Ballet Trockadero de Montecarlo

Posted by on March 19, 2010

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  1. I TROCKS al teatro Alighieri strappano sorrisi e ammirazione.
    Parodia e virtuosismo sono le strutture portanti dello spettacolo proposto al Teatro Alighieri di Ravenna sabato 27 e domenica 28 marzo da Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, che ha chiuso in allegria la stagione di danza 2009-2010 divertendo il pubblico ravennate, sempre pi? folto grazie anche alla diffusione in citt? di pregevoli scuole di ballo. Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena il balletto classico tradizionale in parodia e en travesti, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo presentarono i loro primi spettacoli Off-Off-Broadway a tarda sera e proseguirono a mezzanotte nei loft del Greenwich Village, sempre seguiti attentamente dalla stampa. Qualche fortunata esibizione all?estero e diversi passaggi televisivi e nei teatri di Brodway ne consolidarono la fama. Nel 1994 i Trocks – come vengono affettuosamente chiamati dal pubblico dei pi? affezionati ? andarono in pellegrinaggio nella terra di Petipa, la Russia, esportando quattordici spettacoli di successo. Oggi la Compagnia ? formata da ballerini (uomini) professionisti che danzano l?intero repertorio classico di balletto e danza moderna rispettando le regole delle due discipline, ma aggiungendo quel pizzico di garbata ironia o di pronunciata parodia capace di mettere allegria nell?osservatore. Ogni elemento del corpo di ballo sa danzare perfettamente, ma sa pure ironizzare su questa pretesa perfezione della ballerina classica. I Trocks infatti intendono mettere in discussione il mito che la danza e la letteratura romantica dell?Ottocento hanno creato intorno alla figura della ballerina. Non c?? la sorpresa n? la la rivelazione dell?altro sesso sotto mentite spoglie, ? subito tutto evidente: i corpi sono pesanti, le stature inoppugnabilmente maschili e dai decolt? dei romantici tut? fuoriescono imbarazzanti petti villosi.
    Il secondo atto del ?Lago dei cigni? (coreografia originale di Lev Ivanov su musiche di Cajkovskij) ? stato il pretesto per rivisitare la figura di Odette, languida creatura fasciata in candido tut? bianco con petto villoso d?ordinanza, il perfido stregone tradotto in un nevrotico saltimbanco e le figure di contorno. La scena si ? chiusa sulla composizione idilliaca e plastica del gruppo di danzatori, ma un?improvvisa riapertura del sipario li ha mostrati intenti ad azzuffarsi senza ritegno. A seguire Pas de deux ? Go for Barocco? (di Peter Anastos su musiche di Bach) e Paquita di Petipa ? Minkus. Si ? potuto ammirare l?intermezzo del cigno che si spiuma in languidi volteggi fino a trovare la morte in un sussulto non proprio etereo. La scena finale si ? chiusa su un quadro di composta bellezza di corpi languidamente allacciati, per riaprirsi subito dopo su uno scatenato rock and roll scandito da luci strepitose, mentre tutto il teatro era invaso da dinamismi luminosi, come stelle inquiete imprigionate dalla volta del teatro. Il gioco della parodia ? presto svelato e rischierebbe di diventare noioso, se non si trattasse di ballerini di prima scelta che mentre ironizzano sulla danza prendendola bonariamente in giro, affermano con i loro virtuosismi l?assoluto valore artistico di questa disciplina.
    Attilia Tartagni 29.03.2010

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