DANZA & MUSICAL
Martedì 19 dicembre ore 21
COMPAGNIA ALMATANZ
Il lago dei cigni
coreografie Luigi Martelletta
musiche Peter Ilič Čajkovskij
costumi Luciana Mocci
light designer Stefano Pirandello
assistenza alla coreografia Francesco Milana
Il lago dei cigni, con le celebri musiche di Peter Ilič Čajkovskij, uno dei balletti più importanti, conosciuti e amati dal grande pubblico, giunge al Teatro Diego Fabbri di Forlì, martedì 19 dicembre alle ore 21, nella lettura coreografica di Luigi Martelletta della Compagnia Almatanz.
Lo spettacolo nasce da un’idea che da molti anni il coreografo Luigi Martelletta inseguiva e desiderava mettere in scena: la sua lunga ed intensa carriera come primo ballerino al Teatro
dell’Opera di Roma ed in tanti altri teatri Italiani ed Europei gli ha permesso di studiare, danzare ed esaminare molte volte questo spettacolare balletto. La coreografia originale del repertorio classico infatti non ha mai sottolineato alcuni aspetti del libretto, che però in questa versione verranno analizzati e sviscerati; la drammaturgia classica dell’azione coreografica – teatrale del balletto infatti, è abbandonata a favore di una forma di riappropriazione della realtà e dell’esperienza comune basata sui particolari e sulle singole situazioni riunite tra loro in collage ampi e sfaccettati, secondo una metodologia di lavoro di ricerca e di graduale progresso. Fortemente legato alla tradizione accademica, Luigi Martelletta proporrà un lavoro stilisticamente più snello, più vivace, alleggerendo tutti i manierismi e le pantomime che fanno parte del repertorio classico, ma che ormai risultano inutili, pesanti e noiose. Non mancheranno però tutte quelle danze e quell’itinerario danzato che molti conoscono e si aspettano: i cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto molto altro. Legato alla tradizione accademica il coreografo attingerà alle risorse esteticamente più vitali plasmandole però in un linguaggio personale disponibile allo spirito nuovo della danza neo classica, rivisitando l’accademismo senza unilateralità stilistica. Il racconto si svolgerà con la tradizionale musica composta da Pëtr Il'ič Čajkovskij ma saranno numerosi gli inserti di altri autori classici e tra questi un ruolo fondamentale l’avrà il compositore e musicista Alessandro Russo, questo artista tratta la musica come un elemento vivo e naturale che non rappresenta soltanto una base, un supporto dei movimenti, è la materia che genera gli impulsi
dinamici, è l’elemento primario della composizione coreografica che appare sempre direttamente “prodotta” dalla musica, e non sovrapposta ad essa. Questo balletto è autenticamente una creatura di oggi, del presente, con tutto quello che ciò comporta. La particolarità di questo spettacolo consiste proprio nella capacità di unire fantasia e realtà, di proporsi vivo e attualissimo, pur dimorando in un suo pianeta espressivo che sa di già vissuto. L’ideale neoclassico di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile, è l’obiettivo totalizzante della creazione.
Coreografia e libretto Teet Kask
Allestimento Marco Pesta
Dama Bianca – Odette – Odile Ekaterina Oleynik
Il Principe Siegfried Federico Mella
Re Padre – Rothbart Alessandro Orlando
Benno Alessandro Torrielli
Teatro degli Arcimboldi 2004
Conductor David Garforth
Roberto Bolle Siegfried
Svetlana Zakharova Odette/Odile
Coreografia Vladimir Bourmeister
Scene & costumi Roberta Guidi di Bagno
Regia Tv Tina Protason
Stanislavsky Ballet
Prince Siegfried Sergei Polunin (Сергей Полунин)
Odette/Odile Natalia Somova
https://www.raiplay.it/guidatv?channel=rai-5&date=24-05-2020
https://www.raiplay.it/video/2018/04/BALLETTO—A-SWAN-LAKE-d98e2157-a8de-4acd-968f-63ce7b46379e.html
Opera di Oslo
Music Mikael Karlsson
Costumi Henrik Vibskov
Luci Tom Visser
Scene, coreo & regia Alexander Ekman
Elisabeth Teige, Fridtjov Såheim, Jan Gunnar Røise
Orchestra Opera Nazionale Norvegese
Direttore Per Kristian Skalstad.
DIRETTORE Nir Kabaretti
COREOGRAFIA Benjamin Pech
da Marius Petipa e Lev Ivanov
SCENE E COSTUMI Aldo Buti
LUCI Vinicio Cheli
ASSISTENTE COREOGRAFO Patricia Ruanne
Odette / Odile Anna Nikulina
Principe Semyon Chudin
Benno Giacomo Castellana
Orchestra, Étoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma
25 gennaio 2015
Odette Odile
Svetlana Zakharova
Principessa sovrana
Ekaterina Barykina
Prince Siegfried
Denis Rodkin
Il genio del male
Artemy Belyakov
mentore
Alexey Loparevich
Il giullare
Igor Tsvirko
Coetanei del Principe
Kristina Kretova
Elizaveta Kruteleva
maestro delle cerimonie
Alexander Fadeechev
Sposa ungherese
Angelina Vlashinets
Sposa russa
Anna Rebetskaya
Sposa spagnola
Anna Tikhomirova
Sposa napoletana
Daria Khokhlova
Sposa polacca
Maria Semenyachenko
Tre cigni
Angelina Vlashinets
Olga Marchenkova
Ana Turazashvili
Quattro cigni
Anna Voronkova
Svetlana Pavlova
Julia Skvortsova
Margarita Schreiner
valzer
Nelly Kobakhidze
Anna Okuneva
Yanina Parienko
Anna Rebetskaya
Karim Abdullin
Ivan Alekseev
Dmitry Efremov
Egor Khromushin
direttore
Pavel Sorokin
Bolshoi
March
27 “Il lago dei cigni”
28 “La bella addormentata”
April
1 “La sposa dello zar”
4 “Marco Spada”
7 “Boris Godunov”
10 “Lo Schiaccianoci”
Conductor Aleksej Baklan
Production, Orchestra & Ballett San Carlo Theatre
Maia Makhateli Odette- Odile
Alessandro Staiano Principe Siegfried
Coreo Riccardo Nunez & Patrizia Manieri
STAGE AT HOME
MARCH
16 OPERA Cavalleria Rusticana – P. Mascagni
18 BALLETT Il lago dei cigni – P. I. Tchaikovsky
21 BALLETT Cenerentola – S. Prokofiev
23 OPERA Otello – di G. Rossini
25 BALLETT Lo Schiaccianoci – P. I. Tchaikovsky
28 OPERA Ermione – G. Rossini
30 CONCERT Zilberkant / Laca
APRIL
1 OPERA Manon Lescaut – G. Puccini
4 aprile OPERA Carmen – G. Bizet
6 BALLETT Pulcinella – I. Stravinsky
8 BALLETT La Dame aux Camélias – C. Davis
AL VIA LA PROGRAMMAZIONE ON LINE DEL TEATRO DI SAN CARLO
Il Teatro di San Carlo lancia l’hashtag #stageathome e porta il palcoscenico nelle case di tutti. Il Massimo napoletano resta virtualmente aperto e si impegna a diffondere la musica in tutte le abitazioni, con l’intento di riempire con l’arte queste giornate particolari. Tramite i canali social del Teatro, Facebook, Twitter e Instagram, sarà possibile, stando comodamente seduti sul divano, fare un tour virtuale del Teatro, leggere gli approfondimenti storici (grazie alla partnership Google Culture – Archivio Storico del Teatro di San Carlo), rivedere, tramite i link condivisi, gli spettacoli andati in scena nel corso delle ultime Stagioni e disponibili anche su piattaforme di libera condivisione come Rai Play, Youtube, Opera Vision. Saranno disponibili anche contenuti speciali: backstage, interviste e curiosità. Tra i titoli che sarà possibile rivedere in questi giorni: Cavalleria rusticana di Mascagni, andata in scena a Matera lo scorso agosto con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, sul podio Juraj Valčuha, Ermione di Rossini con la regia di Jacopo Spirei, sul podio Alessandro De Marchi, Manon Lescaut di Puccini con la regia di Davide Livermore sul podio Daniel Oren, Cenerentola di Prokof’ev con la coreografia di Giuseppe Picone, protagonista il Balletto del Teatro di San Carlo e il Concerto sinfonico diretto da Eduard Zilberkant, violino solista Cecilia Laca, con musiche di Ravel e Chausson. È già possibile inoltre rivedere la puntata di “Meraviglie” di Alberto Angela dedicata al San Carlo. Prosegue anche il progetto Scuola InCanto, che a partire dal 14 marzo (sul sito di EuropaInCanto e relative pagine Facebook e Twitter) grazie ad appuntamenti giornalieri di didattica on line, porterà avanti il percorso di studi su L’elisir d’amore rivolto a bambini, ragazzi e docenti, tramite contenuti divertenti e interattivi. “In questi tempi difficili – afferma la sovrintendente Rosanna Purchia – Il Teatro di San Carlo sente ancora di più la necessità di rafforzare la propria mission civile continuando a diffondere bellezza e arte, e risvegliando in ciascuno, grazie a quei valori che costituiscono l’identità del nostro Paese, quel forte senso di comunità necessario a superare questo momento di difficoltà. La nostra attività di Spettacolo dal vivo è un’attività collettiva fatta con l’uomo e per l’uomo. Per questo vorrei ribadire che siamo aperti virtualmente solo in maniera temporanea, ma torneremo presto, perché fino a quando il San Carlo suonerà dentro e fuori le proprie mura ci sarà speranza per Napoli e per il mondo”.
