L’anatra all’arancia

Posted by on December 15, 2025

Teatro Diego Fabbri Forlì PROSA Venerdì 19, sabato 20 dicembre ore 21 domenica 21 dicembre ore 16 Compagnia Moliere Teatro Stabile di Verona EMILIO SOLFRIZZI IRENE FERRI L’ANATRA ALL’ARANCIA di William Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon e con Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino, Antonella Piccolo scene Fabiana Di Marco costumi Alessandra Benaduce disegno luci Massimo

Teatro Diego Fabbri Forlì

PROSA

Venerdì 19, sabato 20 dicembre ore 21
domenica 21 dicembre ore 16

Compagnia Moliere
Teatro Stabile di Verona

EMILIO SOLFRIZZI IRENE FERRI

L’ANATRA ALL’ARANCIA
di William Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon
e con
Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino, Antonella Piccolo
scene Fabiana Di Marco
costumi Alessandra Benaduce

disegno luci Massimo Gresia
regia di Claudio Greg Gregori

Tratto dal testo di William Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon, dal quale fu realizzato anche un celebre film con Ugo Tognazzi e Monica Vitti, arriva al Teatro Diego Fabbri di Forlì, venerdì 19 e sabato 20 dicembre alle ore 21 e domenica 21 dicembre alle ore 16, L’ANATRA ALL’ARANCIA, interpretato da Emilio Solfrizzi e Irene Ferri, insieme a Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino e Antonella Piccolo. Prodotta da Compagnia Molière e Teatro Stabile di Verona, la commedia è diretta da Claudio “Greg” Gregori.
Nel secondo giorno di programmazione dello spettacolo in città, sabato 20 dicembre alle ore 18, gli Artisti incontreranno il pubblico nel Ridotto del Teatro. L’ingresso all’Incontro, che sarà condotto e moderato dal giornalista e scrittore Pietro Caruso, è gratuito.
Una coppia sposata da diversi anni finisce in crisi per colpa dalla personalità del marito, inaffidabile, incline al tradimento, alle bugie, all’infantilismo. Esasperata la moglie si innamora di un altro, l’opposto del marito, di animo nobile, gentile e attendibile.
L’anatra all’arancia è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a
nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla.
L’anatra all’arancia è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi.
La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene.

L’anatra all’arancia è una bellissima storia universale di un uomo e di una donna e di come il protagonista si inventi unmodo per riconquistare la moglie che lo ha tradito e che amava, architettando un piano per dimostrarle che lui è il suounico amore anche dopo 25 anni. Spettacolo cult del teatro comico, titolo emblematico di quella drammaturgia chesuscita comicità con classe e attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale, la pièce viene proposta in unamoderna edizione a cura di Luca Barbareschi, che ne firma anche la regia, in cui il prestigioso cast animerà l’ingranaggiodella commedia sostenendo il ritmo e la vorticosa energia dello spettacolo con la precisione di una partitura musicale.Questa commedia ha una profondità ed un’intelligenza straordinarie – spiega il regista – con una struttura narrativamolto divertente, che aiuta a veicolare concetti profondi con la risata. Ho riadattato la scrittura usando due grandiscienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostreabitudini. Gilberto e Lisa sono una coppia sposata da venticinque anni; più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo incrisi dalla personalità di lui, egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce perstancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito, un russo di animo nobile,un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in

Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia dicontrattacco e organizza un week-end a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraentesegretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdettocameriere, un cechoviano personaggio che, come un sorta di fantasma, si aggira per la casa e si rivelerà il deus exmachina della storia. L’imprevedibile piano di Gilberto, che al principio sembra sgangherato, è ricco di imprevisti e colpidi scena che si susseguono fino all’ultimo istante. Una vicenda leggera e piacevole che conquista lo spettatore con lasimpatia dei personaggi, le soluzioni effervescenti e mai banali, i dialoghi gustosi e irresistibili ma mai privi di eleganza,e, naturalmente, l’interpretazione degli attori che in simili gioielli della concezione comica trovano un banco di prova pernulla scontato. La commedia, scritta nei primi anni Settanta, è opera dello scozzese Williams Douglas Home, poiadattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Del 1973 è un’edizione rimasta storica, diretta einterpretata da Alberto Lionello al cui fianco recitava Valeria Valeri. Celebre è anche la versione cinematografica chevantava l’interpretazione di Ugo Tognazzi e Monica Vitti, nei panni della coppia protagonista con la regia di LucianoSalce. Non ho voluto rifarmi ai vecchi modelli – conclude il regista – ma sicuramente mi ritrovo negli straordinari artistiche prima di me hanno affrontato questi ruoli, per tempi comici e per il sottile cinismo. Sono felice di mantenere latradizione riprendendo un modello che è diventato un cult. Del resto la comicità è una medicina meravigliosa perelaborare il “dolore”.

(Luca Miniero)

Lo spettacolo L’anatra all’arancia nella replica di domenica 21 gennaio sarà supportato dal servizio di audiodescrizione per non vedenti e ipo vedenti.IlTeatro Diego Fabbri, anche per la Stagione Teatrale 2017/2018, aderisce al progetto “Un invito al teatro. No Limits” promosso dalla Provincia di Forlì-Cesena ,in collaborazione con il Comune di Forlì, il “Centro Diego Fabbri” di Forlì, il Dipartimento Interpretazione e Traduzione – DIT – Università di Bologna sede Forlì, con il coinvolgimento dei Comuni diCesena, Sarsina e Predappio e grazie al contributo della regione Emilia-Romagna. Maggiori informazioni sul sito centrodiegofabbri.it

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *