Peppino & Eduardo de Filippo

Posted by on April 5, 2024

Variazione di programma per la Prosa 2023/24 al Teatro Dragoni di Meldola: ENZO DECARO in Non è vero… ma ci credo sostituisce l’annunciato Bloccati dalla neve La Direzione di Accademia Perduta/Teatro Dragoni Meldola comunica che, per motivi indipendenti dalla propria volontà, lo spettacolo Bloccati dalla neve, previsto per giovedì 11 aprile nell’ambito della Stagione di

Variazione di programma per la Prosa 2023/24
al Teatro Dragoni di Meldola:
ENZO DECARO in Non è vero… ma ci credo
sostituisce l’annunciato Bloccati dalla neve

La Direzione di Accademia Perduta/Teatro Dragoni Meldola comunica che, per motivi indipendenti dalla propria volontà, lo spettacolo Bloccati dalla neve, previsto per giovedì 11 aprile nell’ambito della Stagione di Prosa 2023/24 del Teatro Dragoni, è stato annullato.
L’appuntamento è stato pertanto sostituito da NON È VERO… MA CI CREDO, celebre commedia di Peppino De Filippo, interpretata nel ruolo protagonista da Enzo Decaro e diretta da Leo Muscato.
Lo spettacolo andrà in scena nella medesima data: giovedì 11 aprile alle ore 21.
Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo è una commedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Protagonista della storia è l’avarissimo imprenditore Gervasio Savastano (interpretato da un formidabile Enzo Decaro) che vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna.
L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano.
Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30.
Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questa sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale
in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona.

(Leo Muscato)

Per informazioni su biglietti e rimborsi: 0543 26355 (dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18, festivi esclusi).

La prima del Teatro di Cesenatico
Sul palco Uomo e galantuomo con l’allievo di de Filippo

Inizia la stagione della prosa al Teatro di Cesenatico. Sul palco una compagnia ormai di casa al comunale: la Gitiesse che, martedì 21 novembre alle 21, porta in scena “Uomo e galantuomo” di Eduardo de Filippo. In una settimana dall’apertura delle prevendite i biglietti sono andati a ruba: ne restano un manciata, meno di venti, su vivaticket.

Uomo e galantuomo è il primo testo in tre atti di Eduardo, scritto nel 1922.

Meccanismo comico straordinario, narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Proverbiale la scena delle prove di “mala nova” di Libero Bovio, in cui un suggeritore maldestro, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori. Poi gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera.

Geppy Gleijeses (qui Gennaro de Sia), allievo di Eduardo, dal quale ricevette il permesso a rappresentare le sue opere, è alla settima interpretazione delle opere del maestro. L’ultima, quella di Domenico Soriano in “Filumena Marturano” con la regia di Liliana Cavani, lo ha visto insignito di innumerevoli premi, tra cui quello come migliore attore europeo, conferitogli dall’accademia europea medicea nel 2018.

Lorenzo Gleijeses, allievo prediletto di Eugenio Barba, ha già interpretato con grande successo Luigi Strada in “Ditegli sempre di sì” con la regia del padre.

Ernesto Mahieux, David di Donatello per “l’imbalsamatore” di Matteo Garrone sarà il conte Tolentano. Al loro fianco altri otto valentissimi attori.

Armando Pugliese, tra i più grandi registi italiani, ha diretto più volte opere di Eduardo, soprattutto successi storici che hanno visto protagonista Luca de Filippo.

Il cast conta anche Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione e Roberta Lucca, Irene Grasso, Gregorio Maria de Paola, Salvatore Felaco Brunella de Feudis. Le scene sono di Andrea Taddei; i costumi di Silvia Polidori.