Lunedì 16 marzo h.20
Cavalleria Rusticana Matera
Direttore – Juraj Valčuha – Regia Giorgio Barberio Corsetti. Veronica Simeoni (Santuzza), Roberto Aronica (Turiddu), Agostina Smimmero (Mamma Lucia), George Gagnidze (Alfio), Leyla Martinucci (Lola)
La regia televisiva è di Francesca Nesler
Martedì 17 h.20
Casa Rossini, Intervista a Sergio Ragni – Tour virtuale San Carlo
Mercoledì 18 h.20
Il Lago dei Cigni
Giovedì 19 h.20
Oh mio Babbino caro – video per la festa del papà
Venerdì 20 h.20
Lancio del balletto Cenerentola con contributi speciali, video backstage
Sabato 21
Cenerentola di Prokof’ev
Coreografia Giuseppe Picone
Domenica 22
con intervista Sergio Ragni
Lunedì 23
Otello di Rossini – spettacolo integrale,
regia Amos Gitai, sul podio Gabriele Ferro, scene Dante Ferretti,
Costumi Gabriella Pescucci. Nel cast John Osborn (Otello), Nino Machaidze (Desdemona), Dmitry Korchak
(Rodrigo), Juan Franciscco Gatell (Jago).
Martedì 24
Video di backstage e interviste lancio Lo Schiaccianoci
Mercoledì 25
Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij,
coreografia di Giuseppe Picone
Giovedì 26
Videointervista a Sergio Ragni
Sabato 28
Ermione di Gioachino Rossini,
regia Jacopo Spirei
direttore Alessandro De Marchi,
Angela Meade (Ermione)
Teresa Iervolino (Andromaca)
John Irvin (Pirro)
Antonino Siragusa (Oreste)
TCBO: TUTTO ESAURITO PER IL LAGO DEI CIGNI CON IL CORPO DI BALLO DEL SAN CARLO DI NAPOLI
Venerdì 5 aprile ore 20.30, sabato 6 aprile ore 18.00
Bologna, Teatro Comunale
Ha fatto registrare il tutto esaurito Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, grande classico ottocentesco che apre la Stagione di Danza 2019 venerdì 5 aprile alle 20.30, con replica sabato 6 aprile alle 18.00, al Teatro Comunale di Bologna. Il balletto è eseguito dal Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli diretto da Giuseppe Picone, al suo debutto al Comunale, ed è proposto nella rivisitazione storica del coreografo cubano Ricardo Nuñez, che con questa produzione vinse a Venezia il premio della critica nel 1994.
«La produzione che presentiamo – dice Giuseppe Picone – è in tutto e per tutto classica, come mi piace per i balletti di repertorio. È stata creata appositamente per il Teatro San Carlo e la riprendiamo in questa stagione dopo quasi un decennio di assenza dal nostro palcoscenico. Arriveremo a Bologna con circa 55 ballerini (solo 24 sono i cigni!), orgogliosi di mostrare un corpo di ballo giovane e di talento».
