Albe

Posted by on November 16, 2022

Il Pasolini delle Albe, tra racconto e vocazione eretica, dal 18 al 20 novembre al Teatro Rasi Dopo il debutto su Rai Radio3 va in scena a Ravenna Pasolinacci e Pasolini. Quattro movimenti di ascolto, lo spettacolo con cui i due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, omaggiano

Il Pasolini delle Albe, tra racconto e vocazione eretica, dal 18 al 20 novembre al Teatro Rasi

Dopo il debutto su Rai Radio3 va in scena a Ravenna Pasolinacci e Pasolini. Quattro movimenti di ascolto, lo spettacolo con cui i due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, omaggiano il “loro” Pasolini

Sarà il Teatro Rasi ad ospitare, venerdì 18 e sabato 19 novembre alle 21:00 e domenica 20 alle 15:30 il secondo spettacolo de La Stagione dei Teatri dal titolo Pasolinacci e Pasolini. Quattro movimenti di ascolto, di e con Marco Martinelli e Ermanna Montanari. I due fondatori e direttori artistici del Teatro delle Albe, autori di un universo teatrale dal carattere profetico, raccontano il “loro” Pasolini, maestro di riferimento fin dall’adolescenza, negli anni Settanta, illustrando come la sua poesia e il suo cinema abbiano illuminato la loro arte e l’agire irriducibile del Teatro delle Albe. Il poemetto Una disperata vitalità fa da controcanto allo specchiarsi dei due artisti nella vocazione “eretica” e “corsara” di Pasolini. Li affianca il musicista Daniele Roccato, che con l’eccellenza del suo contrabbasso intarsia la narrazione, reinventando i classici, da Johann Sebastian Bach a Bella ciao. Pasolinacci e Pasolini – chiaro riferimento al film Uccellacci e Uccellini, che la coppia considera il vero testamento di Pasolini – è stato creato per il programma “Il teatro di Radio3” di Laura Palmieri ed è stato trasmesso in diretta dalla Sala A di via Asiago a Roma alla presenza di Marco Belpoliti e con la partecipazione degli allievi registi dell’Accademia Silvio d’Amico.

Spettacolo di e con Marco Martinelli e Ermanna Montanari, musica dal vivo Daniele Roccato, sound design Marco Olivieri, tecnico audio Fagio, tecnico luci Luca Pagliano, produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro. Durata 60 minuti.

Ricominciamo dal Primo Maggio: riapre il Teatro Rasi
con una lunga giornata di eventi

Per festeggiare la riapertura dei teatri e la ripartenza delle attività in presenza del pubblico, Ravenna Teatro ha ideato Ricominciamo dal Primo Maggio, un appuntamento speciale per sabato 1° maggio, Festa del Lavoro. Una densa giornata di eventi al Teatro Rasi, dalla mattina fino alla chiusura serale, che si dipanerà tra storia, teatro, cinema e letteratura.

«Abbiamo scelto di riaprire il Teatro Rasi, in accordo con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, con un evento speciale in questo giorno speciale, carico di alto valore simbolico – dicono Marcella Nonni e Alessandro Argnani, direttori di Ravenna Teatro –. È dunque un “rimettiamoci al lavoro” denso di significati per chi ha dovuto forzatamente restare fermo o sospeso per molti mesi, orfano della “messa in scena”, ma non senza lavoro in senso lato, perché tutto il mondo del teatro ha fatto attività di ogni tipo volte alla ripartenza in questo lungo periodo di quarantena». Durante tutto il periodo di chiusura forzata, Ravenna Teatro ha quindi continuato a lavorare in attesa della riapertura – grazie anche al fondamentale sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e alla Regione Emilia-Romagna – e in linea con l’idea che da sempre sorregge il proprio operare, ha poi destinato l’intero importo del fondo di emergenza e dei finanziamenti previsti per attività che non ha potuto svolgere ad artisti, attrici, attori, compagnie, collettivi, teatri, con meno tutele del Centro di Produzione Teatrale ravennate.

La giornata di sabato 1 maggio si apre alle 11 con un appuntamento speciale di Storie di Ravenna del titolo Dei teatri e del lavoro e dedicato al mondo del lavoro. Protagonisti Francesco Antonelli, Elisa Emaldi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Giovanni Mazzotti, Laura Orlandini, con le letture di Laura Redaelli e le musiche di Valerio Vigliar. Questa puntata speciale di Storie di Ravenna – immaginifico itinerario per scandagliare il passato e interrogare il presente, cercando tracce di racconto nelle archeologie e nelle icone, nelle narrazioni orali e nelle carte – sarà incentrata sulla riapertura dei teatri cittadini e la giornata del Primo maggio, festa dei lavoratori.

