Trappola per topi: il classico di Agatha Christie dall’11 al 14 gennaio al Teatro Alighieri Ravenna
Lo spettacolo sarà in anteprima nazionale nella nuova veste che vede protagonista Ettore Bassi. La compagnia incontra il pubblico sabato 13 gennaio alle 18:00 nella sala Corelli
Il primo appuntamento de La Stagione dei Teatri nel 2024 sarà da giovedì 11 a domenica 14 gennaio con Trappola per topi, un classico scritto dalla regina del giallo, Agatha Christie, proposto per la prima volta il 25 novembre 1952 all’Ambassadors Theatre di Londra. Da allora, ininterrottamente per 70 anni, il sipario si è alzato su questa commedia senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. All’Alighieri lo spettacolo viene portato in scena in anteprima nazionale giovedì 11, venerdì 12, sabato 13 gennaio alle 21:00 e domenica 14 gennaio alle 15:30 attraverso una rilettura che ne scardina gli stereotipi valorizzando l’aspetto contemporaneo di racconto e trama. I personaggi, pur essendo figli della loro epoca, appaiono come protagonisti senza tempo, in quanto le ferite esistenziali e i segreti, che ognuno di loro esplicita o nasconde, sono quelli dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. Un’opera chiusa e precisa che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa. Una promessa di imprevedibilità e, insieme, di esattezza: il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice possa essere superato in qualsiasi momento.
Traduzione e adattamento sono di Edoardo Erba, la regia è di Giorgio Gallione. Protagonista Ettore Bassi, con Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Tommaso Cardarelli, Raffaella Anzalone. Le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Francesca Marsella, le musiche di Paolo Silvestri, le luci di Antonio Molinaro. Produzione La Pirandelliana Srl.
La compagnia incontra il pubblico sabato 13 gennaio alle 18:00 nella sala Corelli in dialogo con il giornalista Nevio Galeati.
PROSA
Venerdì 1, sabato 2 dicembre ore 21 – domenica 3 dicembre ore 16
La Pirandelliana
LODO GUENZI
Trappola per topi
di Agatha Christie – traduzione e adattamento di Edoardo Erba
e con
Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Tommaso Cardarelli, Raffaella Anzalone
scene Luigi Ferrigno – costumi Francesca Marsella
musiche Paolo Silvestri – luci Antonio Molinaro
regia di Giorgio Gallione
Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra, andava in scena per la prima volta TRAPPOLA PER TOPI di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica.
Oggi, tradotto e adattato da Edoardo Erba e in una nuova rilettura registica di Giorgio Gallione prodotta da La Pirandelliana, lo spettacolo arriva al Teatro Diego Fabbri di Forlì venerdì 1 e sabato 2 dicembre alle ore 21 e domenica 3 dicembre alle ore 16.
Protagonista della pièce è Lodo Guenzi, affiancato da Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Tommaso Cardarelli, Raffaella Anzalone.
Come consuetudine, tutti gli interpreti incontreranno il pubblico al Ridotto del Teatro, in dialogo con Pietro Caruso, sabato 2 dicembre alle ore 18 (l’ingresso all’Incontro è gratuito).
“Non è consueto per me, spesso regista drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare. Perché Trappola per topi ha un plot ferreo e incalzante, è impregnata di suspense e ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre e ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché.
In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare. Altra considerazione: nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente british, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino.
Credo che i personaggi di Trappola nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde, sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. E credo riusciremo a dimostrarlo grazie alla potenza senza tempo di Agatha Christie, ma anche e soprattutto con il talento e l’adesione di una compagnia di artisti che gioca seriamente con un’opera ‘chiusa’ e precisa come una filigrana, che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa.
In questo, la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico.”
(Giorgio Gallione)