Teatro Alighieri
Ravenna Teatro

Dal 2 al 5 novembre si apre ufficialmente La Stagione dei Teatri 2023/2024

Lo spettacolo inaugurale, Uomo e galantuomo, è il primo testo in tre atti di De Filippo e viene portato in scena, tra gli altri, da Geppy Gleijeses, il solo autorizzato dal Maestro ad interpretare le sue opere

Organizzato da Ravenna Teatro – centro di produzione teatrale riconosciuto dal Ministero della Cultura quale primo centro in Italia per qualità artistica – insieme al Comune di Ravenna, il cartellone della nuova stagione offre classici rivisitati da registi di fama e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi; brani che aprono a profonde riflessioni sull’oggi e che pongono interrogativi mai risolti. Come di consueto, saranno i due teatri della città, Rasi e Alighieri, ad accogliere la Stagione, che si articolerà tra novembre e aprile.

Il primo appuntamento è dal 2 al 5 novembre al Teatro Alighieri di Ravenna con Uomo e Galantuomo, testo di Eduardo De Filippo con Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux, Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione, Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola, Irene Grasso, Salvatore Felaco, regia Armando Pugliese, produzione Gitiesse Artisti Riuniti, Teatro Nazionale della Toscana.
Primo testo in tre atti di Eduardo De Filippo, scritto a soli ventidue anni, questo classico della commedia degli equivoci narra la storia di una compagnia di guitti, scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Un racconto tra farsa e dramma, dalle tinte pirandelliane, dove gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera. A portare in scena la commedia, insieme al figlio Lorenzo, è un protagonista d’eccezione, Geppy Gleijeses, allievo del Maestro e da lui autorizzato a rappresentare le sue opere, con la direzione di Armando Pugliese, storico regista di opere eduardiane.

Sabato 4 novembre, alle 18:00 nella sala Corelli del Teatro Alighieri, la compagnia incontra il pubblico in dialogo con la giornalista Annamaria Corrado.

Teatro Comunale Cesenatico
Stagione 2023-2024

Lavia, Angiolini, Vukotic e le stelle in cartellone
L’attesa è finita, si svela il cartellone dell’attesa stagione teatrale di Cesenatico. Un programma che punta i riflettori su protagonisti, trame e attori che hanno flirtato con la tv e che ora si calano nell’intima cornice del Comunale di via Mazzini.

Il primo spettacolo è affidato ad una numerosa compagnia che a Cesenatico ormai è di casa e che più volte ha impressionato gli spettatori: la Gitiesse con Geppy Gleijeses allievo di Eduardo de Filippo.

Il 21 novembre alle 21 inaugura la stagione “Uomo e Galantuomo”, la commedia in tre atti di Eduardo de Filippo, scritta nel 1922.

Meccanismo comico straordinario narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Proverbiale la scena delle prove di “mala nova” di Libero Bovio, in cui un suggeritore maldestro, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori.

Il 14 dicembre alle 21 si sfonda la quarta parete con “Forbici e follia” di Paul Portner a cura di Compagnia Torino Spettacoli. Un giallo, un colpevole, al pubblico l’ardua sentenza. Trama unica nel panorama teatrale per uno spettacolo entrato più volte nel guinness dei primati. Tra messe in piega e bigodini viene commesso un omicidio: quattro sono i sospettati e il commissario Montalbino chiederà aiuto agli unici testimoni presenti sul luogo del delitto… gli spettatori.

Il 16 febbraio alle 21, Gabriele Lavia porta in scena il monologo “Il sogno di un uomo ridicolo”, il proprio adattamento dell’opera di Fedor Dostoevskij.

Un uomo, deriso da tutti e da sempre estraneo alla società, è deciso a suicidarsi. Siede sulla poltrona a fianco della scrivania, apre il cassetto ed estrae la pistola. Ma si addormenta e inizia a sognare la propria vita oltre la morte, in un pianeta del tutto simile alla Terra, abitato da splendidi esseri non ancora corrotti «dalla prima caduta, dal primo peccato». Un’occasione imperdibile per vedere da vicino uno dei pilastri del teatro internazionale.

