Manfredi

Posted by on March 25, 2025

Teatro Diego Fabbri Forlì PROSA Venerdì 28, sabato 29 marzo ore 21 – domenica 30 marzo ore 16 La Pirandelliana FLAVIO INSINNA GIULIA FIUME Gente di facili costumidi Nino Marino e Nino Manfrediscene Luigi Ferrigno – costumi Giuseppina Maurizimusiche Paolo Vivaldi – disegno luci Antonio Molinaro regia di Luca Manfredi Nel corso di un’importante tournée

Teatro Diego Fabbri Forlì

PROSA

Venerdì 28, sabato 29 marzo ore 21 – domenica 30 marzo ore 16

La Pirandelliana

FLAVIO INSINNA GIULIA FIUME

Gente di facili costumi
di Nino Marino e Nino Manfredi
scene Luigi Ferrigno – costumi Giuseppina Maurizi
musiche Paolo Vivaldi – disegno luci Antonio Molinaro

regia di Luca Manfredi

Nel corso di un’importante tournée nazionale, giunge al Teatro Diego Fabbri di Forlì, venerdì 28 e sabato 29 marzo alle ore 21 e domenica 30 marzo alle ore 16, Gente di facili costumi, la divertentissima commedia scritta da Nino Manfredi e Nino Marino, interpretata da Flavio Insinna e Giulia Fiume. Lo spettacolo è diretto da Luca Manfredi.
I due protagonisti dello spettacolo incontreranno il pubblico, come consuetudine, nel secondo giorno della loro permanenza in città: sabato 29 marzo alle ore 18 al Ridotto del Teatro (l’ingresso all’Incontro con gli Artisti è gratuito).
Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del
protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni. Protagonisti della pièce sono Anna, nome d’arte sul lavoro “Principessa”, una prostituta che sogna di diventare “giostraia”, che rincasa tardi la notte, disordinata e rumorosa che, ovviamente, disturba l’inquilino del piano di sotto, che soffre d’insonnia.
E Ugo, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema, l’inquilino del piano di sotto, che sogna di fare un film d’arte e avrebbe bisogno di un po’ di tranquillità per concentrarsi. Ma che ovviamente non riesce a dormire né a lavorare a causa di Anna.
La vicenda prende il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con la coinquilina rumorosa e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando irrimediabilmente l’appartamento di lui. Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a trovare rifugio dalla “Principessa”.
Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno dà all’altro ciò che ha. Le reciproche posizioni vanno mano a mano ammorbidendosi perché diventa chiaro che ad incontrarsi non sono solo due vite agli antipodi, ma soprattutto due sogni all’apparenza irrealizzabili.
Dal confronto tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie
pienamente in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi.

Ecco come Manfredi presentava la sua pièce: “Gente di facili costumi è una commedia che sviluppa, in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l’onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani? Lo sport […] diventa sempre più truffa e violenza. Gli ideali politici […] difendono gli interessi più strettamente privati. La creatività e la fantasia sono messi al servizio dell’imbonimento pubblicitario […]. Senza continuare a fare altri esempi, è evidente che viviamo in una società in cui i valori più elevati vengono svenduti e liquidati, perché il bello, il buono e il vero sono asserviti all’utile”.

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