Opera di Euripide
Regia Federico Tiezzi
Traduzione Massimo Fusillo
Scenografo Marco Rossi
Costumista Giovanna Buzzi
Disegno luci Gianni Pollini
Maestro del coro Francesca Della Monica
Arrangiatore coro e voci Ernani Maletta
Regista assistente Giovanni Scandella
Musiche originali del prologo Silvia Colasanti
(eseguite dal coro di voci bianche e orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, diretti da Giuseppe Sabbatini e da Carlo Donadio)
NUTRICE Debora Zuin
PEDAGOGO Riccardo Livermore
MEDEA Laura Marinoni
CREONTE Roberto Latini
GIASONE Alessandro Averone
EGEO Luigi Tabita
IL NUNZIO Sandra Toffolatti
PRIMA CORIFEA Francesca Ciocchetti
PRIMA COREUTA Simonetta Cartia
CORO Alessandra Gigli, Dario Guidi, Anna Charlotte Barbera, Valentina Corrao, Valentina Elia, Caterina Fontana, Francesca Gabucci, Irene Mori, Aurora Miriam Scala, Maddalena Serratore, Giulia Valentini, Claudia Zappia
https://vk.com/video536128688_456242085
2024
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Direttore Michele Gamba
Regia Damiano Michieletto
Scene Paolo Fantin
Costumi Carla Teti
Luci Alessandro Carletti
Drammaturgia Mattia Palma
Marina Rebeka (Médée), Stanislas De Barbeyrac (Jason), Nahuel Di Pierro (Créon), Martina Russomanno (Dircé), Ambroisine Bré (Néris), Greta Doveri / Mara Gaudenzi (Confidantes de Dircé)
https://www.raiplay.it/video/2021/10/Medea-Guarnieri-b66fb967-2ce9-4969-bc9a-8b7976cfda47.html
Medea
di Adriano Guarnieri
opera video in tre parti liberamente ispirata a Euripide
Medea 1 Sonia Visentin
Medea 2 Antonella Ruggiero
Medea 3 Alda Caiello
Giasone Andrew Watts
flauto basso e contrabbasso Roberto Fabbriciani
flauto Annamaria Morini
pianoforte Alessandro Commellato
live electronics e regia del suono Centro Tempo Reale, Firenze
CSC-DEI Università di Padova (Progetto MEGA IST-1999-20410)
Nicola Bernardini, Alvise Vidolin
maestro concertatore e direttore
Pietro Borgonovo
regia
Giorgio Barberio Corsetti
creazione video
Fabio Massimo Iaquone
scene
Giorgio Barberio Corsetti e Cristian Taraborrelli
costumi
Cristian Taraborrelli
light designer
Fabio Barettin
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
direttore del Coro Guillaume Tourniaire
prima rappresentazione assoluta
commissione Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
@2021 EMA Vinci contemporanea 40122
https://www.raiplay.it/video/2020/05/opera—medea-f621f4eb-645f-4c0c-9af2-68e789eceb37.html
Anna Caterina Antonacci, Giuseppe Filianoti, Cinzia Forte, Giovanni Battista Parodi, Sara Mingardo, Diego Matamoros, Erika Grimaldi
Conductor Evelino Pidò
Orchestra del Teatro Regio di Torino
Coro del Teatro Regio di Torino
Chorus Master Roberto Gabbiani
Stage Director Hugo de Ana
Stage Designer Hugo de Ana
RegiaHugo de Ana
Lightning Designer Pascal Merat
il dittico prodotto con Nimrod Opera Zurich approda al Comunale
con Marco Angius sul podio e la regia di Pamela HunterBologna, Teatro Comunale, 11 e 12 ottobre 2017
Inaugura il festival Bologna Modern l’11 e 12 ottobre (ore 20.00), al Teatro Comunale, il dittico Medea | Medeamaterial, che vede affiancati l’atto unico composto da Georg Benda nel 1775 e l’opera di Pascal Dusapin del 1992, quest’ultima in prima rappresentazione italiana. Sul podio Marco Angius, che in questi anni ha legato il suo nome alle proposte del Comunale dedicate al repertorio contemporaneo. La regia è firmata da Pamela Hunter, per una nuova produzione realizzata da Nimrod Opera Zurich con Dalibor Pyš (video e camera), Francesco Canavese e Giovanni Magaglio (suono) e Daniele Naldi (luci). Nel ruolo di Medea saranno impegnate Salome Kammer (Benda) – nota al pubblico del grande schermo per la sua interpretazione della violoncellista Clarissa nel film “Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza”, diretto dal regista tedesco Edgar Reitz – e Piia Komsi (Dusapin) – soprano finlandese apprezzato in tutto il mondo, da Buenos Aires a New York, per le sue capacità virtuosistiche –, mentre per entrambe le opere sarà Paul Suter a vestire i panni di Giasone. Orchestra e Coro (preparato da Mario Benotto) sono quelli del Comunale di Bologna.
