Dresden 2005
Camilla Nylund SOPRANO
Birgit Remmert ALTO
Christian Elsner TENOR
René Pape BASS
Chorus of the Saxon State Opera Dresden
Matthias Brauer CHORUS MASTER
Dresden State Orchestra
Fabio Luisi CONDUCTOR
Auditorium Foro Italico Roma 1969
Carlo Maria Giulini conductor
Martina Arroyo soprano
Julia Hamari mezzosoprano
Werner Hollweg tenor
Robert Amis El Hage bass
Prague Philharmonic Choir
Josef Veselka choirmaster
Orchestra Sinfonica Roma RAI
Matteo Roidi,solo violin
audio remastering Emilio Pessina 2014
Capolavoro che ha cambiato la storia della musica, la Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven compie 200 anni e per la 101^ stagione areniana torna in una eccezionale serata evento con le parole di pace e fratellanza di Schiller: protagonisti i complessi artistici di Fondazione Arena a pieni ranghi e voci da tutto il mondo.
Domenica 11 agosto, alle 21.45, le note del genio di Bonn risuoneranno fra le millenarie pietre dell’Anfiteatro. Proprio nel 1824 Beethoven, già celebre e ormai quasi completamente sordo, presentava al pubblico la sua ultima sinfonia, la Nona. Un lavoro dalle proporzioni titaniche che, dopo i primi tre movimenti della tradizione, introduceva per la prima volta il coro nel finale, portatore di un messaggio universale di fratellanza con i versi dell’Ode alla gioia del contemporaneo Schiller.
Duecento anni dopo, il fascino e l’ammirazione che quest’opera suscita rimangono intatti: a dimostrarlo nella cornice unica dell’Arena di Verona sarà Andrea Battistoni, giovane direttore veronese dall’affermata carriera internazionale, alla guida di un quartetto vocale d’eccezione: al mezzosoprano Anna Maria Chiuri e al basso Alexander Vinogradov, già applauditi dal pubblico del Festival, si uniscono il soprano statunitense Erin Morley e il tenore italiano Ivan Magrì, entrambi al debutto in Arena.
La Nona di Beethoven fu la prima sinfonia eseguita in Arena (1927), riproposta per cinque volte nel corso di un secolo fino all’ultima esecuzione del 2021. La serata, della durata di 70 minuti circa senza intervallo, vedrà schierati a pieni ranghi l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e il Coro preparato da Roberto Gabbiani.
Scala 2024
200th Nona Sinfonia di Beethoven
conductor Riccardo Chailly
Polina Pastirchak (soprano)
Wiebke Lehmkuhl (mezzosoprano)
Benjamin Bruns (tenore)
Markus Werba (baritono)
Regia tv Fabrizio Guttuso Alaimo
https://www.arte.tv/it/videos/119591-001-A/ludwig-van-beethoven-sinfonia-n-9/
Capitoli
Movement I
Allegro
Andris Nelsons
Gewandhausorchester Leipzig
Movement II
Molto Vivace. Presto
Klaus Mäkelä
Orchestre de Paris
Movement III
Adagio molto e cantabile
Riccardo Chailly
Orchestra del Teatro alla Scala
Movement IV
Presto
Joana Mallwitz
Wiener symphoniker
Wiener Singakademie
Petr Popelka
Rachel Willis-Sørensen
Tanja Ariane Baumgartner
Andreas Schager
Christof Fischesser
2024
Sir Simon Rattle, Berliner Philharmoniker
Daniel Barenboim, West-Eastern Divan Orchestra
Franz Welser-Möst, Royal Concertgebouw Orchestra
Claudio Abbado, Berliner Philharmoniker
Lahav Shani, Israel Philharmonic
Laurence Equilbey, Insula orchestra
Daniel Barenboim, West-Eastern Divan Orchestra
Otto Klemperer, New Philharmonia Orchestra
Béjart Ballet Lausanne & Tokyo Ballet, Zubin Mehta, Israel Philharmonic
Bologna 2022
Oksana Lyniv conductor
Gea Garatti Ansini maestro del coro
Annemarie Kremer soprano
Anna Maria Chiuri mezzosoprano
Jason Kim tenore
Viktor Shevchenko basso
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Arena Verona 2021
Sympony no. 9
CONDUCTOR
Erina Yashima
SOPRANO
Ruth Iniesta
CONTRALTO
Daniela Barcellona
TENORE
Saimir Pirgu
BASSO
Michele Pertusi
Salzburger Festspiele 2021
Riccardo Muti – Vienna Philharmonic
Beethovens “Missa Solemnis”
„Missa Solemnis“ für vier Solostimmen, gemischten Chor, Orchester und Orgel D-Dur op.123
