Caro ELio e tutti Voi che riuscite a cliccare fino qui.
Non voglio essere la Cassandra del Dopo Feste e avendo gi? polemizzato sullo special Pavarotti, facendomi sommergere da una pioggia di approvazioni via mail e telefono, non mi va di insistere.
MA una domanda la devo fare.
La RAI Tv si permetterebbe mai una trasmissione sulla pittura facendomi ammirare un quadro di Picasso tagliato a met? o se sulla scultura una statua di Michelangelo senza la testa?!?.
Perch? allora si permette di tagliare, rimaneggiare, storpiare le romanze di Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini riducendole TUTTE entro 1 minuti o 40 secondi per… “motivi televisivi”? Ma davvero la RAI paga imbecilli che sono coinvinti che chi guarda la tv non regge una romanza lirica di oltre 2 minuti.
Ma chi segue lo sprovveduto Frizzi – ha preso in mano un LP a 33 giri e ha detto: “Ma questo ? un 33 giri!Per ascoltarlo ci vuole un fonografo a tromba!” – che ha comunque il merito di portare ogni 6 mesi un po’ di opera lirica in prima serata, ? assetato di opera lirica! E gli si d? da bere un mezzo bicchiere d’acqua?? Ma dategli una bottiglia e vedrete che la scola tutta senza fiatare !
Ma perch? l’unica arte integralmente italiana – e sottolineo UNICA – deve essere manomessa, insultata, svilaneggiata da un pugno di inesperti di professione?
E poi ancora – ma datemi per favore una risposta – perch? la GARA? Perch? trattare la musica operistica come le canzonette da X Factor?
E chi giudica? Gli amici dei cantanti e chi piu’ ne ha piu’ vince perch? altrimenti, tranne l’immediata eliminazione di due “poveretti” buoni FORSE per il coro, il tenore Giovanni Coletti e il mezzosoprano Irene Molinari, che pareva aver studiato nei mercati rionali di Roma, vendendo pesce, la russa Maria Meerovich, non aveva alcun motivo di vincere a meno che il premio non fosse destinato ai sacchi di patate con voce, avendo intonazione e espressivit? musicale solo come optional. A parte la bravura, la professionalit?, la sicurezza e la bella voce del tenore pesarese Enrico Giovagnoli che avrebbe avuto diritto almeno a disputare la finale, il giovanissimo Raffaele Abete era Caruso nei confronti della Meerovich che, per quel che si ? visto, non pu? che accontentarsi del comprimariato. Ancor meglio sarebbe che si dedicasse totalmente all’uncinetto e, volendo cantare, si mettesse in un coro.
Daniele Rubboli
PS
Attenzione: segnatevi il nome di Abete. Se non lo rovina il suo maestro, se non si monta la testa e continua a studiare con determinazione, di lui sentiremo parlare a lungo.
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Non voglio essere la Cassandra del Dopo Feste e avendo gi? polemizzato sullo special Pavarotti, facendomi sommergere da una pioggia di approvazioni via mail e telefono, non mi va di insistere.
MA una domanda la devo fare.
La RAI Tv si permetterebbe mai una trasmissione sulla pittura facendomi ammirare un quadro di Picasso tagliato a met? o se sulla scultura una statua di Michelangelo senza la testa?!?.
Perch? allora si permette di tagliare, rimaneggiare, storpiare le romanze di Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini riducendole TUTTE entro 1 minuti o 40 secondi per… “motivi televisivi”? Ma davvero la RAI paga imbecilli che sono coinvinti che chi guarda la tv non regge una romanza lirica di oltre 2 minuti.
Ma chi segue lo sprovveduto Frizzi – ha preso in mano un LP a 33 giri e ha detto: “Ma questo ? un 33 giri!Per ascoltarlo ci vuole un fonografo a tromba!” – che ha comunque il merito di portare ogni 6 mesi un po’ di opera lirica in prima serata, ? assetato di opera lirica! E gli si d? da bere un mezzo bicchiere d’acqua?? Ma dategli una bottiglia e vedrete che la scola tutta senza fiatare !
Ma perch? l’unica arte integralmente italiana – e sottolineo UNICA – deve essere manomessa, insultata, svilaneggiata da un pugno di inesperti di professione?
E poi ancora – ma datemi per favore una risposta – perch? la GARA? Perch? trattare la musica operistica come le canzonette da X Factor?
E chi giudica? Gli amici dei cantanti e chi piu’ ne ha piu’ vince perch? altrimenti, tranne l’immediata eliminazione di due “poveretti” buoni FORSE per il coro, il tenore Giovanni Coletti e il mezzosoprano Irene Molinari, che pareva aver studiato nei mercati rionali di Roma, vendendo pesce, la russa Maria Meerovich, non aveva alcun motivo di vincere a meno che il premio non fosse destinato ai sacchi di patate con voce, avendo intonazione e espressivit? musicale solo come optional. A parte la bravura, la professionalit?, la sicurezza e la bella voce del tenore pesarese Enrico Giovagnoli che avrebbe avuto diritto almeno a disputare la finale, il giovanissimo Raffaele Abete era Caruso nei confronti della Meerovich che, per quel che si ? visto, non pu? che accontentarsi del comprimariato. Ancor meglio sarebbe che si dedicasse totalmente all’uncinetto e, volendo cantare, si mettesse in un coro.
Daniele Rubboli
PS
Attenzione: segnatevi il nome di Abete. Se non lo rovina il suo maestro, se non si monta la testa e continua a studiare con determinazione, di lui sentiremo parlare a lungo.