Il Teatro dell?Elfo di Elio de Capitani ha portato al Teatro Alighieri di Ravenna dal 10 al 13 marzo lo spettacolo ?Angels in America Parte II – Perestroika, bestseller del teatro americano dei primi anni novanta dell?autore statunitense Tony Kushner. La prima parte ha fatto incetta di premi ? premio Anct (Associazione Critici di Teatro), Premi UBI 2007 a Elio De Capitani come attore non protagonista e a Umberto Petranca come attore under 30, premio Hystrio alla regia 2008. L?intera rappresentazione, proposta in altre circostanze dalla compagnia, dura oltre sette ore. La seconda parte del dramma incentrato sull?impatto dell?Aids sulla societ? reaganiana ripropone gli stessi protagonisti: avvocati, uomini d?affari, arrivisti che vivono una doppia vita sessuale e sui quali cala la condanna di una malattia che isola e rende dipendenti, come una punizione divina sancita dall?apparizione degli angeli qui in atteggiamenti non certo salvifici ma deliranti e in grado di prevedere future catastrofi come quella di Chernobyl. La lettura dei dialoghi ? complessa e rimanda a eventi del passato, a tematiche sociali che riguardano le minoranze razziali e a casi politici quali la condanna a morte di Julius ed Ethel Rosenberg per il reato di spionaggio. Nonostante la lunghezza (oltre tre ore) la vicenda scorre velocemente animata da rapidi cambi di scena e ricontestualizzazioni immediate connesse ad atmosfere sonore e alle proiezioni di Francesco Frongia che trasformano un cubo claustrofobico opera di Carlo Sala negli ambienti pi? disparati, sia fisici che psicologici ( foreste gelate, praterie, scenari metropolitani ma anche muri di pioggi-pianto che circondano Harper Pitt, la moglie abbandonata dal marito Joe per un uomo). L?impressione ? che non ci sia speranza per nessuno, tutti vivono dentro a un conformismo destinato a svelare il vuoto che nasconde (l?eccitazione sessuale della madre di Joe provocata dall?angelo della morte), ma neppure ? premiato chi vive alla luce del sole le proprie tendenze sessuali dovendo fronteggiare le terribili conseguenze della malattia. Gli attori sono tutti bravissimi, in particolare Umberto Petranca (Louis Ironson) e Cristian Giammarini (Joe Pitt) che hanno improvvisato un siparietto teatrale durante l?incontro della compagnia con il pubblico di sabato 12 marzo. L?opera ? stata definita ?La divina commedia di questa epoca laica e tormentata? e Chernobyl, epocale tragedia collettiva mondiale evocata dall?angelo nella pi?ce, ? stata in questi giorni drammaticamente superata dalle conseguenze del terremoto-maremoto in Giappone sulle centrali nucleari. Il linguaggio ? durissimo, esplicito e urticante, gli amplessi non lasciano spazio alla fantasia, i letti d?ospedale con tutto l?armamentario sanitario del caso evocano scenari di morte. Non ? certo una lettura piacevole quella che attende lo spettatore, ma ci? che disorienta maggiormente ? il contesto specificatamente americano che richiede conoscenza di fatti, citazioni e riferimenti propri di quel paese. La tragedia dell?Aids ? molto sentita in America perch? ? nata l?, salvo propagarsi poi in tutto il mondo. Elio de Capitani (l?avvocato Roy M. Cohn) che ha curato la regia insieme a Ferdinando Bruni, ha argomentato sull?opera sfoderando enorme cultura civile e storica e un?incontenibile passione per il linguaggio teatrale che gli fa affrontare le sfide pi? ardue, durante l?incontro con il pubblico in cui ha fatto da moderatore Marco Martinelli. Gli altri interpreti in panni gay sono Edoardo Ribatto (Prior Walter) e Fabrizio Matteini. Le donne che li affiancano, relegate necessariamente in ruoli pi? marginali, sono Elema Russo Arman, Cristina Crippa e Sara Borsarelli dai lunghi capelli inanellati nel ruolo dell?angelo, che disegna alcuni dei quadri pi? belli e pi? legati all?iconografia artistica figurativa classica.