Il teatro si fa storia, o viceversa il 6 marzo con Oliva Denaro interpretata da Ambra Angiolini per la regia di Giorgio Gallione.

Lo spettacolo prende spunto dalla vita di “Franca Viola”, la ragazza siciliana che a metà degli anni ’60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Oliva è una quindicenne che cerca il suo posto nel mondo nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa” avrebbe automaticamente estinto la condanna.

La stagione della prosa si chiude il 20 marzo con “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello e un nutrito cast che vede la presenza di Milena Vukotic.

Scritta nel 1917, quella che è forse la più bella commedia di Pirandello, presenta il vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura.

«Il nostro teatro – ha dichiarato il sindaco Matteo Gozzoli – rimane un punto di riferimento culturale importante per Cesenatico e per tutta la Romagna perché di anno in anno lavoriamo per offrire un programma vasto di qualità sia per la stagione estiva che per quella invernale. Il cartellone teatrale che offriamo cerca di intercettare molti tipi di pubblico con un’apertura anche ai più giovani. Siamo felici di iniziare e speriamo di vedere il teatro sempre più gremito».

«Voglio ringraziare innanzitutto i nostri uffici – ha esordito l’assessore alla Cultura Emanuela Pedulli – che hanno lavorato intensamente per completare un cartellone così vario: abbiamo la prosa più impegnata, la commedia, la musica, youtubers e un livello molto alto di tutta la proposta a biglietti vantaggiosi. Destinare risorse alla programmazione teatrale significa investire nel senso più alto del termine: per oggi e domani».

Spazio anche agli appuntamenti con divulgatori e youtubers grazie alla collaborazione con Sillaba Teatro Parola.

Il 7 dicembre Conferenza/Spettacolo di Adrian Fartade dal titolo:

Quella volta in cui il mondo è finito. Storie delle estinzioni di massa e disastri su scala planetaria che il nostro pianeta ha vissuto nel tempo e quando e come ci sarà la prossima.

L’11 febbraio Davide de Biasio, alle 21, andrà in scena con “Lo spazio tempo in un bicchiere”. L’idea che la complessità del mondo si riduca a poche e semplici regole è non solo affascinante, ma anche incredibilmente efficace dal un punto di vista degli esperimenti. Lascia spazio ad alcuni interrogativi affrontati durante l’evento.

In programma ci sono tre musical selezionati dal direttore artistico Ivan Boschi: Zorro (25-26 novembre), la Famiglia Addams (10 marzo) e Welcome to the greatest show (dal 6 aprile).

Sono quattro gli appuntamenti di Cesenatico Classica che avranno una forte impronta scaligera grazie alla direzione di Thomas Cavuoto che sarà presente al “la” del 17 dicembre.

Confermato Sciroppo di Teatro, una delle rivelazioni della passata stagione. Non mancheranno i live a teatro, già fissato lo spettacolo di Morgan del 20 gennaio. Confermati anche il concerto di Natale a cura di Monica Poletti e l’evento di Capodanno a teatro. Gli appuntamenti sono sul sito teatrocomunalecesenatico.it e godranno di un approfondimento nei prossimi giorni.

La stagione dei teatri 2021-22

Carlo Cecchi
Dolore sotto chiave / Sik Sik l’artefice magico

da giovedì 20 a domenica 23 gennaio 2022
inizio ore 21, domenica ore 15.30

Teatro Alighieri – Ravenna
Spettacolo in abbonamento – Titolo fisso

Il 2022 della Stagione dei Teatri si apre con il ritorno a Ravenna di un grande artista della scena italiana, Carlo Cecchi, alle prese con Eduardo De Filippo. Due piccoli gioielli dell’assurdo dal repertorio di Eduardo, interpretati magistralmente da uno dei più conturbanti attori del nostro tempo. Personaggi eternamente in bilico tra tragedia e commedia, realtà e illusione. Eduardo-Cecchi: un incontro tra due intelligenze severe, inflessibili e rivoluzionarie del palcoscenico, che hanno da sempre combattuto, dentro e fuori la scena, per un “teatro vivente”. E proprio con la compagnia di Eduardo De Filippo Carlo Cecchi ha iniziato a Napoli, nei primi anni ’60, la propria storia di attore, così come Angelica Ippolito, che lo affianca in scena in questi due atti unici.
Nel pomeriggio di sabato 22 gennaio, alle 18, Carlo Cecchi incontrerà il pubblico alla Sala Corelli dell’Alighieri in dialogo con Marco De Marinis.