Protagonisti sul palco per un doppio debutto bolognese la Prima ballerina del Balletto Nazionale Olandese Maia Makhateli, artista georgiana impegnata nel ruolo di Odette-Odile, ovvero il Cigno bianco e il Cigno nero, adatto a mettere in luce in luce le sue doti tecniche e interpretative, e il solista partenopeo Alessandro Staiano, che interpreta il principe Siegfried, fuoriclasse emergente del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo che si sta affermando sulle scene internazionali per lo stile elegante e la tecnica brillante. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna il direttore d’orchestra ucraino Aleksej Baklan.
Capolavoro del tardo Romanticismo eseguito per la prima volta al Teatro Bol’šoj nel 1877 con la coreografia di Julius Reisinger, Il lago dei cigni ottenne un vero successo soltanto nel 1895 grazie all’allestimento di Marius Petipa e Lev Ivanov al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Manterranno il fascino della fiaba russa originaria, in questa produzione, le scenografie di Philippe Binot ispirate alla pittura di fine Ottocento.
Lo spettacolo sarà preceduto, giovedì 4 aprile alle 18.00 nel Foyer Respighi del Teatro Comunale, da un incontro aperto al pubblico che inaugura il ciclo di approfondimenti della Stagione di Danza dal titolo “L’incontro con l’étoile”. Interverranno i due protagonisti del balletto Maia Makhateli e Alessandro Staiano insieme a Vittoria Cappelli (settore danza del Comunale). Modera l’incontro la giornalista, critico e storico di danza Valentina Bonelli.
Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Direttore Giuseppe Picone
Il lago dei cigni
Balletto in tre atti e quattro scene
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Libretto Vladimir Begičev e Vasilij Gel’cer
Coreografia Ricardo Nuñez da Marius Petipa e Lev Ivanov
Coreografia ripresa da Patrizia Manieri
Scene e costumi Philippe Binot
Personaggi e interpreti
Odette-Odile Maia Makhateli
Siegfried Alessandro Staiano
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Direttore Aleksej Baklan
Produzione del Teatro di San Carlo
Matthew Bourne’s Swan Lake, 2012
Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840-1893)
Swan Lake (1875-1876)
Richard Winsor The Swan / The Stranger
Dominic North The Prince
Nina Goldman The Queen
Steve Kirkham The Press Secretary
Madelaine Brennan The Girlfriend
Joseph Vaughan The Young Prince
New Adventures Dance Company
Directed and Choreographed by Matthew Bourne
New scenario by Matthew Bourne
Directed for Screen by Ross MacGibbon
Set and Costumes Disigned by Lez Brotherston
Lighting Designed by Rick Fisher
Executive Production by Robert Noble, Fiona Morris, Todd Austin
Director οf Photography David Gopsill
Make Up Christine Vidler, Shaunna Harrison, Louise Coles
The New London Orchestra
Conductor: David Lloyd-Jones
Recorded live in 2012 in high definition at Sadler’s Wells Theatre, London
Matthew Bourne’s Swan Lake
Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840-1893)
Swan Lake (1875-1876)
Adam Cooper The Swan / The Stranger
Scott Ambler The Prince
Fiona Chadwick The Queen
Barry Atkinson The Press Secretary
Emily Piercy The Girlfriend
Andrew Walkinshaw The Young Prince
New Adventures Dance Company
Director and Choreographer Matthew Bourne
New scenario Matthew Bourne
Disigner Lez Brotherston
Make-Up Chris Redman
Lighting Designer Rick Fisher
Director Of Photography Jeff Baynes
Video Director Peter Mumford
Prodused by Katharine Doré
The New London Orchestra
Conductor David Lloyd-Jones
West End, London, 1996
TRIONFA LA FASCINOSA FIABA DE ?IL LAGO DEI CIGNI? AL TEATRO REGIO DI TORINO