Lo spettacolo sarà registrato e trasmesso in differita da Radio3.
“Ho sempre voluto scrivere un dramma di questo tipo […] In verità, niente mi ha mai sorpreso a tal punto, perché ho sempre immaginato che un pezzo scritto in questo modo risulterebbe alquanto inefficace! Sai, ovviamente, che in esso non c’è canto, ma soltanto recitazione, per la quale la musica è soltanto come l’obbligato per il recitativo. Ogni tanto vengono pronunciate delle parole mentre la musica prosegue e questo ha un effetto splendido.” Così scriveva in una lettera al padre il giovane Mozart dopo aver assistito a una recita della Medea di Benda a Mannheim nel 1778. Melodramma in un atto composto nel 1775 su libretto del poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Wilhelm Gotter, narra il tragico mito di Medea ispirandosi a Euripide e a Ovidio. Influenzato dall’estetica di Lessing, Benda elabora una costruzione musicale, dall’alto tasso emozionale, che fa largo uso di temi ricorrenti legati al ricordo.
Pascal Dusapin è uno dei più importanti compositori della scena musicale francese contemporanea, le cui opere sono diventate parte integrante del repertorio. Anch’egli come Benda prende ispirazione dal mito di Medea e nel 1992 compone Medeamaterial, un lavoro che, come spesso accade in Dusapin, fa convergere diverse forme artistiche in modo mirabile: musica, lirismo, letteratura, storia, filosofia, il tutto basato sul testo del grande drammaturgo tedesco Heiner Müller, scomparso nel 1995, tre anni dopo la prima rappresentazione dell’opera. Quest’ultimo si focalizza principalmente sul disturbo psicologico che affligge la protagonista, sul suo manifestarsi e sugli effetti che ha sul suo corpo e su quelli di chi le è vicino. La personalità schizofrenica di Medea viene resa attraverso il raddoppio della sua voce da parte di un quartetto vocale, che trasformano le parole di rabbia e lamento in una sorta di polifonia.
L’idea su cui si basa questa produzione è quella di combinare la grande forza drammatica del mito di Medea raccontato da Benda con l’introspezione psicologica tratteggiata da Pascal Dusapin. Raccontando la lotta interiore che lacera la figlia di Eeta, determinata a compiere la sua terrificante vendetta, il palco viene preparato alla complicata e profondamente introspettiva analisi a cui la protagonista viene sottoposta nell’opera di Dusapin. La musica di quest’ultimo riesce a mantenere un delicato equilibrio tra il terrore generato dall’orribile atto e le emozioni che caratterizzano i personaggi della storia. Utilizzando dei flash-back e degli effetti di “eco visivo”, la psicosi tratteggiata da Dusapin tormenta la Medeadi Benda, e i momenti di verità in Benda ritornano come ricordi in Dusapin. Per raggiungere questa “risonanza emozionale” tra le due opere la messinscena è completamente astratta, utilizzando un linguaggio figurato concepito per permettere che le emozioni espresse dalla musica possano produrre il loro massimo effetto.
Medea e Medeamaterial vengono eseguite en suite e senza intervallo, per una durata di circa un’ora e quaranta minuti.
