Max Paiella

Posted by on February 6, 2020

Nel giorno di Sant’Apollonia sul palco del Teatro Astra Claudio Greg Gregori e Max Paiella: il Duo Italia! Apoftegmi Musicali. Partendo dallo stornello classico romano, che si trasforma in farsa, si approda alla canzone tradizionale romena, poi il rock’n’roll norvegese, la Ballad Hawaijana, il vecchio affascinante Country blues in un’atmosfera che rasenta Brecht, Camus e

Nel giorno di Sant’Apollonia sul palco del Teatro Astra Claudio Greg Gregori e Max Paiella: il Duo Italia!

Apoftegmi Musicali. Partendo dallo stornello classico romano, che si trasforma in farsa, si approda alla canzone tradizionale romena, poi il rock’n’roll norvegese, la Ballad Hawaijana, il vecchio affascinante Country blues in un’atmosfera che rasenta Brecht, Camus e Beckett … ma senza toccarli mai.
Le canzoni si susseguono insieme a dialoghi comici in cui Greg e Max, immersi nel buio della vita, ma illuminati da due faretti sottostanti, ironizzano sui rapporti interpersonali in modo surreale, assurdo e grottesco.
Uno spettacolo da vedere, almeno una volta nella vita!

MAX PAIELLA e un comico, cantante, imitatore autore, interprete teatrale, vignettista e musicista italiano. Tante le sue apparizioni televisive, da anni è uno dei personaggi di riferimento de “Il ruggito del coniglio” in onda su Rai Radio 2.

CLAUDIO GREGORI, noto anche con lo pseudonimo di Greg, è un attore comico, cantante, musicista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e fumettista italiano. Fa parte del duo Lillo & Greg con il quale ha dato vita al gruppo musicale rock demenziale Latte & i Suoi Derivati. Ha lavorato per Le Iene, programma di Italia 1 e per moltissimi altri programmi televisivi.
Dal 2003 conduce insieme a Lillo e ad Alex Braga la trasmissione radiofonica di Rai Radio 2 “610”.

Alle 21.00 di domenica 9 febbraio l’arena dell’Astra accoglierà il Duo Italia, Claudio Greg Gregori e Max Pailella si esibiranno a suon di risate e musica sul palcoscenico del Teatro di Bellaria Igea Marina.
Il titolo che sembra uno scioglilingua è “Apoftegmi Musicali” la musica che accompagnerà gli spettatori prende forma da contenuti e nazionalità diverse: si parte dal classico per approdare alla canzone tradizionale romea, si smuove il pubblico con
del rock’n’roll norvegese, si rallenta con del Country blues in un’atmosfera che rasenta Brecht, Camus e Beckett.
Canzoni e dialoghi comici quindi, si ironizza sui rapporti interpersonali in modo surreale, assurdo e grottesco e in questo campo Claudio Gregori e Max Paiella hanno dimostrato le loro capacità, è uno spettacolo – da vedere almeno una volta nella vita!
Max Paiella da piccolo non intendeva fare il comico anzi si vergognava vedendone uno fare il suo mestiere, non avrebbe mai pensato di esibirsi per far ridere un intero pubblico, invece, non fu così: le prime apparizioni in TV tra il ’98 e il 2000, poi un’escalation che lo ha portato fino al palco di Zelig nel 2009, ma la sua biografia non termina qui, anzi procede con innumerevoli apparizioni televisive e collaborazioni con “Il ruggito del coniglio” su Rai Radio 2.
Claudio Gregori è noto con lo pseudonimo “Greg”, è un attore comico, un cantante, un musicista, un conduttore televisivo e radiofonico oltre che un fumettista. Con Lillo fa parte del conosciuto duo Lillo & Greg con cui ha condiviso il gruppo di
musica rock demenziale: “Latte & i Suoi Derivati”. Ha lavorato per Le Iene, programma di Italia 1 e per moltissimi altri programmi televisivi. Dal 2003 conduce insieme a Lillo e ad Alex Braga la trasmissione radiofonica di Rai Radio 2 “610”.
Max e Greg lavorano insieme da anni come musicisti nel gruppo The Blues Willies e come attori nei vari spettacoli che negli anni si sono succeduti da cima a fondo in tutta Italia.

Teatro Verdi Forlimpopoli Stagione 2020

06/2/20

con MAX PAIELLA e FLAVIO CANGIALOSI

IL BOOM

“Se in una piazza sentiamo all’improvviso “Volareee”, ci viene spontaneo rispondere “Ooooh hooo!!”.