Rosa Feola Soprano
Alisa Kolosova Contralto
Dmitry Korchak Tenor
Ildar Abdrazakov Bass
Concert Association of the Vienna State Opera Chorus
Ernst Raffelsberger Chorus Master
Teatro Massimo di Palermo 2021
Conductor Omer Meir Wellber
Pëtr Il’ič Čajkovskij Symphony No. 6 in B minor op. 74 “Patetique”
Teatro Massimo Orchestra
Concept and Broadcasting co-ordinator Gery Palazzotto
Sound Producer Manfredi Clemente
Television Producer Antonio Di Giovanni
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Direttore MICHELE MARIOTTI
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
Soprano CHRISTIANE KARG
Mezzosoprano VETA PILIPENKO
Tenore FRANCESCO DEMURO
Basso MICHELE PERTUSI
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sinfonia n.9 in re minore, op.125, “Corale”
Allegro ma non troppo, un poco maestoso
Molto vivace
Adagio molto e cantabile
Presto – Allegro assai – Recitativo: “O Freunde, nicht diese Töne” – Coro: “Freude, schöner Götterfunken”
Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore Op. 60
Orchestra del Teatro La Fenice
Direttore Tito Ceccherini
(venerdì 28 agosto 2020)
Teatro Comunale Bologna
Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore op. 60
1 luglio 2020
Conductor Juraj Valčuha
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Direttore MICHELE MARIOTTI
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
Soprano CHRISTIANE KARG
Mezzosoprano VETA PILIPENKO
Tenore FRANCESCO DEMURO
Basso MICHELE PERTUSI
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sinfonia n.9 in re minore, op.125, “Corale”
Allegro ma non troppo, un poco maestoso
Molto vivace
Adagio molto e cantabile
Presto – Allegro assai – Recitativo: “O Freunde, nicht diese Töne” – Coro: “Freude, schöner Götterfunken”
Leonore Ouverture n. 3 op. 72b
Quartetto “Mir ist so wunderbar” dal primo atto del Fidelio
Sinfonia n. 7 in La Maggiore op. 92
Maida Hundeling, Soprano
Sabina von Walther, Soprano
Patrik Reiter, Tenore
Matthias Winckhler, Bassbariton
Direttore Thomas Guggeis
Direttore, Daniel Oren
Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno
Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92
Poco sostenutoVivace
Allegretto
Scherzo: presto-trio: assai meno presto
Allegro con brio
Coriolano ouverture in do minore Op. 62
Asher Fisch direttore
Orchestra Teatro Comunale Bologna
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92
Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93
Asher Fisch, direttore
Orchestra Teatro Comunale Bologna
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in Do minore op. 67
Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op. 68 “Pastorale”
Asher Fisch
direttore
Orchestra Teatro Comunale Bologna
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 2 in Re maggiore op. 36
Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op 55 “Eroica”
Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore op. 60
Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra, Op. 125
mezzosoprano Anke Vondung
tenore Michael Schade
basso Thomas Johannes Mayer
Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice
Direttore Myung-Whun Chung
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
riprese video a cura di Zeta Group
audiovisivi Teatro La Fenice
Tokyo 1998
Beethoven
Piano Sonata
no. 30, op. 109
no. 31, op. 110
no. 32, op. 111
Piano Sonata No.30 in E major, Op. 109: 1
Vivace ma non troppo
Orchestra del Teatro la Fenice
Direttore John Axelrod
Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Capriccio italiano op.45
Sinfonia n. 6 in si minore, Op.74 Patetica
20:34 Adagio – Allegro non troppo
41:02 Allegro con grazia
49:28 Allegro molto vivace
58:50 Adagio lamentoso
Riprese video Zeta Group
Audiovisivi Teatro La Fenice
Conductor Daniele Gatti
Teatro Massimo Orchestra
Sound Project Manfredi Clemente
