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Ritorna il balletto areniano nell?Estate del Teatro Romano con uno spettacolo, ?Blue Moon?, abbastanza insolito, affidato alle brillanti musiche di Bolling, Ellington, Miller, Prado, Rodgers, Vizzuti, Piazzolla, Gershwin e dove il secondo tempo del ?Concerto n? 21 in do maggiore? di Mozart rappresenta la sola parentesi classica della serata. Uno spettacolo che nelle intenzioni coreografiche di Maria Grazia Garofoli si mantiene fedelmente ?sulle punte?, ma dove i brani jazz rappresentano anche la scusa per osare qualche scommessa in pi? per il futuro. Sul palcoscenico, un corpo di ballo ?di tradizione?, che per la prima volta in Blue Moon si cimenta in un tipo di spettacolo e di movimenti diversi, uscendone a testa alta.
E? un risultato da non sottovalutare per una compagnia che in barba alle difficolt? economiche e ai tagli riesce ad assicurarsi il suo spazio nel cartellone dell?Estate teatrale veronese e a ritrovare il sorriso e la voglia di divertire e di divertirsi. Un?iniezione di buon umore e di fiducia che non solo traspare dall?inizio alla fine dell?esecuzione, ma che ha il suo momento clou nei saluti finali quando a sorpresa gli interpreti si lanciano, uno ad uno, in liberatorie e acrobatiche evoluzioni sulle arie del famoso ?Honky Tonk Train Blues? di Meade Lewis e conquistano il pubblico.
Blue Moon (anche titolo del celebre brano di Richard Rodgers che apre e conclude la serata) ? un insieme di danze visionarie, una fantasmagoria di corpi plasmati in difficili evoluzioni, voli, proiezioni, che svolge molti passi accademici senza disdegnare (anzi) il cha cha, la rumba, il tango, il boogie-woogie, il rock.
La ventina di ballerini presenti in scena lo interpretano con suadente eleganza, padroneggiando ormai uno stile ampiamente acquisito e con quel ?quid? classico in pi? rispetto ad interpreti di attitudine esclusivamente moderna.
Fra loro ? spiccata la personalit? di Giuseppe Picone (? sceso fra il pubblico per prendersi la sua ballerina di turno, una Amaya Ugarteche rimessa a nuovo dopo la maternit?), protagonista elegante, ma anche spavaldo e pieno di grinta, simbolicamente allo zenit di una radiosa vita artistica. Accanto a lui, per ?Mozart Time?, Ilenia Montagnoli, morbida e delicata, con una tecnica fortissima e gambe mozzafiato. Hanno davvero impressionato anche Elisa Cipriani e Luca Condello in ?Secret Dreams?, una lotta d?amore di grande fisicit? in cui i due interpreti non si sono quasi mai lasciati sfidando la precariet? degli equilibri.
Ma non gli sono stati da meno le coppie Antonio Russo-Scilla Cattafesta in ?Mystique? e Evghenij Kurstev-Michela Viola, nel divertentissimo (e applaudito) ?Caravan? di Ellington. Il balletto areniano che oggi appare deliziosamente ag?, con qualche indovinato inserimento di nuove forze, coniuga liricamente slanci classici e dinamiche moderne e forse proprio per questo il Teatro Romano si rivela il palcoscenico ideale per una nuova generazione di entusiasti ballerini, tra i quali sono a dar man forte i pi? ?navigati? Giovanni Patti, Pietro Occhio, Tommaso Renda, Elisabetta Candido, Elisa Mazzoli, Gianfranco Scellato.
L?accompagnamento musicale era affidato al pianoforte di Pietro Salvaggio (bravo nell?accentuare l?aspetto dirty dello stile barrelhouse di Lewis) che ha guidato uno scioltissimo ensemble di sei colleghi, tutte prime parti dell?orchestra areniana. Il calore degli applausi del pubblico a scena aperta ? stato significativo, nella speranza che questa bellissima serata di danza si possa rinnovare ogni anno, anche al Filarmonico, dove la troveremmo ?indovinata? per le festivit? di fine anno. Perch? no ? (Gianni Villani)