Conductor BASSEM AKIKI
Original concept and direction
ÀLEX OLLÉ (LA FURA DELS BAUS)
Set design ALFONS FLORES
Costumes LLUC CASTELLS
Lighting URS SCHÖNEBAUM
Video FRANC ALEU
Direction collaborator SUSANA GOMEZ
Dramaturgy ÀLEX OLLÉ, JÚLIA CANOSA I SERRA, MARK GREY
Libretto JÚLIA CANOSA I SERRA
Chorus master MARTINO FAGGIANI
Victor Frankenstein SCOTT HENDRICKS
Creature TOPI LEHTIPUU
Elizabeth ELEONORE MARGUERRE
Dr. Walton ANDREW SCHROEDER
Henry CHRISTOPHER GILLETT
Blind Man / Father STEPHAN LOGES
Justine HENDRICKJE VAN KERCKHOVE
Prosecutor WILLIAM DAZELEY
La Monnaie Symphony Orchestra and Chorus
Production DE MUNT / LA MONNAIE (2019)
With the support of
THE BELGIAN FEDERAL GOVERNMENT’S TAX SHELTER, IN COOPERATION WITH PROSPERO MM PRODUCTIONS SA/NV AND TAXSHELTER.BE, POWERED BY ING
In coproduction with Shelter Prod and Prospero MM Productions
With the support of taxshelter.be and ING
With the support of the tax shelter of the Belgian federal government
IL TRITTICO ROMANO DI RESPIGHI APRE LA STAGIONE SINFONICA DEL COMUNALE DI BOLOGNA
Nel 250? anno dall?inaugurazione del Teatro Comunale ? davvero lodevole la decisione di aprire la Stagione Sinfonica felsinea con un?esecuzione della Trilogia Romana di quell?Ottorino Respighi che proprio a Bologna nacque il 9 luglio 1879. E lo ? ancora di pi? se, parallelamente all?esecuzione musicale, vengono chiamati quegli autentici geni teatrali della Fura dels Baus per realizzare un suggestivo commento visivo alle splendide armonie respighiane. Il Trittico, formato da ?Le feste romane?, ?Le fontane di Roma? e ?I pini di Roma?, ? una composizione a programma, dettata all?autore bolognese dall?attaccamento alla Citt? Eterna che lo prese trasferitovisi per il lavoro a Santa Cecilia. Il carattere profondo, in linea con le maggiori opere musicali, ma anche pittoriche e letterarie del tempo, ? evocativo, non descrittivo. L?effetto ricercato ? quello della suggestione: lo spettatore deve sentirsi attraversato dal suono che genera ogni tipo di coinvolgimento. La bellezza della partitura pu? imporre a uno spettatore sensibile una dannunziana (il richiamo non ? casuale) esperienza di ?piacere?. Trovo quindi azzeccatissima l?idea di coniugare gli stimoli uditivi con quelli visivi: la mescolanza delle sollecitazioni sensoriali era tipica della cultura decadente e simbolista del periodo, e si intreccia dunque, fra le differenti modalit? espressive, un dialogo intellettualmente coerente, che diviene cos? per lo spettatore un piacevolissimo connubio. Se la parte visiva (regia e regia video erano affidate rispettivamente a Carlos Padrissa e Emmanuel Carrier) ? risultata estremamente coinvolgente nelle colorate proiezioni e nei sapienti giochi di luci, non ? stato da meno il versante musicale, affidato alla bacchetta di Juraj Valcuha. Il giovane direttore russo, gi? affermato in Italia e all?estero, ha espresso la vivacit? cromatica della partitura, riflettendo da un lato sull?italianit? recondita del compositore, evidenziano le campate melodiche che qua e l? si respirano nello spartito, e dall?altro puntando l?accento sulla modernit? di certe soluzioni armoniche, dal direttore portate ad un efficace grado di parossismo.
Michele Donati