?Candide? di Bernstein con un inedito Voltaire in scena a Ravenna
?La vita non ? buona n? cattiva. Bene e male, gioia e dolore sono finemente intrecciati?. E ancora ?Non siamo puri,n? saggi, n? buoni?. Sono le parole chiave di quell?intricata storia compositiva del ?Candide? di Bernstein tratto dal capolavoro della letteratura illuministica ?Candide ou l?Optimisme? di Voltaire. In scena a Ravenna per l?attuale stagione lirica del Teatro Alighieri, ?Candide? porta la firma di Michal Znaniecki con le piacevoli scene di Luigi Scoglio e i costumi di Kornelia Piskorek nel nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, con una variegata compagnia di attori-cantanti appartenenti al Teatro polacco Wielki-Opera di Poznan diretti dalla bacchetta di Elio Boncompagni sul podio dell?Orchestra della Toscana. Dunque un complesso intreccio di nazionalit? compone l?ensemble artistico quasi a sottolineare l?eclettismo musicale di questa tormentata operazione artistica che, pur non avendo mai raggiunto la popolarit? del fortunato ?West Side Story?, continua a segnare un momento di grande musica grazie al pirotecnico virtuosismo di Bernstein. Sotto l?apparente leggerezza dell?ironia ?Candide? fa rivivere uno dei pi? amari commenti all?ipocrisia del mondo nel tentativo di nascondere l?autentica natura dell?uomo che la vivace e disincantata regia di Michal Znaniecki affida alla narrazione di un Voltaire inedito in scena, impersonato da Tommaso Cavallo, il cui compito ? quello di legare in un sottile filo logico, se tali possono essere definite le surreali avventure del protagonista, una serie di quadri musicali che la brillante partitura di Bernstein configura nella versione del musical nato dalla penna di Lillian Helman e Tyrone Guthrie. Un musical eclettico intrecciato a pi? registri espressivi che con suprema disinvoltura passa dagli influssi mahleriani con cui il coro finale omaggia il ?Risorgerai? della seconda Sinfonia, ad atmosfere che strizzano l?occhio al jazz, alla satira al vetriolo del maccartismo nella scena dell?Inquisizione quando il coro intona ?Oh che bella giornata per un Auto-da-f??, e ancora lo sberleffo dell?ottimismo nella scena dell?Eldorado, fino all?amaro disincanto dell?ideale amoroso nella bellissima ?Nothing more than this?di Candide, e all?amiccante tango ?I?m easily assimilated? della Old Lady in un?accattivante cantabilit? che travolge amarezze, disillusioni e tragedie in un?ostinata voglia di vivere. Fortunatamente Elio Boncompagni rende giustizia a questa complessa partitura con una timbrica brillante nell?orchestrazione dell?organico della Toscana, suffragata dal coro ben diretto da Marco Bargagna. Piuttosto esile invece ? il cast vocale che pecca soprattutto nell?espressivit? del protagonista Wojcieck Sokolnicki, un Candide privo di coloratura e tremendamente a disagio nelle note alte. Pi? in tono ? la Cunegonde di Ewa Majcherczyk che si destreggia amabilmente nelle ostiche agilit? di ?Glitter and be gay?. Sylvia Zlotkowska sarebbe un?esuberante Old Lady ma sfortunatamente gli acuti duri e le modulazioni legnose le impediscono di emergere nel contesto di un cast talvolta rumoroso e un po? macchiettistico.
Ravenna, febbraio 2010.
Claudia Mambelli.
?Candide? di Bernstein al Teatro Alighieri di Ravenna il 20 e 21 febbraio sospeso fra il musical e l?operetta.