Siamo ancora suggestionati a pieno dalla musica del boom economico degli anni ‘50 e ‘60. Ma andando a scavare nelle nostre radici musicali scopriamo cose che non avremmo mai immaginato: l’Italia è stata molto spesso la protagonista artistica della musica mondiale, ma subito dopo il boom ce ne siamo dimenticati, forse perché abbiamo iniziato a “voler fa’ l’americani?”

In scena con degli oggetti fluttuanti per aria che simboleggiano le grandi canzoni sospese nei nostri pensieri e nel nostro cuore, Max, con dovizia di particolari descriverà con la consueta ironia il nostro cammino musicale e sociale.

Per fare certe cose “Ci vuole orecchio” come diceva Enzo Jannacci, noi lo abbiamo sempre avuto, ora dobbiamo solo ricordarcene e ritrovarlo da qualche parte.

19/02/20

con DUILIO PIZZOCCHI

UANMENSCIÒ

Intorno ai quarant’anni di carriera meritava assolutamente un italianissimo, anzi emilianissimo, Uanmensciò, Duilio Pizzocchi.

Una prova d’attore per presentare le rutilanti vicende dei suoi personaggi: il quasi eponimo Duilio Pizzocchi imbianchino ferrarese che vive in un mondo di barzellette, “Cactus”, tipico frickettone anni ‘80, sempre a caccia di prestiti, furtarelli e prodotti stupefacenti, la maga “Donna Zobeide”, che, pur proponendo sistemi divinatori assurdi, trovò realmente credito tra i radio ascoltatori, e “Ermete Bottazzi”, camionista ferocissimo e spietato, sempre lanciato, a tutta velocità, sulle strade d’Italia coi suoi “carichi improbabili”, “La Novella”, vecchietta acida e menagramo ma anche “Eddy Collante”, mafioso italo-americano, “Stefano Pedrazzi”, stilista gay, “Mefistocchi”, manifestazione demoniaca dello stesso “Duilio”.

04/3/20

con CRISTIANO CAVINA e VITTORIO BONETTI

MADE IN ROMAGNA

Un recital di musica e parole

Fatti memorabili di un pianista della Bassa e di un narratore di montagna, Vittorio Bonetti e Cristiano Cavina.

Bonetti è l’alfiere del pianobar, quello suonato e cantato davvero, Cavina racconta storie per iscritto.

Visto che da giovane Cavina non poteva andare ad ascoltarlo alla Festa dell’Unità, perché la nonna, fervente cattolica, gli proibiva di frequentare tutto ciò che era in odore di comunismo, recuperano ora il tempo perduto.

E lo fanno raccontando la loro terra e le storie che la popolano usando le passioni di una vita, la musica e le parole.

La serata prevede che il pubblico possa fare richieste sulle canzoni da suonare e sulle storie da raccontare.

18/3/20

di e con DENIS CAMPITELLI

PURBION
DI ROMAGNA

Poesie, monologhi e aneddoti
della nostra terra

una produzione Teatro Zigoia

Un’antica nebbia, a volte visibile a volte invisibile, avvolge da sempre l’uomo.

Spesso gioca a fargli perdere la strada e a lasciarlo senza punti di riferimento.

Ora quell’antica nebbia si è addensata e trasformata in “Purbión”, polverone.

Ulisse, nel poema di Tonino Guerra, capisce di essere ritornato nella sua Itaca grazie al profumo di un’erba selvatica, tipica della sua terra.

Per noi invece la buona notizia arriva da un suono selvatico che conosciamo bene, il suono della lingua romagnola:

“A qué i scór in Rumagnöl. A sém arivé a ca!”.

27/3/20

NEL NOME DEL PADRE (STORIA DI UN FIGLIO DI…)

con la partecipazione video di GIANNI MORANDI

di MARCO MORANDI, AUGUSTO FORNARI E TONI FORNARI

Nel nome del padre (Storia di un figlio di…) è un viaggio musicale, suonato dal vivo con una band di tre elementi nella vita artistica e personale di Marco.

Partendo da un’infanzia privilegiata all’interno di una famiglia costantemente “sotto i riflettori”, passando per l’elaborazione del proprio cognome e della “condizione” di figlio d’arte. Lo spettacolo, ricco di aneddoti storie e pieno di canzoni dal vivo avrà come colonna sonora alcuni brani che hanno fatto la storia della musica, scritti da cantautori conosciuti personalmente da un Marco bambino e diventati nel tempo veri e propri riferimenti artistici per lui come Giorgio Gaber, Rino Gaetano, Lucio Dalla.

