Momix, Moses Pendleton & Daniel Ezralow

Posted by on August 9, 2019

Sabato 10 agosto l’ultima replica di ‘Alice’ dei Momix al Teatro Romano chiude dodici serate di grande successo e molti ‘tutto esaurito’ Sabato 10 agosto alle 21.30 andrà in scena al Teatro Romano l’ultima replica di ‘Alice’, la più recente opera del gruppo americano di ballerini Momix, diretto da Moses Pendleton. Sono state in tutto

Sabato 10 agosto l’ultima replica di ‘Alice’ dei Momix al Teatro Romano chiude dodici serate di grande successo e molti ‘tutto esaurito’

Sabato 10 agosto alle 21.30 andrà in scena al Teatro Romano l’ultima replica di ‘Alice’, la più recente opera del gruppo americano di ballerini Momix, diretto da Moses Pendleton.

Sono state in tutto dodici le serate inserite nel cartellone della danza di Estate Teatrale Veronese in collaborazione con il Circuito Teatrale Regionale Arteven, ed hanno confermato ancora una volta il grande amore della città di Verona per questa compagnia. In tutto ‘Alice’ ha fatto registrare 17.500 presenze per una media di quasi 1.500 spettatori a serata e molti spettacoli con il ‘tutto esaurito’.

Questa fantastica opera, distribuita per l’Italia da Duetto 2000 Roma, è ispirata ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll e, pur non volendone raccontare l’intera storia, ne porta in vita sul palco i personaggi principali, dal Bianconiglio al Cappellaio matto, dallo Stregatto alla Regina di Cuori.

Mondi simili ai sogni, popolati da creature strane e stravaganti prendono forma sotto agli occhi degli spettatori grazie alla capacità di evocare immagini surreali di questi ballerini-illusionisti, facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi e giochi di luce. Il pubblico viene così coinvolto in un vero e proprio viaggio magico, misterioso, divertente ed eccentrico.

L’appuntamento successivo del cartellone di Estate Teatrale Veronese al Teatro Romano sarà il 13 e 14 settembre con ‘Elena’ di Euripide, con Laura Marinoni e regia di Davide Livermore.

CIVITANOVA DANZA, GIOVEDÌ 26 E VENERDÌ 27 LUGLIO ARRIVANO I MOMIX

Giovedì 26 e venerdì 27 luglio il Teatro Rossini di Civitanova Marche accoglie gli amatissimi Momix, conosciuti nel mondo intero per i loro spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, che tornano a Civitanova Danza con Viva Momix forever (prima ed esclusiva regionale). Lo spettacolo è proposto in prima ed esclusiva regionale nell’ambito della venticinquesima edizione del Festival Civitanova Danza, dedicato al maestro Enrico Cecchetti e promosso dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova e dall’AMAT.

Momix, conosciuti nel mondo intero per i loro spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, tornano a Civitanova Danza con uno spettacolo nato nel 2015 per festeggiare i 35 anni d’esistenza della compagnia trascorsi a calcare le scene più importanti di tutto il mondo. una spettacolare raccolta delle coreografie più suggestive e significative di moses pendleton, carismatico creatore e direttore artistico della compagnia. Nuove creazioni e recupero di capolavori che hanno segnato la storia della compagnia: Viva Momix forever è un viaggio dagli storici Momix Classics, Passion, Baseball, Opus Cactus, Sunflower Moon, fino al più recente Bothanica e l’ultimo grande successo Alchemy. Sin dall’inizio il pubblico rimase sedotto dalla bellezza e l’originalità di ciò che vedeva nascere in scena, proprietà che Momix ha poi sviluppato nel corso di tutta la sua lunga storia facendone il suo marchio distintivo. Quella data ha rappresentato l’inizio di un percorso artistico dai risvolti strabilianti! Viva Momix forever è una festa fra Momix e il suo pubblico che si ripete anche quest’anno, un binomio perfetto che da sempre diverte ed emoziona.