Nel pomeriggio poi, alle ore 16, la proiezione di The Congo Tribunal, film del regista e saggista svizzero Milo Rau. The Congo Tribunal (Das Kongo Tribunal) è stato presentato alle Giornate del cinema svizzero a Venezia 2018, dopo i passaggi di Locarno e Solothurn; questo lavoro di Milo Rau, che usa ancora una volta teatro e cinema come contenitori degli orrori dell’umanità, mette in scena un processo per i crimini di guerra compiuti durante il lungo conflitto civile in Congo. Considerato tra i più importanti registi europei, il suo lavoro gli è valso inviti ad alcuni dei più grandi festival teatrali e artistici del mondo, tra cui il Berliner Theatertreffen, il Festival d’Avignon, la Biennale di Venezia e il Festival di Vienna.

Alle ore 18 la giornalista e critico teatrale Francesca De Sanctis presenterà, in dialogo con lo scrittore e giornalista Matteo Cavezzali, il suo libro Una storia al contrario (Giulio Perrone Editore, 2020), con letture di Camilla Berardi. In un giorno così pieno di simboli e significati e in un anno che ha ci ha portato tante domande rispetto alla questione del cosiddetto “lavoro culturale” ci è sembrato bello e importante invitare con noi Francesca De Sanctis e abbracciarla – dal vivo – in questa festa del “ricominciare dal Primo maggio” con il suo libro Una storia al contrario, storia personale e universale che incrocia tante esperienze comuni e tanta storia recente in cui risuonano nomi come Gramsci, i maestri del DAMS di fine Novecento e si elabora la fine del quotidiano l’Unità nel 2014, per cui Francesca ha lavorato nella redazione cultura&spettacoli e a partire da cui ci racconta la sua storia “al contrario” da assunta a precaria.

La giornata si concluderà quindi alle 20, quando sul palco del Rasi andrà in scena Tiresias, una produzione Angelo Mai/Bluemotion, con Gabriele Portoghese e la regia di Giorgina Pi. Tiresias – da Hold your own/resta te stessa di Kate Tempest – ha debuttato la scorsa estate al Paolo Pini di Milano ed è stato salutato come uno degli spettacoli più interessanti del 2020. La regista romana Giorgina Pi (che il pubblico ravennate ha potuto apprezzare nel maggio 2019 con Settimo Cielo) ha collaborato con vari artisti, tra cui Motus, Fanny & Alexander, Balletto Civile, e ha lavorato approfonditamente sui testi della drammaturga inglese Caryl Churchill, attraverso mise en espace, traduzioni, radiodrammi e soprattutto direzione di spettacoli. Tiresias è il secondo affondo sulla giovane drammaturga londinese Kate Tempest dopo Wasted del 2019 e vede in scena un Gabriele Portoghese in stato di grazia.

E’ TEMP
teatro, cinema e musica
Palazzo Grossi – Castiglione di Ravenna
23 luglio – 3 agosto 2020

Lunedì 27 luglio – ore 21.30
VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI
Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Teatro delle Albe
Dopo la proiezione del film Ermanna Montanari e Marco Martinelli incontrano Matteo Marelli, critico cinematografico di FILM TV

La rassegna di teatro, cinema e musica E’ temp prosegue a Palazzo Grossi con il debutto al cinema di Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi – scritto e diretto da Martinelli, soggetto cofirmato con Montanari che ne è anche protagonista, riconosciuto di interesse culturale dal MiBACT-Direzione Cinema, sostenuto dalla Film Commission-Regione Emilia Romagna – è un film d’arte, immaginifico e limpidamente didattico, sui vent’anni agli arresti della leader del movimento per la democrazia in Birmania e Premio Nobel per la pace. Presentato in anteprima al Biografilm Festival | International Celebration of Lives 2017, al Festival Kilowatt, al Festival della Mente di Sarzana e agli incontri di Cinematografo alla Biennale di Venezia, selezionato dal BCT Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento-sezione “Sentieri”, è stato proiettato nelle sale di più di trenta città fra cui Milano, Parigi (Istituto Italiano di Cultura), Venezia, Bologna (Cineteca di Bologna), Lugano (progetto Cinergia, curato da Marco Müller), Napoli (progetto Casa del Contemporaneo in collaborazione con Fondazione Morra), Torino, Roma (Short Theatre Festival), New York (Italian and American Playwrights Project).
Nei panni di Aung San Suu Kyi è Ermanna Montanari, che con straordinaria intensità fa rivivere allo spettatore i venti anni agli arresti della leader per la democrazia in Birmania, Premio Nobel per la pace nel 1991 e oggi alla guida di una nazione libera dopo decenni di dittatura militare. Il racconto prende vita in un magazzino di costumi teatrali: lì una bambina si avventura, e da lì ci conduce in un Oriente gravido di cronaca politica intessuta a musiche e colori sgargianti, dittatori come burattini, giornalisti di Vanity Fair e inviati dell’Onu.

Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
un film di Marco Martinelli
con Ermanna Montanari, Elio De Capitani
e l’amichevole partecipazione di Sonia Bergamasco, Roberto Magnani, Fagio, Alice Protto, Massimiliano Rassu, Vincenzo Nemolato e Christian Giroso nella parte dei “Moustache Brothers”
e per la prima volta sullo schermo Ippolita Ginevra Santandrea, Sara Briccolani, Alessandra Brusi, Catalina Burioli, Olimpia Isola, Benedetta Velotti
soggetto Marco Martinelli e Ermanna Montanari
direttore della fotografia Pasquale Mari
scenografia Edoardo Sanchi
montaggio Natalie Cristiani
supervisione al montaggio Jacopo Quadri
musiche Luigi Ceccarelli
sound design Maurizio Argentieri

una produzione Teatro delle Albe – Ravenna Teatro in collaborazione con Start Cinema
distribuito da RUNNING TV (IT)

Film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale Cinema
con il sostegno della Regione Emilia Romagna – Film Commission
con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – Unipol Gruppo Finanziario S.p.A., CMC – Cooperativa Muratori e Cementisti
con il patrocinio di Amnesty International Italia e dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli

INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Ingresso 5 € | under20 3 €

Posti limitati, è consigliato l’acquisto on-line. I biglietti sono in vendita su vivaticket.com e presso le rivenditorie autorizzate Vivaticket. I biglietti rimasti disponibili saranno in vendita la sera stessa a partire dalle ore 19.00 nel luogo di spettacolo. Informazioni: Ravenna Teatro da lunedì a venerdì ore 10.00/13.00 e 15.00/18.00, sabato e domenica ore 15.00/18.00 e nelle sere di spettacolo a partire dalle ore 19.00 al numero 333 7605760.

Dal 24 luglio al 3 agosto sarà presente un piccolo stand gastronomico.
Ingresso a partire dalle ore 19.00.

I biglietti acquistati online potranno essere stampati o mostrati sul cellulare, all’ingresso verrà richiesta l’igienizzazione delle mani e l’uso della mascherina. Gli spettatori sono invitati a rispettare i posti assegnati.

Palazzo Grossi è a Castiglione di Ravenna in via G. Zignani 39.
In caso di pioggia gli spettacoli saranno annullati, verrà data notizia via mail e sui canali social.

La stagione dei teatri

Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e Start Cinema
Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
un film di Marco Martinelli

da giovedì 9 a mercoledì 15 novembre 2017
inizio ore 20.30

CinemaCity Multiplex – Via Bini, 7 – Ravenna
Lo spettacolo fa parte della sezione Oltre l’abbonamento

Debutto al cinema di Marco Martinelli e Ermanna Montanari: un film d’arte, immaginifico e limpidamente didattico, sui vent’anni agli arresti di Aung San Suu Kyi, leader del Movimento per la democrazia in Birmania e Premio Nobel per la pace. Presentato al Biografilm Festival di Bologna e al Festival Kilowatt, al Festival della Mente di Sarzana e agli incontri di Cinematografo alla Biennale di Venezia, arriva nelle sale a partire da Ravenna.

Alla proiezione di giovedì 9 novembre saranno presenti Marco Martinelli e Ermanna Montanari insieme ad altre figure del cast artistico. Introduce Maria Martinelli (Start Cinema), coproduttore del film.

Scritto e diretto da Marco Martinelli (quattro volte premio Ubu per la drammaturgia e la regia), interpretato da Ermanna Montanari (premio Eleonora Duse 2013, accanto a tre Premi Ubu come Miglior attrice italiana) che con Martinelli firma il soggetto, il film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi è un lungometraggio caratterizzato da un originale e contemporaneo immaginario visivo che sa arrivare al vasto pubblico parlando di giustizia e bellezza.