DOLORE SOTTO CHIAVE

Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Lucia, sorella di Rocco, per molti mesi nasconde al fratello – nel timore che questi possa compiere un atto inconsulto – l’avvenuta morte della moglie Elena e finge di occuparsi delle cure della donna, gravemente malata, finché Rocco stesso non scopre la menzogna e affronta con la sorella e i vicini il lutto e suoi stessi segreti. Con Dolore sotto chiave De Filippo torna a occuparsi del tema della morte, come aveva già fatto in tante sue opere, inscenando un gioco beffardo su suo senso, ridicolizzandola, esorcizzandola, perché è anch’essa parte delle nostre esistenze e cercare di negarla significa negare la vita stessa.

SIK-SIK L’artefice Magico

Sik-Sik l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. «Come in un film di Chaplin – dice Carlo Cecchi – è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro». Sik-Sik (in napoletano, “sicco” significa secco, magro e, come racconta lo stesso Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato che si esibisce in teatri di infimo ordine insieme con la moglie Giorgetta e Nicola, che gli fa da spalla. Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik-Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto capitato per caso a teatro. Con il ripresentarsi di Nicola poco prima dello spettacolo e con il litigio delle due “spalle” del mago, i numeri di prestigio finiranno in un disastro e l’esibizione si rivelerà tragica per il finto mago ma di esilarante comicità per il pubblico. Con più di 450 repliche solo a Napoli, lo spettacolo ebbe un successo enorme. Eduardo reinterpretò Sik-Sik alla fine della sua carriera; recitò per l’ultima volta al Teatro San Ferdinando di Napoli nell’aprile del 1979 e nel 1980, al Manzoni di Milano, affiancato dal figlio Luca e da Angelica Ippolito, si ritirò dalle scene dopo cinquant’anni di carriera. «Partecipai all’edizione del 1980 – ricordava Luca De Filippo in un’intervista –. Allora ero giovane, fu un momento bellissimo. Avevo già fatto parti importanti, ma nel ruolo di Rafele riuscii per la prima volta a far ridere mio padre».

Dolore sotto chiave / Sik Sik l’artefice magico
di Eduardo De Filippo
con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta
regia Carlo Cecchi

DOLORE SOTTO CHIAVE
scene Sergio Tramonti
costumi Nanà Cecchi
luci Camilla Piccioni

SIK SIK L’ARTEFICE MAGICO
scene e costumi Titina Maselli
realizzazione scene e costumi Barbara Bessi
luci Camilla Piccioni
musica Sandro Gorli

Sabato 22 gennaio – Sala Corelli del Teatro Alighieri – Ore 18

Carlo Cecchi incontra il pubblico ravennate in dialogo con Marco De Marinis, già professore ordinario di Discipline Teatrali nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

IN VIAGGIO VERSO IL TEATRO

Lo spettacolo è compreso nell’abbonamento In viaggio verso il teatro, il servizio gratuito di navetta dalle circoscrizioni Nord e Sud del Comune di Ravenna e Alfonsine per le serate di giovedì 20 gennaio e venerdì 21 gennaio. In questa occasione gli esperti che illustreranno lo spettacolo durante il tragitto sul bus saranno i fratelli Gianni e Paolo Parmiani, il primo giovedì, il secondo venerdì. Informazioni e prenotazioni tel. 0544 36239.

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