Con un’attenzione particolare ad alcuni storici pezzi del celebre padre.

“C’è una domanda ricorrente che mi viene fatta dalla maggioranza delle persone che incontro: com’è essere il figlio di Morandi?”.

“È che tutti ti chiedono com’è essere il figlio di Morandi!”. È in questa frase la natura del personaggio Marco Morandi, che con ironia spiega il titolo non casuale “Nel nome del padre (Storia di un figlio di…)”.

03/4/20

CAMMELLI A BARBIANA

Racconto su Don Lorenzo Milani

e la sua scuola di Francesco Nicolini

con LUIGI D’ELIA

Regia di FABRIZIO SACCOMANNO

La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati.

Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.

15/4/20

SANDRA CAVALLINI in

LA BANALITÀ DEL MALE

Nel 1963 Hannah Arendt dà alle stampe Eichmann in Jerusalem, più noto in Italia con il suo sottotitolo “La banalità del male”.

Si tratta di un saggio in cui la filosofa raccoglie gli articoli scritti per il “The New Yorker” sul processo al tenente colonnello delle SS Adolf Eichmann, tenutosi a Gerusalemme nel 1961.

Eichmann, con il suo grigiore, il suo linguaggio burocratico, le sue frasi fatte, incarna, nello sguardo acuto dell’autrice, l’uomo senza idee, più pericoloso dell’uomo malvagio.

Il nuovo concetto di banalità del male rivoluziona le consuete categorie morali: Hannah Arendt sarà così al centro di una polemica filosofica, etica e politica.

24/4/20

LELLA COSTA in

QUESTIONI DI CUORE

dalla rubrica di NATALIA ASPESI

da un’idea di ALDO BALZANELLI

Le “lettere del cuore” di Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica diventano uno spettacolo.

Un viaggio attraverso la vita sentimentale e sessuale degli italiani nel corso degli ultimi trent’anni.

I tradimenti, le trasgressioni, le paure, i pregiudizi. Migliaia di storie intorno all’amore e alla passione che, incredibilmente, non cambiano con il passare dei decenni e l’evoluzione del costume. Dalla ragazzina infatuata per un uomo tanto più grande di lei, alla donna che ama essere picchiata, dalla signora che s’innamora di un sacerdote, alla moglie tradita e abbandonata, dal giovane che si scopre gay, al maschio orgoglioso della sua mascolinità. Tutti hanno imbracciato la penna (più recentemente la tastiera del pc) per scrivere a Natalia Aspesi chiedendo un consiglio, un parere. E le risposte, argute, comprensive, feroci, spesso sono più gustose delle domande.

A dare voce sul palco a questa corrispondenza Lella Costa in un gioco di contrappunti tra botta e risposta che raggiunge tutte le sfumature, i diversi gradi d’intensità e di intimità.

 

Tutto Esaurito

Il 26 Gennaio 2019 alle 21:00 il Teatro Astra (via Paolo Guidi 77/e) di Bellaria Igea Marina (RN) ospita “Tutto Esaurito” di e con Max Paiella, quinta proposta della stagione di prosa 2018/2019

L’Esaurimento delle risorse naturali è alle porte. Stiamo perdendo specie di animali, piante e sindaci. Siesaurisce la pazienza, la lingua italiana e spesso anche il dialetto. Si dissolvono tradizioni, idee edemozioni.Il clima si sta deteriorando, ma anche la nostra realtà quotidiana fatta sempre più spesso di frasi idee econcetti parzialmente scremati…Che ci rendono parzialmente stremati. Coraggio! Finiscono storied’amore ma anche litigi; leaders politici ma anche crisi economiche, scompaiono talvolta i capelli maanche i raffreddori allergici. Una divertente riflessione che analizza l’esaurimento in tutte le sue forme.Ma la fine segna sempre un nuovo inizio….Ho finito anche le parole per la presentazione, non rimane che fare lo spettacolo. Affrettatevi perchégià da adesso è: TUTTO ESAURITO!

Max Paiella è un comico, cantante, imitatore, autore, interprete teatrale, vignettista e musicista italiano.Tante le sue apparizioni televisive, da anni è uno dei personaggi di riferimento de “ Il Ruggito del Coniglio” in onda su Rai 2.

Con: Max Paiella
Di: Max Paiella e Caterina Brigliadori
Regia: Stefano Messina
Musiche: Attilio di Giovanni, Max Paiella
Scenografie: Carlo Ficini

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