Donna non rieducabile

Posted by on February 23, 2011

 

 

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  1. Ritratto di Anna Politkovskaja, una ?Donna non rieducabile?.

    Ottavia Piccolo ? la ?Donna non rieducabile? Anna Politkovskaja, giornalista della Novaja Gazeta di Mosca, eliminata dal regime sovietico il 7.10.2006 mentre stava lavorando a un’inchiesta sulle torture di regime. Il 23.02.2011 nel Teatro Rasi di Ravenna Ottavia ? diventata Anna prestandole la sua figura di bambina invecchiata con i capelli grigi al naturale resi argentei dalle luci artificiali, uniche concessioni alla scenografia un tavolo e una sedia. La fragilit? ? propria della natura umana ed ? doppiamente percepibile in una donna che si muove in un clima inquinato da trame terroristiche e di regime, da repressione e violenze, sforzandosi di mantenere un rapporto onesto e dignitoso con il proprio lavoro senza accettare compromessi con il potere. Purtroppo il crollo del regime sovietico ha determinato, al posto di una sana democrazia, un nuovo sistema di potere che elimina fisicamente gli elementi scomodi. Anna fu un’osservatrice attenta e narr? esattamente ci? che vide, senza nascondere n? edulcorare la realt? anzi cercando di renderla ancora pi? evidente. Co? divent? un nemico da abbattere. Violenze, uccisioni, stupri: tutto questo avveniva in Cecenia per opera dell’esercito russo e per ritorsione, ci furono la strage nel Teatro Dubrovda di Mosca e della scuola di Beslan. Fin dalle prime battute del copione Anna manifesta la consapevolezza del pericolo, ma il dovere di cronaca ? pi? forte e le impone di continuare, anche quando un’innocua signora abitante nel suo condominio viene uccisa e quando vengono soppresse due persone da lei intervistate. La paura si insinua nel suo animo, ma si rafforza anche l’etica della comunicazione giornalistica da cui non si pu? prescindere e il dovere di riportare sulla carta stampata quello che sta succedendo. Ottavia Piccolo, attrice dalla lunga carriera teatrale e dal costante impegno civile, attribuisce al suo personaggio spessore professionale e umano declinato senza enfasi, con quella misura e quel distacco che caratterizzarono gli scritti della giornalista. La accompagna l’arpa di Floraleda Sacchi con motivi che riecheggiano la guerra, la disgregazione dell’inno sovietico, rumori di lotte e momenti di pace. Un’opera necessaria per non dimenticare, che risente del fatto di non essere stata pensata per il teatro ma per altri veicoli mediatici e richiede quindi da parte del pubblico la massima concentrazione per non perdere neppure una parola del lungo monologo della Piccolo. Ci? che la pi?ce di Stefano Massini diretta da Silvano Piccardi non rende sotto il profilo teatrale, lo trasmette in contenuti sempre d’attualit?. E’ del 22 febbraio la notizia che Lara Logan, giovane e bella corrispondente CBS, ? stata, forse, stuprata e sicuramente malmenata in una piazza d’Egitto dove, in piena sommossa popolare, duecento persone l’hanno circondata per imporle questa bestiale ?lezione? della serie: ?Ecco cosa facciamo alle donne intelligenti ed emancipate?. E’ stata salvata solo dall’intervento di donne egiziane e dell’esercito. Dunque le donne sono sempre esposte alla violenza, sia quella fisica che quella sessuale, ancora pi? dolorosa e straziante Prima dello spettacolo, Ottavia Piccolo ha presentato presso la Libreria Feltrinelli di Ravenna il libro con dvd edito da Promo Music Books dal titolo ?Il sangue e la neve? contenente contributi, testimonianze, lettere e atti e scritti di Furio Colombo, della stessa Piccolo, di Elena Dundovich e un video con la regia di Felice Cappa.
    P.S. Il processo agli imputati di omicidio della Politkovskaja ha visto tutti assolti per insufficienza di prove, una sentenza successiva della Corte suprema federale ha parzialmente corretto l’iniqua sentenza mantenendo tuttavia molti punti oscuri.
    Attilia Tartagni 24.02.2011

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