Il Servo

Posted by on February 1, 2018

La stagione dei teatri Tony Laudadio, Emilia Scarpati Fanetti, Andrea Renzi Lino Musella, Maria Laila Fernandez Il servo di Robin Maugham Mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio 2018 inizio ore 21 Teatro Alighieri – Ravenna Spettacolo in abbonamento A La stagione dei teatri arriva lo spettacolo di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe che fu

La stagione dei teatri

Tony Laudadio, Emilia Scarpati Fanetti, Andrea Renzi
Lino Musella, Maria Laila Fernandez
Il servo
di Robin Maugham

Mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio 2018
inizio ore 21

Teatro Alighieri – Ravenna
Spettacolo in abbonamento

A La stagione dei teatri arriva lo spettacolo di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe che fu già il film capolavoro (grazie anche alla sceneggiatura di Harold Pinter) di Joseph Losey. Il servo è un romanzo breve di Robin Maugham. Quando nel 1948 fu dato alle stampe e distribuito nelle librerie inglesi fu considerato “un piccolo capolavoro di abiezione”, mentre la critica aveva riconosciuto al giovane scrittore un talento di narratore pari a quello dello zio, il grande Somerset Maugham. Ancora oggi, il romanzo è considerato una “commedia nera” e di scavo psicologico, la cui trama – chiusa all’interno di una casa borghese – si struttura come una ragnatela, lentamente tessuta dal “servo”. Nel cast Lino Musella (candidato nel 2017 al Premio Ubu come Miglior Attore), Andrea Renzi, Emilia Scarpati Fanetti, Tony Laudadio e Maria Laila Fernandez. Il 1 febbraio incontro con la Compagnia a cura di Lorenzo Pavolini, traduttore delle versioni teatrali del testo e anche del romanzo di Maugham.

Al centro del racconto che vedremo in scena, la vicenda di un rapporto di dominazione e assuefazione di un uomo su un altro uomo: Barrett è un domestico che prende servizio nella casa di Tony, ricco avvocato londinese. Inizialmente, “il servo” sembra assolvere con zelo il proprio incarico, ma attraverso ambigui giochi psicologici si arriverà al rovesciamento dei ruoli “servo\padrone”. Nel gioco perverso entrano in campo anche l’amico- testimone della vicenda, Richard, la fidanzata di Tony, Sally, la nipote di Barrett, Vera e la misteriosa Mabel

Il lavoro di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe parte dall’adattamento teatrale che lo stesso Maugham realizzò nel 1958 e evoca le atmosfere del celebre film di Joseph Losey del 1963 con la sceneggiatura di Harold Pinter. La traduzione di Lorenzo Pavolini (che aveva già tradotto il romanzo, nel 2000, per e\o) intreccia le due versioni del testo, concentrandosi essenzialmente sulla scrittura del romanzo che, rispetto al testo teatrale, «è decisamente più scarna e minima, concentrata nel raccontare un preciso costume sociale», come evidenzia lo stesso Pavolini nelle note alla traduzione. Infatti nel racconto c’è l’amicizia e la gioventù in tutta la sua ambigua e irrinunciabile forza, la malinconia e la vitalità di una generazione che usciva dalla guerra, il legame creato tra uomini che sono stati prima di tutto compagni di trincea, soldati, «e che ora tornano alla vita, alla città, al sesso, ai problemucci di sempre (…) il tutto in un mondo sospeso tra ieri e oggi, alla metà del secolo, dove i domestici sono servi e alla fidanzata si fa la dichiarazione, dove la Londra vittoriana non si è ancora sciolta nello swinging, le prostitute hanno la pelle rovinata e sono il male, l’omosessualità è fosteriana e la sensualità una perdizione». Barrett è un demonio che cresce dal fango della democrazia ed è pronto a prendere il sopravvento contro l’aristocratico cadente, o per lo meno a guidarlo, a costringerlo a una sommaria equiparazione dei costumi e dei gusti verso il basso. Il servo del Novecento è un medico al capezzale delle antiche classi dominanti, siano esse nobili o ricche borghesi. Il suo rimedio è velenoso: come per tante patologie di origine sociale l’oblio, la rimozione, sono parte integrante del disturbo e conducono al disastro.
Per Andrea Renzi «il lavoro degli attori si innesta e sulla drammaturgia scaturita dal romanzo breve di Maugham che tende a far emergere ciò che si nasconde e pulsa, vitale e morboso, dietro ogni parola facendo vibrare il fondo enigmatico dei singoli personaggi».
Per Pierpaolo Sepe invece «tutto è iniziato dalla pièce teatrale. Le pieghe psicologiche dei personaggi, o meglio, la ragnatela intessuta dalla scrittura di Maugham che ha ritratto “quei personaggi così caratterizzati”. Nella pièce emerge intatta la loro ambiguità sottile e necessaria allo sviluppo più segreto del meccanismo teatrale all’interno del quale il servo striscia. Si arrampica. Come un ragno tesse la sua tela dove fatalmente cadrà la sua vittima». Ogni mezzo è legittimo: il sesso, il cibo, l’alcol, l’abiezione. Una storia tetra di lotta sociale feroce. Non ci saranno vincitori ma solo corpi affamati di qualsiasi piacere e menti sopraffatte dal silenzio delle proprie esistenze. Metafora di una società che inventa ruoli e classi, il testo racconta la vendetta dei deboli e perfidi “sfortunati”, costretti a servire altri uomini uguali a loro in tutto e, nonostante ciò, depositari di un folle diritto al quale non si può che opporre tutta la minacciosa rabbia dei servi.

Il servo
di Robin Maugham
Traduzione di Lorenzo Pavolini
con (in ordine di apparizione): Tony Laudadio (Richard Merton), Emilia Scarpati Fanetti (Sally Grant), Andrea Renzi (Tony Williams), Lino Musella (Les Barrett), Maria Laila Fernandez (Vera/Mabel)
Regia: Andrea Renzi, Pierpaolo Sepe
Scene: Francesco Ghisu
Costumi: Annapaola Brancia d’Apricena
Disegno luci: Cesare Accetta
Aiuto regia: Luisa Corcione, Simone Giustinelli
Aiuto scenografo: Christina Psoni
Sarta di scena: Federica Amato
Fotografa e assistente luci Laura Micciarelli
produzione
Napoli Teatro Festival Italia (NTFI) \ Casa del Contemporaneo-Centro di Produzione \ Teatri Uniti \ Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale

Giovedì 1 febbraio – ore 18 – Sala Corelli del Teatro Alighieri
Incontro con la Compagnia
Incontro con la Compagnia a cura di Lorenzo Pavolini, scrittore, autore di Ad alta voce e Zazà su RAI Radio3, traduttore del romanzo e del testo teatrale de Il servo.

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