Grazie al progetto LTL Opera Studio 2009 e al Teatro del Giglio di Lucca con la regia di Michail Znaniecki, uno dei giovani direttori del teatro di Poznan, centro polacco di produzione lirica che ha collaborato al ?Candide?, fa la sua prima apparizione a Ravenna l?affresco musicale che nel 1956, un anno prima che uscisse il suo capolavoro West Side Story, Leonard Bernstein compose sulla traccia dell?omonimo romanzo di Voltaire ?Candide ou l?Optimisme?. Il lavoro si compone di due atti e di 27 numeri musicali che portano in scena l?opera illuminista, mostrandone gli aspetti satirici e l?attualit?. Voltaire nel 1759 criticava l?incondizionato ottimismo della filosofia leibniziana che consisteva nell?illusione di vivere nel migliore dei mondi possibili. Colpiti dal maccartismo come tanti personaggi coevi della cultura americana, Leonard Bernstein e la scrittrice Lillian Helman, che fu la prima librettista dell?opera, seguita da altri scrittori fra cui Richard Wilbur e dal musicista stesso, si dedicarono a trasporre in musica l?opera letteraria illuminista che mette alla berlina la societ? perfetta svelandone i tragici retroscena. Dopo l?insuccesso dell?esordio, Candide fu sottoposta a vari rimaneggiamenti fino alla versione finale ripresa dalla Scottish Opera Edition del 1989 adottata per questo progetto. L?allestimento del Teatro Alighieri di Ravenna ha puntato sulla matrice itinerante dell?opera, contestualizzandola in una stazione o in un metro. Candide vi transita per le varie destinazioni che lo porteranno in citt? agli antipodi del mondo, seguito dal racconto di un anziano Voltaire mimetizzato fra i viaggiatori. Sulla stazione si affacciano le scene che ospiteranno le tragiche esperienze di vita di Candide e dei suoi sodali fin dal primo quadro aperto sul lussuoso castello del barone Thunder-ten-Tronck in cui si trovano i personaggi principali: l?amata Cunegonda, Maximilian, la damigella Paquette e il maestro Pangloss che ? l?alter-ego del filosofo Leibnitz. Il primo quadro ? esemplificativo di ci? che avverr? poi in ogni angolo del mondo. Nel castello si vive un?esistenza fatua, segnata dal lusso e dall?esteriorit?, che verr? brutalmente travolta dagli orrori della guerra. Ogni quadro, Westfalia, Parigi, Lisbona, Buenos Aires, la terra di Eldorado, corrisponde a un tuffo in una situazione, all?incontro con personaggi nuovi o gi? conosciuti, assassinati o periti in sciagure e poi miracolosamente ritrovati illesi in altre circostanze e si conclude puntualmente con una catastrofe naturale o con tragici accadimenti. Fino all?approdo finale a Venezia, in cui Candide ritrova Cunegonda, sopravvissuta a terrificanti esperienze e la Old Lady, entrambe assoldate dal perfido Ragotski nella sua sala da gioco. Candide nel suo percorso ? approdato a una personale filosofia di vita che lo induce a coltivare, insieme a Cunegonda, un sogno piccolo e realizzabile, l?acquisto di un terreno, la costruzione di una casa e una tranquilla vita privata. Alla regia e alla coreografia va riconosciuto il merito di avere dato una forma drammaturgica specifica e una continuit? estetica a un?opera che trascende i generi e sorprende per la variet? dei rimandi musicali dove si alternano ammiccamenti al musical, citazioni bachiane, arie lamentose, cori, brani che disegnano caratteri in un continuo cambio di scena e di atmosfere musicali. Candide trascende le categorie, non n? un musical n? un?opera lirica e neppure un?operetta classica come la definiva Bernstein. Per quanto ? paradossale e satirico il percorso evolutivo di Candide, altrettanto dissacrante, divertente, emozionante e straordinariamente variegato ? il tessuto musicale che vi sottende, di cui l?Ouverture resta una delle pi? eseguite del moderno sinfonismo. I cantanti sono i giovani del progetto LTL OperaStudio, 22 cantanti che si sono alternati nelle due recite accompagnati da altri figuranti (se ne contano 35 in scena) , diretti dal maestro, Elio Boncompagni e accompagnati dall?Orchestra della Toscana. Fantasiose ed appropriate le scene di Luigi Scoglio, i costumi di Kornelia Piskorek e le sfavillanti luci di Marco Minghetti. E se un merito va riconosciuto al libretto dell?opera in vendita nell?occasione, non ? tanto per la presentazione di Dario Oliveri o per l?ancora pi? apprezzabile intervento di Bernstein, quanto per l?immagine in copertina che riporta una fredda anonima stazione con una valigia in primo piano, una sola panchina colorata e uno squarcio sull?ancora pi? anonima parete aperto su uno spicchio di cielo: la piccola porzione di felicit? che ? possibile conquistare. Attilia Tartagni 21.02.2010
