare perch? lo fossero?. La dolce ala della giovinezza ? virt? passeggera e la duchessa se ne render? conto quando il direttore d?albergo, giunto a reclamare dall?ospite morosa i quattrini dovuti, rifiuter? in maniera brutale le sue prestazioni sessuali, buttandola fuori da quella suite che l?aveva protetta dalla realt? contemporanea che, come riveler? a una giornalista, non comprende bens? rifiuta. Un epilogo triste per chi aveva cavalcato la vita con questo motto: ?Sempre un barboncino, solo un barboncino! Questo e tre fili di perle sono le cose essenziali della vita?. Il tenore Mark T.Panuccio affronta con disinvoltura gli scogli dei ruoli e della partitura riservatagli, mostrando un bel timbro vocale e un approccio sicuro. Il basso Nicholas Isherwood rende fisicamente e vocalmente la giusta espressivit? agli autorevoli ruoli del marito, del giudice e del direttore d?albergo. Ma la vera novit? di quella che fu definita da un celebre critico inglese ?opera da cabaret?, in cui confluiscono echi di vari stili, Berg, Stravinskij, Strauss, Cole Porter, jazz e musica da ballo, ? la partitura musicale. Ad?s, musicista fuori dagli schemi, ha voluto fosse eseguita da un organico poco convenzionale e numericamente esiguo di quindici elementi: tre clarinetti, tre ottoni: corno tromba in sibemolle e trombone leggero, arpa, fisarmonica e pianoforte, quartetto d?archi e contrabbasso, con grande rilievo delle percussioni e perfino il ?vibrarla? per rendere il clima frammentato e ?disturbato?, quando non chiaramente dissonante per riflettere la drammaticit? sottintesa dal libretto e svelata dalla musica. A ci? si aggiunga che la scrittura vocale e strumentale ? caratterizzata da continui cambi di tempo e si comprende quali difficolt? ha superato brillantemente Philip Walsh alla direzione d?orchestra. La prima dell?opera ? andata in scena la sera di gioved? 8 aprile, con replica domenica 11 alle ore 16. Lo spettacolo sar? ripreso nella stagione d?opera bolognese in novembre.
Attilia Tartagni 9.4.2010
POWDER THE FACE- Vita sfrenata in gioco di specchi con riflessione esistenziale.
C?? molta attesa dopo la conferenza stampa di mercoled? 24 marzo al Teatro Rossini di Lugo in cui ? stata presentata l?opera ?Powder her face? di Thomas Ad?s che suscit? grande clamore anche all?uscita del 1 luglio 1995 al Cheltenham Festival in Inghilterra. L?opera viene riproposta a Lugo con un ottimo cast di interpreti e con la regia, la scenografia, i costumi di Pier Luigi Pizzi che non ha davvero bisogno di presentazioni, ? una garanzia di successo per ogni spettacolo preso in consegna. Insieme a Pizzi che ? stato il maggiore relatore, erano presenti il M? Marco Tutino, sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, Raffaele Cortesi, Presidente della Fondazione Teatro Rossini e Rosetta Cucchi, direttore artistico del Lugo Opera Festival. L?opera in programma per gioved? 8 aprile alle 20,30 e domenica 11 aprile alle ore 16 ? prodotta dalla pluriennale collaborazione tra il teatro Comunale di Bologna e il Teatro Rossini di Lugo che si propone di sviluppare un progetto artistico incentrato sulla produzione novecentesca o contemporanea di teatro musicale, senza dimenticare il repertorio classico (? in programma per il 7 e 8 maggio ?Viaggio a Reims ? di Rossini). Tutino si ? soffermato sulla licenziosit? dell?opera che il ventiquattrenne londinese Thomas Ad?s (oggi trentanovenne), considerato l?erede di Benjamin Britten e noto anche come pianista e direttore d?orchestra, trasse dal libretto dello scrittore-giornalista Philip Hensher incentrato sulla vita dissoluta di una nobildonna inglese, Margaret Campbell, Duchessa di Argyll. La signora, a cui furono attribuiti 88 amanti e che si vocifera avesse una predilizione per la ?fellatio?, non si priv? di alcun piacere, visse negli agi e nella superficialit? pi? affettata e il suo processo di divorzio riemp? di gossip i giornali della benpensante Inghilterra degli anni ?50. In realt? dietro alla cortina di superficialit?, come afferma lo stesso Ad?s, si intuisce che ?anche le persone orribili hanno una componente tragica? e in effetti non ? un bel destino quello che toccher? in sorte alla gentildonna allo svanire della giovinezza. Rosetta Cucchi ha presentato un cast di ottimi interpreti stranieri che impersonano pi? personaggi e che devono esibire sia doti canore inusuali che eccezionali capacit? attoriali. Il soprano Olga Zhuravel interpreta la duchessa, affiancata da Zuzana Markov?, Mark T. Panuccio e Nicholas Irsherwood. L?orchestra del Teatro Comunale di Bologna sar? diretta dal giovane direttore inglese Philip Walsh cui spetta il non facile compito di coordinare quindici strumentisti su una partitura di non facile esecuzione, ma che appare colorita e dinamica, in sintesi ?un?opera di cabaret?, come la defin? un celebre critico nel 1994. Pizzi ? stato particolarmente avaro di notizie non volendo togliere nulla alla sorpresa dello spettacolo che , per inciso, sar? sconsigliato a minori di 16 anni. Precauzione eccessiva, ha sostenuto Pizzi, non c?? nulla nell?opera in grado di scandalizzare un giovane d?oggi. Il regista ha confessato di avere indugiato prima di accettare, ma di essersi poi affidato all?immaginazione. ?L?opera del 900?, ha detto, ?rappresenta il futuro e io la prediligo rispetto al passato, per quanto glorioso esso sia?. Powder the face si traduce in ?Incipriatele il viso?. L?anomalia ? gi? nel titolo e ci pone di fronte a quel ?teatro dell?assurdo? che rappresenta una prerogativa del teatro inglese, qui opportunamente asservito alla vita scandalosa della protagonista che soltanto al termine della sua vita ne misurer? l?inutilit?. Eppure, ripete il regista Pizzi, non c?? nulla di triviale che possa offendere la sensibilit? del pubblico contemporaneo, abituato a vedere e ascoltare quotidianamente in televisione ben altro, e la sfrenatezza sessuale della duchessa nasconde la dimensione tragica dell?esistenza. La prima dell?opera sar? preceduta dalla presentazione fissata per gioved? 8 aprile alle ore 16,30 presso l?Aula Magna del Liceo Classico di Lugo a cura del musicologo Giovanni Bietti organizzata dall?Associazione Amici del Teatro Rossini in collaborazione con l?Universit? degli adulti.
Attilia Tartagni 24.03.2010