Sorelle Marinetti

Posted by on January 8, 2011

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  1. Recensione dello spettacolo
    Con le Sorelle Marinetti un passato con analogie al presente
    I testi di Giorgio Bozzo e la parte musicale di Christian Schimitz per uno spettacolo godibile e raffinato

    Il secondo spettacolo della stagione teatrale della rinnovata gestione del Teatro Ambra Jovinelli prevedeva la partecipazione de Le Sorelle Marinetti con il titolo ‘Non ce ne importa niente’ per una performance di grande presa musicale ma anche di stimoltante contenuto, storico e sociale.

    Le Marinetti sono tre sorelle reinventate ‘modernamente’ da Giorgio Bozzo, autore e produttore dello spettacolo, per una rivisitazione degli anni che vanno dal 1936 fino alla seconda guerra mondiale della nostra storia ispirandosi al famoso Trio Lescano che proprio di quegli anni ? stato uno dei simboli pi? inconfutabili.

    Di questo celebre trio Le Sorelle Marinetti non ne fanno, come portrebbe sembrare a prima vista, una parodia, perch? cos? non reggerebbe uno spettacolo di due ore, ma una rivisitazione gustosa e raffinata che ci ha fatto ripercorrere il clima culturale e sociale di quell’epoca.

    Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli sono i tre artisti che hanno dato vita a questo inconsueto trio, ognuno con una preparazione musicale ed un bagaglio culturale notevole. Artista lirico il primo, cantante e coreografo il secondo, cantante e attore diplomato ai Filodrammatici il terzo; hanno bene interpretato le tre parti di Turbina, Mercuria e Scintilla (sempre nell’ordine) tutti nomi di sapore ‘futurista’ proprio in omaggio alla cultura dell’epoca.

    Il fondamento dello spettacolo ? stato, ovviamente, la parte musicale. Costruita con cura ed intelligenza da Christian Schimitz (arrangiatore e trascrittore) che ha diretto l’ Orchestra Maniscalchi, complesso molto affiatato e specializzato in questo genere di musica ai quali si aggiungeva la preziosa collaborazione vocale di Gianluca De Martini che ha ben reso la vocalit? dell’epoca.

    Le Tre Sorelle sono entrate bene nel gusto musicale di quegli anni ormai lontani, con una esecuzione molto attenta ad evitare facili eccessi, esibendo una sobriet? ed un gusto musicale di rara efficacia, integrando la loro prestazione con una recitazione e dei movimenti coreografici molto ben calibrati, merito del regista Max Croci e delle coreografie di Andrea Allione, Mercuria per intenderci.

    Oltre la parte musicale lo spettacolo ha avuto anche l’indiscutibile merito di rappresentare una parte della nostra storia nazionale portandoci con la mente a fare dei paralleli con la situazione di oggi. Gli anni che vanno dal 1936 alla guerra, furono anni di crisi, molto tristi, di una societ? dominata dalla dittatura, anni di grande sofferenza che si infransero davanti ai cancelli di Auschwitz e sotto i bombardamenti che devastarono il nostro paese. Paradigmatica ? la storia del Trio Lescano che ebbe un successo strepitoso presso il pubblico a partire dal 1936 per scomparire repentinamente nel 1943, costretto a sospendere l’attivit? perch? la madre delle tre cantanti era di origine ebraica.

    Anche oggi, seppur con aspetti diversi, viviamo un momento di grande crisi economica e sociale, crisi che coinvolge buona parte di noi, fino a tutto il ceto medio, quindi, buona parte della societ?. Non sappiamo ancora come, e dove, si infranger? questo disagio sociale, quotidianamente palpabile, come finir? se non interverranno fatti nuovi e positivi.

    Giorgio Bozzo, l’ideatore dello spettacolo, nel suo bell’ intervento finale a spiegazione dello spirito che ha animato questo elegante spettacolo, ha confortato la nostra tesi. Spiegando che la sua attivit? ? rivolta al recupero dello Jazz Swingle all’italiana che fu cancellato, praticamente, dal dopoguerra. Chi praticava quel genere, secondo Bozzo, ? stato una sorta di primo ‘resistente’ perch? diede il sorriso ad anni (dal 1936 in poi), colmi di tristezza e di tensioni.

    Bozzo, inoltre, e molto giustamente, ha esortato il pubblico a seguire le esecuzioni musicali dal vivo, che purtroppo sono mortificate dal modo odierno di rapportarci con la musica, complice la televisione e l’uso improprio del disco e di tutte le registrazioni. Di ci?, ci ? sembrato nel suo discorso, che a suo parere sia un po’ colpa di noi cronisti e critici musicali. Lo vogliamo rassicurare. Da parte nostra, sempre, ogni articolo o recensione che scriviamo, sia noi che molti nostri colleghi, sono rivolti, esclusivamente, a convincere il pubblico che le sale da concerto ed i teatri sono gli unici luoghi presso i quali si pu? fruire, non solo della musica, ma di tutte le altre forme di spettacolo dal vivo.

    Il numeroso pubblico intervenuto ha seguito con partecipazione tutto lo spettacolo decretando alla fine un buon successo ad una manifestazione del quale, il Teatro Ambra Jovinelli, ? forse la struttura architettonica ideale per un contenuto musicale e teatrale come quello proposto da queste divertenti Sorelle Marinetti. E’ stata una tappa fondamentale nella rinascita di questo importante spazio teatrale e culturale della citt? di Roma

    Claudio Listanti
    claudio.listanti@voceditalia.it

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