La Colombe di Gounod inaugura con successo la 70ma Settimana Musicale Senese
La parte visiva affidata a Denis Krief. La direzione musicale a von Steinaecker
La Colombe di Charles Gounod ha inaugurato, marted? 9 luglio 2013, la settantesima edizione della Settimana Musicale Senese, ottenendo al termine della recita un lusinghiero successo di pubblico; uno spettacolo rivelatosi elegante e piacevole molto ben calibrato in tutte le sue componenti.
Prima di passare alla disamina di quanto visto ed ascoltato ? necessario ricordare che questa proposta senese dell?opera di Gounod aveva un importante punto di interesse, vale a dire un’esecuzione, per la prima volta in Italia, con i parlati musicati da Francis Poulanc.
Come ? noto La Colombe, ? una ?op?ra comique? scritta nel 1860 per essere rappresentato lo stesso anno a Baden-Baden. Gi? dal suo primo apparire si ? rivelata una valida partitura ottenendo un discreto successo di pubblico, un successo che si consolid? negli anni immediatamente successivi.
Alla fine dell?800 per?, La Colombe, fu quasi dimenticata fino a quando, la mente fervida e geniale di Sergeji Diaghilev, non ne propose un ?ripescaggio? , usando una definizione di oggi, sottoponendola anche ad una ?rinfrescata? , chiedendo a Francis Poulenc di musicare parte dei parlati per essere poi rapprensenta a Montecarlo il 1 gennaio del 1924.
L?intervento di Poulenc non ? stato certamente ?occasionale? ma, al contrario, studiato, da parte del compositore francese, con il massimo scrupolo per entrare, riuscendoci pienamente, in sintonia con la musica di Gounod, ottenendo un risultato ?estetico? sensazionale.
L?inserimento di questi recitativi non crea alcun tipo di contrasto con la musica, anzi, riesce ad arricchire ed integrare la straordinaria ?verve? musicale che accompagna tutta l?opera che, con eleganza e leggerezza, riesce a descrivere con genialit? le caratteristiche fondamentali di ogni personaggio, come la sbarazzina e capricciosa Sylvie ed il suo caparbio ammiratore Horace.
Per quanto riguarda la parte scenica gli organizzatori della Settimana Musicale Senese, l?hanno completamente affidata a Denis Krief, che ha curato regia scene e costumi. Krief, artista dalla ‘vulcanica’ inventiva, ? molto attivo nel campo del teatro musicale. Le sue realizzazioni sono spesso contrastanti con lo spirito della musica, a volte anche dissacranti ma, sempre, lucide e stimolanti per lo spettatore.
Per questa occasione ha concepito una realizzazione scenica del tutto tradizionale, molto elegante e raffinata nel suo insieme, particolarmente attenta a saper coniugare le non copiose risorse economiche che la paurosa crisi economica che sta attanagliando lo ?spettacolo? italiano ci pone davanti, con l?esigenza di porre in essere una realizzazione del tutto soddisfacente sul piano teatrale e drammaturigico.
Per La Colombe che abbiamo visto a Siena tutto ci? si ? verificato. A partire dalla scena molto semplice ispirata alle classiche stampe di carattere campestre fino agli eleganti costumi in linea con le caratteristiche dei personaggi. Il tutto legato da movimenti scenici ben studiati, che mettevano molto bene in evidenza sia il carattere giocoso dell?opera che il suo elemento poetico.
La parte musicale si ? ben integrata con quella visiva soprattutto per l? ottima compagnia di canto scelta per l?occasione. La contessa Sylvie era Laura Giordano, cantante che sta attraversando un periodo di forma vocale invidiabile. La ricordiamo qualche settimana fa splendido Oscar nel Ballo in Maschera a Santa Cecilia; qui a a Siena ha affrontato la parte con sicurezza vocale, una parte piuttosto difficile basti pensare al calibro delle prime protagoniste, la Caroline Miolan-Carvalho nella prima assoluta di Baden-Baden e Maria Barrientos nella riproposta novecentesca di Montecarlo. Una Sylvie, senza dubbio, di grande spessore vocale e scenica per nulla ‘intimorita’ dai continui virtuosismi che ne animano la linea vocale.