Attilia Tartagni
Leave a Reply
Questo sito usa cookie per fornirti un servizio migliore. Se utlizzi questo sito acconsenti ad utilizzare i cookie.Accettomaggiori informazioni
Cookie Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ANGELS IN AMERICA-PARTE SECONDA -PERESTROIKA
Il Teatro dell?Elfo di Elio de Capitani ha portato al Teatro Alighieri di Ravenna dal 10 al 13 marzo lo spettacolo ?Angels in America Parte II – Perestroika, bestseller del teatro americano dei primi anni novanta dell?autore statunitense Tony Kushner. La prima parte ha fatto incetta di premi ? premio Anct (Associazione Critici di Teatro), Premi UBI 2007 a Elio De Capitani come attore non protagonista e a Umberto Petranca come attore under 30, premio Hystrio alla regia 2008. L?intera rappresentazione, proposta in altre circostanze dalla compagnia, dura oltre sette ore. La seconda parte del dramma incentrato sull?impatto dell?Aids sulla societ? reaganiana ripropone gli stessi protagonisti: avvocati, uomini d?affari, arrivisti che vivono una doppia vita sessuale e sui quali cala la condanna di una malattia che isola e rende dipendenti, come una punizione divina sancita dall?apparizione degli angeli qui in atteggiamenti non certo salvifici ma deliranti e in grado di prevedere future catastrofi come quella di Chernobyl. La lettura dei dialoghi ? complessa e rimanda a eventi del passato, a tematiche sociali che riguardano le minoranze razziali e a casi politici quali la condanna a morte di Julius ed Ethel Rosenberg per il reato di spionaggio. Nonostante la lunghezza (oltre tre ore) la vicenda scorre velocemente animata da rapidi cambi di scena e ricontestualizzazioni immediate connesse ad atmosfere sonore e alle proiezioni di Francesco Frongia che trasformano un cubo claustrofobico opera di Carlo Sala negli ambienti pi? disparati, sia fisici che psicologici ( foreste gelate, praterie, scenari metropolitani ma anche muri di pioggi-pianto che circondano Harper Pitt, la moglie abbandonata dal marito Joe per un uomo). L?impressione ? che non ci sia speranza per nessuno, tutti vivono dentro a un conformismo destinato a svelare il vuoto che nasconde (l?eccitazione sessuale della madre di Joe provocata dall?angelo della morte), ma neppure ? premiato chi vive alla luce del sole le proprie tendenze sessuali dovendo fronteggiare le terribili conseguenze della malattia. Gli attori sono tutti bravissimi, in particolare Umberto Petranca (Louis Ironson) e Cristian Giammarini (Joe Pitt) che hanno improvvisato un siparietto teatrale durante l?incontro della compagnia con il pubblico di sabato 12 marzo. L?opera ? stata definita ?La divina commedia di questa epoca laica e tormentata? e Chernobyl, epocale tragedia collettiva mondiale evocata dall?angelo nella pi?ce, ? stata in questi giorni drammaticamente superata dalle conseguenze del terremoto-maremoto in Giappone sulle centrali nucleari. Il linguaggio ? durissimo, esplicito e urticante, gli amplessi non lasciano spazio alla fantasia, i letti d?ospedale con tutto l?armamentario sanitario del caso evocano scenari di morte. Non ? certo una lettura piacevole quella che attende lo spettatore, ma ci? che disorienta maggiormente ? il contesto specificatamente americano che richiede conoscenza di fatti, citazioni e riferimenti propri di quel paese. La tragedia dell?Aids ? molto sentita in America perch? ? nata l?, salvo propagarsi poi in tutto il mondo. Elio de Capitani (l?avvocato Roy M. Cohn) che ha curato la regia insieme a Ferdinando Bruni, ha argomentato sull?opera sfoderando enorme cultura civile e storica e un?incontenibile passione per il linguaggio teatrale che gli fa affrontare le sfide pi? ardue, durante l?incontro con il pubblico in cui ha fatto da moderatore Marco Martinelli. Gli altri interpreti in panni gay sono Edoardo Ribatto (Prior Walter) e Fabrizio Matteini. Le donne che li affiancano, relegate necessariamente in ruoli pi? marginali, sono Elema Russo Arman, Cristina Crippa e Sara Borsarelli dai lunghi capelli inanellati nel ruolo dell?angelo, che disegna alcuni dei quadri pi? belli e pi? legati all?iconografia artistica figurativa classica.
Attilia Tartagni