LA POTENZA DELLO SPORT PIU? L?ARMONIA DELLA DANZA FANNO ?RHYT.MIX?
?Io sono femminilit?, ritmo, energia, potenza ?? Con queste frasi proiettate sullo schermo trasparente, rivelatesi quanto mai veritiere gi? nel primo quadro di danza ispirato ai Caf? Chantant, si ? aperto lo spettacolo ?Rhyth.mix? il 5 e il 6 marzo al Teatro Alighieri di Ravenna. Sono nove le atlete-danzatrici dai corpi scolpiti dalla ginnastica che ballano con sinuose movenze e stanno sulla scena da consumate professioniste in una successione di quadri creati dalla coreografa Barbara Cardinetti per fare emergere le abilit? individuali e d’assieme delle ginnaste. Lo staff di sole donne ha dominato il palcoscenico dimostrando la bravura singola e l?affiatamento di gruppo in un contesto multimediale fantasioso ed efficace debitore sia alla storia dell?arte contemporanea che alle pi? moderne tecnologie video. Lo spettacolo ? una felice combinazione di tecnica ginnica e di danza talvolta acrobatica con quadri maliziosi (?Lap Dance con connesse acrobazie al palo) fantascientifici (danza a tre proiettate nel firmamento siderale), optical (le danzatrici, rivestite dello stesso tessuto, si compenetrano nei divani), onirico (fondo acquatico con sirene fluttuanti) e trovate di grande impatto visivo ed emozionale. Nel finale le danzatrici sono addossate al fondale inseguite da getti di colore, poi di colpo tutte in scena, spavaldamente scatenate sull?onda di un indiavolato rock. Ottimo l?abbinamento brani musicali ? danze e ancora pi? azzeccato il susseguirsi di proiezioni che creano un interazione fra la realt? delle danzatrici e la finzione delle immagini proiettate. Il legame originario con lo sport ? confermato anche dall?armamentario classico della ginnastica ritmica: clavette, funi, palle, cerchi, corde e i nastri colorati che accompagnano il movimento come policromatiche onde sonore. A volte la tecnologia in scena crea un effetto disturbante, ma non in questo caso dove essa ? parte integrante della riuscita dello spettacolo, insieme alle luci e alla parte musicale. Sul palco, l?abbiamo gi? scritto, ci sono solo donne, ma dietro le quinte ci sono uomini al light design (Giandomenico Barbon), all?audio-video (Nicola Frasson) e agli effetti speciali ed ? un uomo l?ideatore Antonio Gnecchi Ruscone, che ha prodotto anche ?Aeros? di Daniel Ezralow. La collaborazione creativa fra la coreografa Barbara Cardinetti,, la costumista Susanna Monacelli e l?esperta Emanuele Maccarini,, Giudice Internazionale e Allenatrice della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica, ha sottratto alla pedana olimpica (nello staff ci sono due ori olimpici) per votarle alla danza Linda Bollo, Giorgia Cafiero, Fabrizia D’Ottavio, Valentina Giolo, Jolita Manolova, Daniela Masseroni, Sara Menassi, Sheila Verdi e Laura Vernizzi, tutte fra i venti e ventisei anni.
Attilia Tartagni 7 marzo 2011
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LA POTENZA DELLO SPORT PIU? L?ARMONIA DELLA DANZA FANNO ?RHYT.MIX?
?Io sono femminilit?, ritmo, energia, potenza ?? Con queste frasi proiettate sullo schermo trasparente, rivelatesi quanto mai veritiere gi? nel primo quadro di danza ispirato ai Caf? Chantant, si ? aperto lo spettacolo ?Rhyth.mix? il 5 e il 6 marzo al Teatro Alighieri di Ravenna. Sono nove le atlete-danzatrici dai corpi scolpiti dalla ginnastica che ballano con sinuose movenze e stanno sulla scena da consumate professioniste in una successione di quadri creati dalla coreografa Barbara Cardinetti per fare emergere le abilit? individuali e d’assieme delle ginnaste. Lo staff di sole donne ha dominato il palcoscenico dimostrando la bravura singola e l?affiatamento di gruppo in un contesto multimediale fantasioso ed efficace debitore sia alla storia dell?arte contemporanea che alle pi? moderne tecnologie video. Lo spettacolo ? una felice combinazione di tecnica ginnica e di danza talvolta acrobatica con quadri maliziosi (?Lap Dance con connesse acrobazie al palo) fantascientifici (danza a tre proiettate nel firmamento siderale), optical (le danzatrici, rivestite dello stesso tessuto, si compenetrano nei divani), onirico (fondo acquatico con sirene fluttuanti) e trovate di grande impatto visivo ed emozionale. Nel finale le danzatrici sono addossate al fondale inseguite da getti di colore, poi di colpo tutte in scena, spavaldamente scatenate sull?onda di un indiavolato rock. Ottimo l?abbinamento brani musicali ? danze e ancora pi? azzeccato il susseguirsi di proiezioni che creano un interazione fra la realt? delle danzatrici e la finzione delle immagini proiettate. Il legame originario con lo sport ? confermato anche dall?armamentario classico della ginnastica ritmica: clavette, funi, palle, cerchi, corde e i nastri colorati che accompagnano il movimento come policromatiche onde sonore. A volte la tecnologia in scena crea un effetto disturbante, ma non in questo caso dove essa ? parte integrante della riuscita dello spettacolo, insieme alle luci e alla parte musicale. Sul palco, l?abbiamo gi? scritto, ci sono solo donne, ma dietro le quinte ci sono uomini al light design (Giandomenico Barbon), all?audio-video (Nicola Frasson) e agli effetti speciali ed ? un uomo l?ideatore Antonio Gnecchi Ruscone, che ha prodotto anche ?Aeros? di Daniel Ezralow. La collaborazione creativa fra la coreografa Barbara Cardinetti,, la costumista Susanna Monacelli e l?esperta Emanuele Maccarini,, Giudice Internazionale e Allenatrice della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica, ha sottratto alla pedana olimpica (nello staff ci sono due ori olimpici) per votarle alla danza Linda Bollo, Giorgia Cafiero, Fabrizia D’Ottavio, Valentina Giolo, Jolita Manolova, Daniela Masseroni, Sara Menassi, Sheila Verdi e Laura Vernizzi, tutte fra i venti e ventisei anni.
Attilia Tartagni 7 marzo 2011