Horace era Juan Francisco Gatell anch?egli in possesso di una voce piuttosto limpida, molto adatta alle caratteristiche dell?indomito amante che si rovina seguendo i capricci della bella Sylvie ma dotato di una testarda costanza di intenti che riuscir? a premiare le sue smanie amorose.
Laura Polverelli aveva il compito di interpretare la parte. ?en travesti’, di Mazet servitore di Horace; un mezzosoprano dalla voce affascinante dotata di buona tecnica di canto e di lunga esperienza vocale per le frequenti partecipazioni a spettacoli lirici in teatri di grande prestigio che ? riuscita ad assolvere al meglio al compito affidatole. Filippo Polinell era Maitre Jean, il maggiordomo della contessa, una parte che raccoglie l?eredit? del ?buffo? dell?opera dei primi dell?800, alla quale Polinelli sapeva dare i giusti accenti senza cadere, come spesso capita, nel cattivo gusto e nelle forzature.
Il direttore Philipp von Steinaecker ha saputo ben calibrare tutta la parte musicale sapendo coniugare delicatezza e lirismo, amalgamando bene la parte vocale con quella prettamente strumentale, merito, oltre che della compagnia di canto anche dell? Orchestra della Toscana, compagine dalla spiccata professionalit? in ogni singolo componente, una certezza ed un valore per la cultura musicale di questa splendida regione italiana le cui istituzioni locali hanno contribuito in maniera determinante al suo affermarsi.
Il pubblico ha applaudito tutti gli interpreti al termine della recita. Tutti siamo usciti dalla splendida sala del Teatro dei Rinnovati arricchiti nello spirito per quanto visto ed ascoltato, una serata che ci ha permesso di amare ancora di pi? quest?opera ?breve ma deliziosa? come la defin? Stravinskji.
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La Colombe di Gounod inaugura con successo la 70ma Settimana Musicale Senese
La parte visiva affidata a Denis Krief. La direzione musicale a von Steinaecker
La Colombe di Charles Gounod ha inaugurato, marted? 9 luglio 2013, la settantesima edizione della Settimana Musicale Senese, ottenendo al termine della recita un lusinghiero successo di pubblico; uno spettacolo rivelatosi elegante e piacevole molto ben calibrato in tutte le sue componenti.
Prima di passare alla disamina di quanto visto ed ascoltato ? necessario ricordare che questa proposta senese dell?opera di Gounod aveva un importante punto di interesse, vale a dire un’esecuzione, per la prima volta in Italia, con i parlati musicati da Francis Poulanc.
Come ? noto La Colombe, ? una ?op?ra comique? scritta nel 1860 per essere rappresentato lo stesso anno a Baden-Baden. Gi? dal suo primo apparire si ? rivelata una valida partitura ottenendo un discreto successo di pubblico, un successo che si consolid? negli anni immediatamente successivi.
Alla fine dell?800 per?, La Colombe, fu quasi dimenticata fino a quando, la mente fervida e geniale di Sergeji Diaghilev, non ne propose un ?ripescaggio? , usando una definizione di oggi, sottoponendola anche ad una ?rinfrescata? , chiedendo a Francis Poulenc di musicare parte dei parlati per essere poi rapprensenta a Montecarlo il 1 gennaio del 1924.
L?intervento di Poulenc non ? stato certamente ?occasionale? ma, al contrario, studiato, da parte del compositore francese, con il massimo scrupolo per entrare, riuscendoci pienamente, in sintonia con la musica di Gounod, ottenendo un risultato ?estetico? sensazionale.
L?inserimento di questi recitativi non crea alcun tipo di contrasto con la musica, anzi, riesce ad arricchire ed integrare la straordinaria ?verve? musicale che accompagna tutta l?opera che, con eleganza e leggerezza, riesce a descrivere con genialit? le caratteristiche fondamentali di ogni personaggio, come la sbarazzina e capricciosa Sylvie ed il suo caparbio ammiratore Horace.