Music Consultant Giuseppe Cinà
Concept and Broadcasting co-ordinator Gery Palazzotto
Television Producer Antonio Di Giovanni
Ludwig van Beethoven
Egmont, ouverture op. 84
Symphony No. 1 in C Major op. 21
Symphony No. 6 in F Major op. 68 “Pastoral”
[:it]Ravenna Festival | Tribute a Beethoven[:en]Ravenna Festival | Tribute to Beethoven[:]
Symphony No. 5
Conducted by Fabio Luisi
Danish National Symphony Orchestra/DR SymfoniOrkestret
Recorded live at DR Koncerthuset, Copenhagen, Denmark
Maggio 2019
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in do minore, op. 67
Elio Boncompagni direttore
Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania
La Compagnia Zappalà Danza per la prima volta in scena
al Teatro Comunale di Bologna con
LA NONA (dal caos, il corpo)
dal 28 al 30 settembre
LA NONA (dal caos, il corpo), su musica di Ludwig van Beethoven, segna il debutto della Compagnia Zappalà Danza nel teatro felsineo: terzo capitolo del progetto Transiti Humanitatis, ideato da Nello Calabrò e Roberto Zappalà e vincitore del Premio Danza&Danza 2015 (Produzione Italiana dell’Anno), il balletto arriva sul palcoscenico del Comunale per tre serate consecutive – il 28 (ore 20.00), 29 (ore 18.00) e 30 settembre (ore 18.00). Fonte d’ispirazione del progetto – che vede la firma di Roberto Zappalà per coreografie, regia, scene e luci – è la celebre Sinfonia n° 9 op. 125 “Corale” di Beethoven, nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, interpretata per l’occasione dai pianisti Luca Ballerini – che torna nella sua città d’origine – e Stefania Cafaro, e dal controtenore Riccardo Angelo Strano, impegnato nel celebre An die Freude (“Inno alla gioia”) di Friedrich Schiller.
Roberto Zappalà, fondatore e direttore artistico dell’ensemble siciliano, propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità, sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà universale scegliendo come materiale musicale la sinfonia divenuta simbolo di pace e fratellanza per eccellenza. Ma il mondo a cui la compagnia indirizza il suo “bacio” è quello di oggi, globalizzato e allo stesso tempo diviso, la cui spaccatura più profonda e dolorosa è quella con la cultura arabo/musulmana, presente visivamente sulla scena e nei costumi insieme alle altre maggiori confessioni religiose del pianeta. Salvatore Sciarrino definisce il primo movimento della NonaSinfonia un “caos primordiale”, proprio come l’umanità che danza nello spettacolo è un’umanità che si sviluppa da un processo di accumulazione, da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali “negative”, che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’Adagio e nella gioia finale del quarto movimento. Una danza potente, che prende le mosse dall’iniziativa del singolo e cresce per progressiva aggiunta di danzatori, per calare le monumentali pagine beethoveniane nel nostro mondo lacerato dai conflitti.
Nata nel 1990, la Compagnia Zappalà Danza è considerata oggi dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana: si distingue per un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico di Roberto Zappalà e del drammaturgo Nello Calabrò che negli anni hanno tracciato un percorso progettuale in continua espansione che ha permesso la realizzazione di produzioni di diversa tipologia, dalle creazioni intime per pochi danzatori a quelle con l’intera compagnia per grandi teatri, e ancora elaborazioni per spazi poco convenzionali. Nel 2015 Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza ha inoltre ottenuto il riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali come Centro Nazionale di Produzione della Danza.
Il balletto LA NONA (dal caos, il corpo) è realizzato grazie al sostegno di Ducati Energia.
I biglietti (da 75 a 10 euro) sono in vendita online sul sito tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale.