Il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ha trionfato al Teatro Regio di Torino con alcuni classici della danza, dalle ?Danze polovesione? a ?Le Spectre de la rose?, da ?La morte del cigno? a ?Sh?h?razade?, da ?La Bayad?re? a ?Il lago dei cigni?. Ed ? proprio quest?ultimo, nella spettacolare coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov adattata e messa in scena da Konstantin Sergeev che continua a incantarci con l?intreccio fiabesco di musica e danza in una storia in cui l?amore (la forza del bene) combatte la sua lotta vittoriosa contro il maleficio di un mago che lo vuole contrastare. ?Il lago dei cigni?, balletto in tre atti e quattro scene, se non ? il capolavoro ? certo l?opera pi? celebre e amata del musicista russo P?tr Il?i? ?ajkovskij su libretto di Vladimir Begi?ev e Vasilij Gel?cer. Presentata per la prima volta al teatro Bolscioi di Mosca il 4 marzo 1877, come ogni fiaba si colloca in una dimensione avulsa e contemporaneamente in sintonia con ogni epoca storica. Le scene accattivanti sono di Igor? Ivanov, supportate dalle luci di Sergej Lukin che ne amplificano il fascino, mentre i fiabeschi costumi si devono a Galina Solov?eva,. Nel DNA del Teatro di Pietroburgo non c?? il virus della modernizzazione a ogni costo e la storia ? confinata al fiabesco rappresentato dal lussuoso castello e dallo specchio d?acqua fra la boscaglia (ogni quinta ? nascosta da una teoria d?alberi), mentre sul palco si affastellano con esperienza e propriet? scenica almeno quaranta danzatori fra cigni e amici del principe in un balletti e pas de deux di alta qualit?. Per chi,.come me, si ? ormai abituato alle basi registrate, ? una bella emozione sentire la grande orchestra del Teatro Regio sotto la guida esperta del M? Pavel Bubelnikov in sintonia perfetta con quanto avviene sul palco. ?Qui e ora? della musica nello spettacolo ? meglio, aumenta la partecipazione. La trama ? celebre e lo speculare personaggio femminile di Odette/Odile ? diventato ancora pi? famoso con il film?Il cigno nero? che ha procurato l?Oscar quest?anno alla sua protagonista e certamente porter? nuovi adepti alla danza confermando l?ammirazione per chi ha scritto queste musiche immortali.. Fra le diverse ballerine che si alterneranno nel ruolo fino al 6 novembre, nel pomeriggio del 29 ottobre ha trionfato la struggente grazia di Ekaterina Kondaurova, mentre il ruolo del principe Siegfried, dapprima indifferente poi rapito dalla ragazza-cigno, ha avuto l?intensit? espressiva di Igor? Kolb. Il perfido mago Rothbart aveva le forme di Aleksandr Roman?ikov, la cui drammaticit? era esaltata da costumi fra nero e il rosso dall?inquietante appeal. Spesso l?eccessivo realismo pu? deludere, ma non in questo caso dove il piacere di guardare la scena era inferiore soltanto al piacere di osservare le perfette movenze dei danzatori nella teoria dei cigni, nelle scene cortigiane e nelle esibizioni di danza spagnola, napoletana, ungherese e mazurka. Il Teatro Mariinskij ? uno dei pochi, se non l?unico, a offrire la qualit? della danza classica in un trionfo di bellezza che, coniugata alla grandiosit? del Teatro Regio registra ogni volta il tutto esaurito, nelle pomeridiane come nei serali. Il pubblico ha applaudito calorosamente i protagonisti, riconoscendo nei personaggi di contorno alcune eccellenze come la regina madre Elena Ba?enova, il precettore del principe Soslan Kulaev e il bravissimo giullare Vasilij Tka?enko, che merita una menzione speciale, perch? non ? facile davvero riuscire a emergere in uno staff di ballo di questo livello.
Attilia Tartagni 30.10.2011
Recensione dello spettacolo
Al Teatro dell’Opera si rinnova l’incanto del Lago dei Cigni
Nel collaudato allestimento di Aldo Buti con Alessandra Amato e Igor Yebra
Il Lago dei Cigni ? uno dei balletti pi? famosi del mondo; le sue rappresentazioni sono seguite da un pubblico sempre folto che assiste con interesse e partecipazione. Anche questa volta al Teatro dell’Opera di Roma la regola ? stata rispettata perch? il pubblico ha affollato la storica sala del Teatro Costanzi seguendo con interesse ed entusiasmo tutte la recite.
E’ stato utilizzato uno spettacolo collaudato, prodotto nel 2003 dal Teatro dell’Opera all’epoca della gestione di Carla Fracci. Accentrato sulla coreografia di Galina Samsova, ispirata a quella di Marius Petipa e Lev Ivanov con la parte visiva affidata alle scene ed ai costumi di Aldo Buti.