La fama di Momix è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton – al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre – per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso degli anni la formazione e le dimensioni del gruppo hanno subito diversi mutamenti, ma è rimasto intatto l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’arte della danza divertendo il pubblico. Dopo numerosi anni dell’acclamatissimo spettacolo iniziale Momix Classics, che li ha imposti all’attenzione del pubblico internazionale, nel 1992 Momix presenta Passion che diventa in breve tempo un altro successo mondiale. Si tratta di uno spettacolo ideato sulla colonna sonora del film di Martin Scorsese L’ultima tentazione di Cristo di Peter Gabriel. Lo stesso anno la celebre squadra di Baseball San Francisco Giants affida a Momix la realizzazione di una coreografia per un’inaugurazione. Darà nascita al nuovo spettacolo chiamato, appunto, Baseball (1994). Nel febbraio 1996 debutta a Milano lo spettacolo Supermomix. Nel febbraio 2001 la compagnia presenta la prima mondiale dello spettacolo Opus Cactus al Joyce Theatre di New York, osannato dalla critica mondiale. Record assoluto di pubblico nei paesi dove è stato rappresentato in questi ultimi anni. La creazione successiva di Moses Pendleton, presentata in occasione del 25mo anniversario (2005) di Momix, è Sunflower Moon, una serata di sovvertimenti e di seduzioni visuali concentrate, in cui affascinanti oggetti cosmici guizzano e fluttuano in un metafisico Mare lunare. Nel febbraio 2009 debutta a Bologna l’ultima creazione, Bothanica, che riscuote un successo talmente folgorante da superare addirittura tutti gli spettacoli precedenti. La compagnia ha spesso realizzato progetti speciali e televisivi. In Italia è apparsa in produzioni RAI trasmesse in mondovisione. Ha inoltre partecipato al programma Omaggio a Picasso a Parigi ed è stata scelta per rappresentare gli USA al Centro Culturale Europeo di Delfi. Ha preso parte a numerose conventions. Tra queste, nel luglio 1999, una serie di spettacoli nel complesso del Lingotto a Torino in occasione delle cerimonie del Centenario di FIAT AUTO, con un gruppo di 15 ballerini e con un programma interamente inedito. Nell’estate del 2010, arriva Momix Remix, che propone una selezione dei momenti più fulgidi e significativi dei 30 anni di esistenza della compagnia. Del febbraio 2013 è Alchemy che sorprendentemente scardina e capovolge l’impronta Momix in uno spettacolo sofisticato, ieratico, profondo, carico di mistero e a tratti inquietante mostrando ancora un’altra faccia del caleidoscopico Moses Pendleton. Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theatre di New York, la compagnia si esibisce regolarmente in tutto il mondo.

Per informazioni: Teatro Rossini 0733 812936. Inizio spettacolo ore 21.30.

2 thoughts on “Momix, Moses Pendleton & Daniel Ezralow

  1. OPEN, BALLETTO DI DANIEL EZRALOW APERTO A TUTTE LE ARTI

    Open, il balletto di Daniel Ezralow al Teatro Alighieri di Ravenna il 15 e 16 dicembre ha trasmesso a un pubblico di volta in volta sorpreso, ammaliato, stupefatto, di certo mai annoiato n? tantomeno indifferente la sua incredibile carica di energia e di creativit?. Otto danzatori cosmopoliti assimilati dall?identica concezione di danza fatta di divertimento, agilit?, leggerezza, dinamismo si confrontano con proiezioni, giochi visivi e quinte vaganti sul palcoscenico su tracce musicali rubate alla musica classica. Danza moderna e musica classica vanno di pari passo, non c’? incompatibilit?, anzi Ezralow ritiene che questi brani siano meno sfruttati rispetto a quelli contemporanei. Quasi tutte le coreografie riescono a sorprendere, fin dall?apertura del sipario in cui vediamo un direttore d’orchestra dirigere suoni che si materializzano in guizzi di colore che finisce per buttarsi gi? dal palcoscenico continuando a dirigere. Poi un archivio zeppo di documenti diventa lo scenario di un ballo dall?erotismo primitivo ma con un finale a sorpresa. E c?? il frenetico dinamismo della citt?, che trascina in una corsa forsennata lo staff di ballo. Non c’? tempo di abituarsi a una scena che ? gi? cambiata, tutto ? movimento e compenetrazione dei corpi con immagini e scritte proiettate a caratteri cubitali. Difficile stabilire la cifra stilistica del ballo: certo ? post-moderno, si alimenta di libert? espressiva e di creativit? delineando scenari che toccano varie discipline artistiche. Lo staff ? composto da Chelsey Arce (Connecticut), dagli italiani Danila Frassanito (Lecce) e Santo Giuliano (Nola (Na)), Stephen Hernandez da Wyoming, Colorado, Kelseey Landers (Pensylvannia), Re’Sean Pates (Alabama), Marlon Pelayo (Los Angeles) e Anthea Young, giamaicana. In maggioranza sono americani, ma di varia provenienza etnica. Quando a fine spettacolo, dopo il rapidissimo scambio di identit? fra le quinte in scena, tutti i danzatori si fiondano velocissimi nella platea mescolandosi con il pubblico, si realizza che si tratta di otto scatenate forze della natura che esprimono un naturale erotismo e una grande carica di energia, con quei corpi giovani e belli, inafferrabili come la giovinezza. Daniel Ezralow, nato a Los Angeles, fra i creatori dei Momix e degli ISO (I’m so optimistic), ha messo a segno con questo Open (un ballo aperto come da titolo alle varie forme di danza e alle arti in genere) un colpo ben riuscito. ?La musica classica perennemente giovane ? oggi l?autentico nuovo su cui impostare balli moderni? avrebbe dichiarato il coreografo americano che vive a Los Angeles ma ? innamorato dell?Italia. Certo non poteva trovare colonne sonore migliori di queste, che ha mutuato da Bach, Chopin, Liszt, Debussy e Rossini per una quindicina di i quadri divertenti e ironici, ?aperti? come lo ? la concezione artistica del coreografo, osservatore non privo di critica di questo mondo multimediale che si pu? amare o respingere, ma non fingere che non esista.

    Attilia Tartagni

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