Per quanto riguarda la parte scenica gli organizzatori della Settimana Musicale Senese, l?hanno completamente affidata a Denis Krief, che ha curato regia scene e costumi. Krief, artista dalla ‘vulcanica’ inventiva, ? molto attivo nel campo del teatro musicale. Le sue realizzazioni sono spesso contrastanti con lo spirito della musica, a volte anche dissacranti ma, sempre, lucide e stimolanti per lo spettatore.
Per questa occasione ha concepito una realizzazione scenica del tutto tradizionale, molto elegante e raffinata nel suo insieme, particolarmente attenta a saper coniugare le non copiose risorse economiche che la paurosa crisi economica che sta attanagliando lo ?spettacolo? italiano ci pone davanti, con l?esigenza di porre in essere una realizzazione del tutto soddisfacente sul piano teatrale e drammaturigico.
Per La Colombe che abbiamo visto a Siena tutto ci? si ? verificato. A partire dalla scena molto semplice ispirata alle classiche stampe di carattere campestre fino agli eleganti costumi in linea con le caratteristiche dei personaggi. Il tutto legato da movimenti scenici ben studiati, che mettevano molto bene in evidenza sia il carattere giocoso dell?opera che il suo elemento poetico.
La parte musicale si ? ben integrata con quella visiva soprattutto per l? ottima compagnia di canto scelta per l?occasione. La contessa Sylvie era Laura Giordano, cantante che sta attraversando un periodo di forma vocale invidiabile. La ricordiamo qualche settimana fa splendido Oscar nel Ballo in Maschera a Santa Cecilia; qui a a Siena ha affrontato la parte con sicurezza vocale, una parte piuttosto difficile basti pensare al calibro delle prime protagoniste, la Caroline Miolan-Carvalho nella prima assoluta di Baden-Baden e Maria Barrientos nella riproposta novecentesca di Montecarlo. Una Sylvie, senza dubbio, di grande spessore vocale e scenica per nulla ‘intimorita’ dai continui virtuosismi che ne animano la linea vocale.
Horace era Juan Francisco Gatell anch?egli in possesso di una voce piuttosto limpida, molto adatta alle caratteristiche dell?indomito amante che si rovina seguendo i capricci della bella Sylvie ma dotato di una testarda costanza di intenti che riuscir? a premiare le sue smanie amorose.
Laura Polverelli aveva il compito di interpretare la parte. ?en travesti’, di Mazet servitore di Horace; un mezzosoprano dalla voce affascinante dotata di buona tecnica di canto e di lunga esperienza vocale per le frequenti partecipazioni a spettacoli lirici in teatri di grande prestigio che ? riuscita ad assolvere al meglio al compito affidatole. Filippo Polinell era Maitre Jean, il maggiordomo della contessa, una parte che raccoglie l?eredit? del ?buffo? dell?opera dei primi dell?800, alla quale Polinelli sapeva dare i giusti accenti senza cadere, come spesso capita, nel cattivo gusto e nelle forzature.
Il direttore Philipp von Steinaecker ha saputo ben calibrare tutta la parte musicale sapendo coniugare delicatezza e lirismo, amalgamando bene la parte vocale con quella prettamente strumentale, merito, oltre che della compagnia di canto anche dell? Orchestra della Toscana, compagine dalla spiccata professionalit? in ogni singolo componente, una certezza ed un valore per la cultura musicale di questa splendida regione italiana le cui istituzioni locali hanno contribuito in maniera determinante al suo affermarsi.
Il pubblico ha applaudito tutti gli interpreti al termine della recita. Tutti siamo usciti dalla splendida sala del Teatro dei Rinnovati arricchiti nello spirito per quanto visto ed ascoltato, una serata che ci ha permesso di amare ancora di pi? quest?opera ?breve ma deliziosa? come la defin? Stravinskji.
Claudio Listanti
Claudio.listanti@voceditalia.it