Nell’insieme lo spettacolo ? risultato, ancora una volta, coinvolgente ed affascinante, su di esso ancora non si intravedono i segni dell’et?. E’ uno spettacolo ottimale per una compagnia stabile come quella del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera che lo ha inserito nel repertorio e rappresentato in ben dieci edizioni diverse ivi comprese quella di quest’anno e quelle realizzate per la stagione estiva delle Terme di Caracalla. Si capisce che tra questo spettacolo ed il pubblico ? nato uno straordinario feeling che ne ha consentito la capillare diffusione presso tutti gli spettatori.
La recita alla quale abbiamo assistito, 16 febbraio, era gremita quasi al limite della capienza della spaziosa sala romana, da un pubblico attento e concentrato. La coppia di ballerini protagonisti era composta da Alessandra Amato (Odette/Odile) e Igor Yebra (Principe Siegfried) due bravi danzatori che hanno mostrato un felice affiatamento accanto ad una buona tecnica di danza.
Alessandra Amato ha dato della ‘doppia’ parte di Odette/Odile un’interpretazione del tutto convincente sia per intensit? drammatica alternando con efficacia la dolcezza di Odette al ‘gelo’ che caratterizza Odile, esibendo sempre sicurezza in tutte le difficolt? tecniche della parte. E’ con piacere che diciamo ai nostri lettori queste cose perch? la Amato ? un chiaro esempio di quanto possa produrre un organismo stabile come il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera che dopo anni di lavoro e di guida attenta e competente di un’artista come la Fracci ? giunto a livelli cos? eccellenti.
Igor Yebra ci ha regalato un Siegfried, elegante ed appassionato ma anche volitivo ed incisivo, molto preso dal personaggio che interpretava, anch’egli in possesso di buone doti di danzatore.
Il resto degli interpreti hanno confermato quanto poc’anzi detto circa la compagnia di danza del Teatro dell’Opera nella quale sono ancora presenti elementi di valore dopo che le recenti vicissitudini interne hanno costretto alcuni componenti a cercare fortuna altrove. Nella recita alla quale ci riferiamo ci hanno colpito Viviana Melandri, prima variazione delle amiche di Siegried ed Alessia Gaj, seconda variazione delle Amiche di Siegfried, terza variazione delle Principesse ed una delle ragazze russe, come bravi sono stati Manuela Maturi e Gerardo Porcelluzzi come coppia solista nella Danza Ungherese.
Tutto il resto del Corpo di Ballo si ? impegnato come sempre fornendo una prova convincente mostrando per?, qualche scollamento nell’insieme e crepe nell’amalgama generale, elementi che erano i fiori all’occhiello della compagnia in questi ultimi anni. Siamo certi che Micha van Hoeche, attuale direttore del Corpo di Ballo, sapr? porre rimedio all’inconveniente.
Concludiamo con il direttore d’orchestra. La musica de Il Lago dei Cigni ? stata scritta da uno dei pi? grandi musicisti della storia, Piotr Ilijc Cajkoskij, che concep? una partitura straordinaria, elegante, melodica, colorita, nel senso musicale del termine, con una orchestrazione raffinata e di grande fascino. Andrey Anikhanov, che guidava l’ Orchestra dell’Opera di Roma non ha fornito una prova convincente con una direzione un po’ ‘fracassona’, del tutto priva di sfumature, che non metteva in evidenza tutte le raffinatezze che lo splendido capolavoro contiene.
Al termine della recita il pubblico ha salutato tutti gli interpreti con scroscianti applausi e reiterati inviti a comparire al proscenio. La magia e l’incanto di questo splendido capolavoro della danza si ? rinnovato ancora una volta a dimostrazione della grandezza di un opera che fin dal 27 gennaio 1895, data nella quale fu rappresentata nella versione definitiva, ha sempre entusiasmato il pubblico che, ancora una volta, non ha resistito al suo irrinunciabile richiamo.
Claudio Listanti
claudio.listanti@voceditalia.it
ROMA ? Sono iniziate il 17 novembre, al Teatro dell?Opera di Roma, le recite de Il Lago dei Cigni, il celebre balletto musicato da P?tr Il?ic Caikovskji, il pi? conosciuto e celebrato al mondo, in scena sul palcoscenico del teatro romano per 11 repliche fino al 2 dicembre.