Per realizzare il film sulla vita della Premio Nobel per la Pace nel 1991 Aung San Suu Kyi – attualmente Consigliere di Stato della Birmania e Ministro degli Affari Esteri –, che ha trascorso oltre vent’anni agli arresti domiciliari per essersi opposta alla dura dittatura del suo paese, le Albe e il regista Marco Martinelli si sono affidati a un cast e a una squadra tecnica eccezionali, a partire dalla pluripremiata protagonista Ermanna Montanari (già nel film Lacrymae di Maria Martinelli e L’ultimo terrestre di Gianni Pacinotti presentati alla 56ª e alla 68ª Biennale di Venezia), che è qui affiancata da un volto molto noto di cinema e teatro, quello di Sonia Bergamasco (Premio Eleonora Duse 2014, Premio come Migliore Attrice Protagonista ai Nastri d’Argento), da uno dei grandi interpreti del teatro italiano, Elio De Capitani anche al cinema con Salvatores e Moretti, dal giovane Roberto Magnani delle Albe (Premio lo Straniero, e già nel film di Sanna La destinazione). Sontuoso poi il lavoro svolto dal direttore della fotografia Pasquale Mari (collaboratore di Mario Martone, Toni Servillo, Alessandro Gassmann, ma anche di Claudio Abbado e Riccardo Muti, 2 Globi d’Oro, un Ciak e un Esposimetro d’Oro), che con lo scenografo Edoardo Sanchi (tra i più apprezzati soprattutto nell’ambito delle produzioni di opera lirica), il compositore Luigi Ceccarelli(tra i fondatori del Gruppo Edison di Roma e storico collaboratore del Teatro delle Albe, premio l'”Euphonie d’Or a Bruges, Premio UBU) e il supervisore del montaggio Jacopo Quadri (che ha montato oltre sessanta film presentati nei più importanti festival internazionali, premiati con prestigiosi riconoscimenti) ha dato vita a un affiatato team di rara qualità.

SOGGETTO
Un capitolo di storia contemporanea raccontato da un coro di narratrici-bambine. Un film de-genere, che alterna stili diversi con la carica visionaria delle drammaturgie di Marco Martinelli: un film che evoca i venti anni agli arresti di Aung San Suu Kyi, leader del movimento per la democrazia in Birmania dalla fine degli anni ‘80, Premio Nobel per la pace nel 1991, e oggi alla guida di una Birmania libera. Un racconto-evocazione che prende le mosse in un misterioso magazzino di costumi teatrali: lì una bambina si avventura, e da lì ci conduce in un Oriente gravido di cronaca politica intessuta a musiche e colori sgargianti. A una Aung San Suu Kyi interpretata con struggente intensità da Ermanna Montanari, si alternano si alternano i ritratti burattineschi dei generali-dittatori, dei Nat-spiriti cattivi, dei giornalisti e inviati dell’Onu, dei comici ribelli messi in prigione per la loro satira contro il regime.

GENESI DEL FILM – INTENZIONI DI REGIA
«Debuttare al cinema a sessant’anni – racconta Marco Martinelli – è emozionante, soprattutto dopo oltre trent’anni di teatro, in cui il progetto di un film è stato tante volte accarezzato e sfiorato, attraverso soggetti rimasti nel cassetto, collaborazioni a sceneggiature, trattamenti pubblicati. Quando si debutta a sessant’anni, si ha negli occhi la storia del cinema, quella di cui ti sei nutrito fin da quando eri ventenne, da Dziga Vertov a Kaurismaki a Derek Jarman, passando per Fellini e Pasolini: un cinema d’arte e poesia che per decenni ha nutrito il mio teatro. Le mie drammaturgie hanno sempre guardato al cinema nel raccontare il presente. Tale visione non poteva non incontrare Aung San Suu Kyi e la sua “rivoluzione spirituale”, oggi più che mai necessaria. Oggi che una superficiale campagna mediatica tratta la leader birmana come un facile capro espiatorio, senza vedere tutti gli sforzi che un intero popolo, per certi aspetti ancora ostaggio dei generali, sta facendo per realizzare una autentica democrazia.»

un film di Marco Martinelli
Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
Ermanna Montanari, Elio De Capitani e l’amichevole partecipazione di Sonia Bergamasco, Roberto Magnani, Fagio, Alice Protto, Massimiliano Rassu, Vincenzo Nemolato e Christian Giroso nella parte dei “Moustache Brothers” e per la prima volta sullo schermo le giovani attrici Ippolita Ginevra Santandrea, Sara Briccolani, Alessandra Brusi, Catalina Burioli, Olimpia Isola, Benedetta Velotti. Direttore della fotografia Pasquale Mari scenografia Edoardo Sanchi montaggio Natalie Cristiani supervisione al montaggio Jacopo Quadri musiche Luigi Ceccarelli sound design Maurizio Argentieri

una produzione Teatro delle Albe – Ravenna Teatro e Start Cinema
distribuito da RUNNING TV (IT)

Film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale Cinema
con il sostegno della Regione Emilia Romagna – Film Commission
con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – Unipol Gruppo Finanziario S.p.A., CMC – Cooperativa Muratori e Cementisti con il patrocinio di Amnesty International Italia e dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli

9 – 15 novembre ore 20.30
CinemaCity Multiplex (via Bini 7, Ravenna)

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