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I DUE FIGARO DI MERCADANTE, UNA BELLA SCOPERTA DEL MAESTRO MUTI
?I due figaro? o sia ?Il soggetto di una commedia? ? l?opera di Saverio Mercadante su libretto di Felice Romani che ? stato riproposto il 24 e 26 giugno dal Ravenna Festival 2011, dopo essere stato presentato con grande successo a Salisburgo. E il successo se lo merita questa gioiosa rivisitazione di un?opera ?buffa? ricchissima sul fronte musicale che ha trasportato il pubblico nella Spagna seducente e intrigante dell?ottocento, dentro a un colonnato neo classico con poca tecnologia moderna non invasiva come le pareti translucide blu riflettenti e la gigantesca luna testimone muta dei travagli umani. E?la quinta opera recuperata per il progetto quinquennale che vede il Festival di Pentecoste di Salisburgo in coproduzione con Ravenna Festival nella riscoperta e valorizzazione del patrimonio del settecento napoletano, in cui l?orchestra Cherubini ? protagonista quale orchestra in residence. Si tratta di un sequel (usavano pure a quei tempi) che discende dal testo letterario ?Les deux Figaro? dell?attore comico francese Martelly e si allaccia agli esiti della commedia di Beaumarchais da cui era partito anche Mozart. Vi ritroviamo i protagonisti del ?Barbiere di Siviglia? e ?Le nozze di Figaro? con dodici anni di pi? e qualche illusione di meno. L?amore fra Figaro e Susanna e fra la contessa e il conte dopo tanti anni procede senza entusiasmo. La routine ? scossa dalla volont? della figlia Inez, figlia dei conti, di sposare Cherubino, un giovane non aristocratico. Susanna si schiera dalla sua parte, mettendosi contro Figaro che vorrebbe destinare Inez a un suo amico. Cherubino si fermer? nella casa come Figaro, riuscendo a coronare il sogno d?amore. C?? anche un personaggio, Plagio, che riassume quanto accade in una sorta di doppio, senza inventare la sua commedia ma plagiandola dalla vita vera, pi? imprevedibile di qualsiasi invenzione. L?universo femminile assume molta rilevanza. Tutte le astuzie femminili, necessarie per sopravvivere o riuscire a manovrare un mondo dominato dagli uomini, si accentrano in Susanna che dimostra a pi? riprese di sapere come si seduce e come si manipola un uomo, sia esso il marito Figaro oppure il conte non certo indifferente al suo fascino. Ma la vera protagonista ? la Spagna, ben rappresentata negli splendidi costumi di Jesus Ruiz, ricercatissimi per stoffe e fogge, presente nelle ambientazioni ma soprattutto nei richiami musicali. Nella sinfonia del primo atto Mercadante utilizza un fandango, un bolero, una cachucha e una tirana, danze tipiche dell?Andalusia. Anche i duetti e i concertati a pi? voci (magnifica l?integrazione del cast con il coro Philarmonia Chor Wien diretto da Walter Zeh) rimandano ad atmosfere spagnoleggiante. Ne prese atto anche la stampa madrilena al debutto del 1835, quando scriveva che ne ?I due Figaro? il compositore si appropriava del carattere della musica locale. Certo si sente pure qualche eco rossiniano, ma mai ossequiente, sempre filtrato dal pensiero musicale dell?autore. Cherubino ? un ruolo en travesti sostenuto egregiamente dal mezzo soprano Annalisa Stroppa, molta verve e presenza scenica, quella che non ? mancata a nessuno dei protagonisti perfettamente a loro agio nel tessere intrighi nel palcoscenico dilatato a dismisura, concepito come un giardino ridondante di piante e fiori. Il tenore Antonio Poli nel ruolo e nei fastosi costumi del conte ha mostrato un bel timbro di voce e padronanza del ruolo, Asude Karayavuz ? stata una contessa dallo stile canoro elegante e seducente pur con il marito distratto da Susanna, il baritono Mario Cassi (Figaro), Eleonora Buratto (Susanna), Rosa Feda ( Inez), Omar Montanari (Plagio) e Anicio Zorzi Giustiniani (Torribio) hanno dato spessore e anima ai loro personaggi in un cast ben riuscito privo di anelli deboli. Si obietter? che non si pu? confrontare questa con altre rappresentazioni, ma quando un cast funziona c?? un?armonia d?insieme che pur non essendo spiegabile ? tangibile e qui c?era. Il M? Muti ? impareggiabile nella direzione d?opera, ne esalta ogni sfumatura e il sodalizio con l?orchestra Cherubini, giovanile soltanto per l?et? anagrafica dei componenti inferiore ai trent?anni, ma sicura e affidabile nei repertori dal barocco al novecento, ha dato eccellenti frutti. Va elogiata la regia di Emilio Sagi supportata dalle scene di Daniel Bianco, dalle luci di Eduardo Bravo, dai movimenti coreografici di di Nuria Castejon per uno spettacolo che ha ridato speranza a chi crede non tanto nelle regie fedeli, ma in quelle intelligenti che non stravolgono l?anima dell?opera. Alcune splendide fotografie della locandina di grande formato, praticamente un libro, sono testimonianza di bellezza e di teatralit? ormai rarissime nel teatro d?opera, tanto apprezzate dal pubblico entusiasta. Ci volevano la partitura de ?I due Figaro?, sepolta a Madrid da quasi due secoli, e il genio ?comico? di Mercadante, per far ripartire il circolo virtuoso. Penso con dolore al patrimonio scenico e costumistico, per non parlare del talento vocale e strumentale espressi da quest?opera che hanno fatto l?ultima fermata a Ravenna, mentre avrebbero potuto invadere d?allegria e bellezza altri teatri in giro per il mondo.
Attilia Tartagni 30 giugno 2011
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Si tratta di un sequel (usavano pure a quei tempi) che discende dal testo letterario ?Les deux Figaro? dell?attore comico francese Martelly e si allaccia agli esiti della commedia di Beaumarchais da cui era partito anche Mozart. Vi ritroviamo i protagonisti del ?Barbiere di Siviglia? e ?Le nozze di Figaro? con dodici anni di pi? e qualche illusione di meno. L?amore fra Figaro e Susanna e fra la contessa e il conte dopo tanti anni procede senza entusiasmo. La routine ? scossa dalla volont? della figlia Inez, figlia dei conti, di sposare Cherubino, un giovane non aristocratico. Susanna si schiera dalla sua parte, mettendosi contro Figaro che vorrebbe destinare Inez a un suo amico. Cherubino si fermer? nella casa come Figaro, riuscendo a coronare il sogno d?amore. C?? anche un personaggio, Plagio, che riassume quanto accade in una sorta di doppio, senza inventare la sua commedia ma plagiandola dalla vita vera, pi? imprevedibile di qualsiasi invenzione. 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Ne prese atto anche la stampa madrilena al debutto del 1835, quando scriveva che ne ?I due Figaro? il compositore si appropriava del carattere della musica locale. Certo si sente pure qualche eco rossiniano, ma mai ossequiente, sempre filtrato dal pensiero musicale dell?autore. Cherubino ? un ruolo en travesti sostenuto egregiamente dal mezzo soprano Annalisa Stroppa, molta verve e presenza scenica, quella che non ? mancata a nessuno dei protagonisti perfettamente a loro agio nel tessere intrighi nel palcoscenico dilatato a dismisura, concepito come un giardino ridondante di piante e fiori. Il tenore Antonio Poli nel ruolo e nei fastosi costumi del conte ha mostrato un bel timbro di voce e padronanza del ruolo, Asude Karayavuz ? stata una contessa dallo stile canoro elegante e seducente pur con il marito distratto da Susanna, il baritono Mario Cassi (Figaro), Eleonora Buratto (Susanna), Rosa Feda ( Inez), Omar Montanari (Plagio) e Anicio Zorzi Giustiniani (Torribio) hanno dato spessore e anima ai loro personaggi in un cast ben riuscito privo di anelli deboli. Si obietter? che non si pu? confrontare questa con altre rappresentazioni, ma quando un cast funziona c?? un?armonia d?insieme che pur non essendo spiegabile ? tangibile e qui c?era. Il M? Muti ? impareggiabile nella direzione d?opera, ne esalta ogni sfumatura e il sodalizio con l?orchestra Cherubini, giovanile soltanto per l?et? anagrafica dei componenti inferiore ai trent?anni, ma sicura e affidabile nei repertori dal barocco al novecento, ha dato eccellenti frutti. 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Attilia Tartagni 30 giugno 2011