GALA
IX SINFONIA DI BEETHOVEN
Arena di Verona
15 agosto 2017 – ore 22.00
Martedì 15 agosto alle ore 22.00 è in programma la terza serata evento del Festival Lirico 2017: nell’anfiteatro veronese risuoneranno le celeberrime note della IX Sinfonia di Beethoven diretta da Daniel Oren, con le voci soliste di Erika Grimaldi (soprano), Daniela Barcellona (contralto), Saimir Pirgu (tenore) e Ugo Guagliardo (baritono). Le luci sono di Paolo Mazzon; Orchestra e Coro dell’Arena di Verona
La Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125 è l’ultima tra le sinfonie composte da Ludwig van Beethoven, che riceve la commissione dalla Società Filarmonica di Londra nel 1817. La principale opera di stesura avviene tra il 1822 e il 1824, data di completamento dell’autografo; Beethoven aveva concepito l’idea di scrivere due sinfonie di dimensioni e carattere insoliti, una delle quali puramente strumentale, l’altra con l’intervento del canto. A questi due progetti se ne aggiunge un terzo, che dà unità e compimento al lavoro: mettere in musica l’Ode alla Gioia di Friedrich Schiller. La libertà politica e di pensiero, essenza della Gioia illuminista e concetto cardine dell’ode schilleriana, era infatti un tema assai caro a Beethoven che aveva fatto propri quegli ideali permeati di laica religiosità e di slancio universalistico. Il desiderio di Beethoven di musicare l’ode schilleriana risaliva almeno al 1793 e aveva trovato più volte un principio d’esecuzione: esistono infatti primi appunti già a partire dal 1798.
L’ode “Freude, schöner Götterfunken, Tochter aus Elysium”, pubblicata nel 1785 sulle pagine della rivista teatrale “Rheinische Thalia”, era già stata messa in musica, fino dal 1786, circa quaranta volte in veste liederistica o corale. L’Ode alla Gioia in realtà era stata intitolata da Schiller Ode alla Libertà e Beethoven la conosceva con questo titolo; il cambiamento avviene ad opera della censura austriaca, vista la somiglianza tra i vocaboli Freiheit, libertà, e Freude, gioia. L’Ode alla Gioia diventa quindi il finale della nuova, unica sinfonia: i primi tre movimenti sono esclusivamente sinfonici, mentre le voci di quattro solisti (soprano, contralto, tenore e baritono) e coro, sono inseriti da Beethoven solo nel finale.
La IX Sinfonia viene eseguita per la prima volta il 7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, in un programma beethoveniano che comprendeva tre brani della Missa Solemnis e l’ouverture Die Weihe des Hauses. Il successo di questa prima esecuzione è enorme: sebbene la IX Sinfonia fosse di comprensione assai ardua, si racconta che il pubblico abbia tributato a Beethoven applausi a scena aperta. Solo l’autore non se ne avvede, a causa della grave sordità che lo affliggeva, fino a quando la cantante Carolina Unger lo prende per mano e gli mostra la folla che agitava cappelli e fazzoletti.
Si tratta senza dubbio di una delle più celebri partiture di tutto il repertorio sinfonico, e certamente uno dei più grandi capolavori di Beethoven. Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001 la composizione è stata dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità” attraverso l’iscrizione come 69° documento nel programma “Memoria del Mondo”, istituito nel 1992: i caratteri di universalità di cui la sinfonia è portatrice risuonano come un manifesto nel coro finale, un’esortazione agli uomini di tutto il mondo ad abbracciarsi fraternamente.
La IX Sinfonia è stata eseguita per la prima volta in Arena nel 1927, mentre l’ultima rappresentazione sul palcoscenico veronese risale al 1981. Per questa serata è impegnato sul podio Daniel Oren, uno dei direttori più amati dal pubblico areniano, che descrivendo il suo approccio alla musica di Beethoven ha detto che «la Nona è tra le composizioni più vicine all’uomo moderno e alla condizione di crisi che lo travaglia. Ed è qualcosa che noi esecutori avvertiamo per primi e ci impegniamo ad esprimere con la maggior chiarezza possibile nell’intera sua consequenziale costruzione, dalle prime note all’esplosione finale dell’Inno alla Gioia. È del resto quel che aveva perfettamente intuito Wagner: “L’ultima sinfonia di Beethoven redime la musica, per la sua intima virtù e la porta verso l’arte universale dell’avvenire”. L’avvenire siamo noi e chi verrà dopo di noi».
Nelle parti soliste troviamo le voci del soprano Erika Grimaldi, al suo debutto in Arena, del contralto Daniela Barcellona, del tenore Saimir Pirgu e del baritono Ugo Guagliardo. Le luci dello spettacolo sono firmate dall’areniano Paolo Mazzon. Impegnati l’Orchestra e il Coro – preparato da Vito Lombardi – dell’Arena di Verona.