Lo spettacolo originariamente avrebbe dovuto avere sole cinque recite, ma ha assorbito anche quelle lasciate libere dalla riprogrammazione de Il Papavero Rosso, che doveva essere rappresentato in questo periodo: causa motivi organizzativi, ? slittato al prossimo anno. I responsabili hanno sopperito a questo inconveniente optando per l?ampliamento del numero delle recite gi? previste per il Lago, proponendoci anche un ampio ventaglio di interpreti che si alterneranno nei ruoli dei personaggi principali.
La scelta degli organizzatori ? sembrata vincente perch? molte sono state le richieste di prenotazione presso gli uffici della biglietteria.
Il Lago dei Cigni, rappresentato per la prima volta il 27 febbraio 1877 al teatro Bol??oj di Mosca, fu il primo della serie dei grandi balletti musicati da ?aikovskji, tutti universalmente conosciuti.
Al Teatro dell?Opera, alias Costanzi, di Roma, Il Lago dei Cigni ebbe la sua prima apparizione in una breve sintesi nel febbraio 1925, mentre la prima edizione completa risale al 1937 nella versione di Boris Romanov con protagonisti Attilia Radice e Anatolij Oboukoff. Da ricordare anche due famosi spettacoli ospiti: nel 1952 il New York City Ballet con una edizione del suo coreografo di punta George Balanchine e, nel 1960, il London?s Festival Ballet con la coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov gi? approntata per San Pietroburgo nel 1895. Ed ? proprio questa versione alla base di quella che vediamo coreografata da Galina Samsova, russa di Stalingrado, poi emigrata in occidente presso il Balletto Nazionale in Canada, ballerina di grande successo ricordata a Roma come protagonista di una edizione di successo de La Bella Addormentata alla fine degli anni Settanta. Nelle parti principali spiccano le Odette dell??toile ucraina Svetlana Zakharova e della russa Ekaterina Borchenko e il Principe Siegfrid di Ygor Yerba, con l?imperitura Carla Fracci nel ruolo della Regina Madre.
Il Corpo di Ballo del Teatro dell?Opera ? chiamato a una prova di grande impegno: la sta assolvendo a pieni voti. La difficolt? musicali insite nella splendida partitura di Caikovskji sono affidate ai direttori d?orchestra Andrey Anikhanov e Fabrizio Maria Carminati.
LA COREOGRAFIA ? Dieci e lode alla Galina Samsova: di certo non un apparato scenografico per? polli.
LA BATTUTA ? Antonio Felici, melomane e corrispondente italiano del bisettimanale sportivo France Football: ?A me ? capitato di sciropparmi a Mosca l?omonima opera in balletto (sob!) e svariati classici russi del teatro, Chekhov in testa, che manco nella pi? arrabbiata versione di Lavia erano cos? mattoni. Per? a quelli come noi, in fondo, le mattonate piacciono. Purch? non in bocca ma solo culturali e figurate?.
IL RINGRAZIAMENTO ? Carla Fracci, direttrice del Corpo di Ballo: ?Sessantatre prima pi? undici ora uguale settantaquattro: un primato assoluto che la Compagnia del Teatro dell?Opera di Roma, da vari anni in altissima forma, raggiunger? con le prossime recite del Lago dei Cigni. Quindi, grazie tante alla stupenda, immortale musica di P?tr Il?i? ?aikovskji, cos? immensamente amato da Gustav Mahler e venerato fino allo strazio da Igor Stavinskij e da tanti altri poeti e musicisti che saranno eternamente vivi nei nostri cuori, e grazie tante anche all?Orchestra del Teatro dell?Opera che ne ha dato delle esecuzioni memorabili e grazie, grazie, grazie al Corpo di Ballo del Teatro dell?Opera, in continua e costante ascesa?. Orgia del ringraziamento.
IL VINO ? Chateau Le Grand Vostock, fondato nel 2003 su una ex-fattoria statale nella regione di Krasnodar. Vino sovietico per favorire la glasnost, rigorosamente da servire nelle tradizionali coppe kveveries del Caucaso del Sud: del resto, il termine ?vino? sembra derivi dall?indoeuropeo georgiano ?Gwino? (?Vin?, ?Wein?, ?Vine?, ?Vino??).
Federico Ligotti