Tragicamente contemporanea la ?Medea? andata in scena al Petruzzelli per l’ultima creazione del coreografo Davide Bombana, in uno spettacolo dalla grande capacit? visionaria e quasi cinematografica. Nella rilettura di Bombana il personaggio di Medea raffigura il mito greco che incarna gli aspetti pi? drammatici legati al rapporto tra i due sessi, laddove il personaggio maschile di Giasone finisce per incarnare la metafora dell’arroganza personale e insieme dell’asservimento verso il potere tipico di un arrampicatore sociale. Le vicende dell’eroina del dramma di Euripide, a cui si ? ispirato il coreografo, risaltano in tutta la loro tragicit? nell’interpretazione intensa di Eleonora Abbagnato affiancata da Jean-S?bastien Colau nel ruolo di Giasone, mentre intorno ai due amanti- gi? dal loro primo apparire sulla scena- sembra intessere la trama del male il personaggio del Messaggero, ruolo in cui si ? messo in evidenza Percevale Perks, che punteggia con i suoi interventi l’apparire della furia omicida in Medea. Nella storia d’amore con Giasone, infatti, il male irrompe gi? dall’inizio nella vita dei protagonisti e ha i suoni laceranti dei frammenti di musica elettronica firmati da Fausto Romitelli, giovane compositore recentemente scomparso (Gorizia, 1963- Milano, 2004): sonorit? al limite dell’elettroacustica, in grado di segnare il passo della violenza. L’emergere del male, in Medea, per? sembra avere una sua giustificazione: la vendetta, sia pure aberrante, per il tradimento di Giasone, successivo all’abbandono della famiglia da parte della stessa Medea, che arriva a far trucidare suo fratello per salvare lo sposo e permettergli di fuggire con lei sulla nave Argo. Per questa paradossale ?giustificazione? Euripide le concede l’apoteosi finale (dopo aver ammazzato i figli) e l’ascesa al cielo raccolta dal sole, mentre la punizione terrena di Giasone lo priva di ogni aspirazione. Alla resa del plot narrativo ha contribuito molto la selezione delle musiche di Arvo P?rt, in perfetta simbiosi con il balletto, e la loro esecuzione affidata all?Orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta dal M? Giuseppe La Malfa. Fantastici i costumi di Dorin Gal (ha firmato anche le scene e il disegno luci) e realizzati dall’Artelier di Luigi Spezzacatene. Abiti essenziali nella loro contemporaneit?, anche se impreziositi di dettagli per caratterizzare soprattutto le ambientazioni e le popolazioni: dall’aulicit? della Colchide alla dimensione dell’isolamento durante il viaggio, fino alla ricchezza dei Corinti, simboleggiata dalle lussureggianti vesti dai riflessi dorati. Lo sfarzo della corte dei Corinti si riflette nel re Creonte e nella figlia Creusa, con Bruno Milo e Shirley Esseboom ottimi interpreti impegnati nei passi di danza pi? classicheggianti. Nel cast dei danzatori: Giorgia Calenda, Chiara Teodori, Lucia Ermetto, Silvia Aiuvalasit, Maude H?l?ne Treille, Romina Leone, Angelo Perfido, Filippo Del Sal, Vito Bortone, Alessio Rezza, Giuseppe Schiavone e Giovanni Cirac? e infine i tre piccoli Ingrid Bianco, Sara Barulli e Cosma Linda Lorusso, nel ruolo dei figli di Medea. Nell’insieme si ? trattato di uno spettacolo di danza contemporanea con forti componenti di richiamo all’arcaicit? del mito di Medea, a cui Bombana (con l’assistente coreografica e Maitre de ballet Paola Belli) ha restituito un’attualit? sofisticata e piena di spunti interpretativi: un balletto che richiama l’attenzione dello spettatore per un’ora e mezza senza soluzioni di continuit?, quasi ?avvolgendolo? nella ricchezza dell’invenzione coreografica. Grande stile nell’allestimento, curato nei minimi particolari, fino alla realizzazione video di Enrico Mazzi e al sound editing Silvio Brambilla.
Mariapina Mascolo
articolo tratto dal “Quotidiano di Bari” del 6 settembre 2011