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?Candide? di Bernstein con un inedito Voltaire in scena a Ravenna
?La vita non ? buona n? cattiva. Bene e male, gioia e dolore sono finemente intrecciati?. E ancora ?Non siamo puri,n? saggi, n? buoni?. Sono le parole chiave di quell?intricata storia compositiva del ?Candide? di Bernstein tratto dal capolavoro della letteratura illuministica ?Candide ou l?Optimisme? di Voltaire. In scena a Ravenna per l?attuale stagione lirica del Teatro Alighieri, ?Candide? porta la firma di Michal Znaniecki con le piacevoli scene di Luigi Scoglio e i costumi di Kornelia Piskorek nel nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, con una variegata compagnia di attori-cantanti appartenenti al Teatro polacco Wielki-Opera di Poznan diretti dalla bacchetta di Elio Boncompagni sul podio dell?Orchestra della Toscana. Dunque un complesso intreccio di nazionalit? compone l?ensemble artistico quasi a sottolineare l?eclettismo musicale di questa tormentata operazione artistica che, pur non avendo mai raggiunto la popolarit? del fortunato ?West Side Story?, continua a segnare un momento di grande musica grazie al pirotecnico virtuosismo di Bernstein. Sotto l?apparente leggerezza dell?ironia ?Candide? fa rivivere uno dei pi? amari commenti all?ipocrisia del mondo nel tentativo di nascondere l?autentica natura dell?uomo che la vivace e disincantata regia di Michal Znaniecki affida alla narrazione di un Voltaire inedito in scena, impersonato da Tommaso Cavallo, il cui compito ? quello di legare in un sottile filo logico, se tali possono essere definite le surreali avventure del protagonista, una serie di quadri musicali che la brillante partitura di Bernstein configura nella versione del musical nato dalla penna di Lillian Helman e Tyrone Guthrie. Un musical eclettico intrecciato a pi? registri espressivi che con suprema disinvoltura passa dagli influssi mahleriani con cui il coro finale omaggia il ?Risorgerai? della seconda Sinfonia, ad atmosfere che strizzano l?occhio al jazz, alla satira al vetriolo del maccartismo nella scena dell?Inquisizione quando il coro intona ?Oh che bella giornata per un Auto-da-f??, e ancora lo sberleffo dell?ottimismo nella scena dell?Eldorado, fino all?amaro disincanto dell?ideale amoroso nella bellissima ?Nothing more than this?di Candide, e all?amiccante tango ?I?m easily assimilated? della Old Lady in un?accattivante cantabilit? che travolge amarezze, disillusioni e tragedie in un?ostinata voglia di vivere. Fortunatamente Elio Boncompagni rende giustizia a questa complessa partitura con una timbrica brillante nell?orchestrazione dell?organico della Toscana, suffragata dal coro ben diretto da Marco Bargagna. Piuttosto esile invece ? il cast vocale che pecca soprattutto nell?espressivit? del protagonista Wojcieck Sokolnicki, un Candide privo di coloratura e tremendamente a disagio nelle note alte. Pi? in tono ? la Cunegonde di Ewa Majcherczyk che si destreggia amabilmente nelle ostiche agilit? di ?Glitter and be gay?. Sylvia Zlotkowska sarebbe un?esuberante Old Lady ma sfortunatamente gli acuti duri e le modulazioni legnose le impediscono di emergere nel contesto di un cast talvolta rumoroso e un po? macchiettistico.
Ravenna, febbraio 2010.
Claudia Mambelli.
?Candide? di Bernstein al Teatro Alighieri di Ravenna il 20 e 21 febbraio sospeso fra il musical e l?operetta.
Grazie al progetto LTL Opera Studio 2009 e al Teatro del Giglio di Lucca con la regia di Michail Znaniecki, uno dei giovani direttori del teatro di Poznan, centro polacco di produzione lirica che ha collaborato al ?Candide?, fa la sua prima apparizione a Ravenna l?affresco musicale che nel 1956, un anno prima che uscisse il suo capolavoro West Side Story, Leonard Bernstein compose sulla traccia dell?omonimo romanzo di Voltaire ?Candide ou l?Optimisme?. Il lavoro si compone di due atti e di 27 numeri musicali che portano in scena l?opera illuminista, mostrandone gli aspetti satirici e l?attualit?. Voltaire nel 1759 criticava l?incondizionato ottimismo della filosofia leibniziana che consisteva nell?illusione di vivere nel migliore dei mondi possibili. Colpiti dal maccartismo come tanti personaggi coevi della cultura americana, Leonard Bernstein e la scrittrice Lillian Helman, che fu la prima librettista dell?opera, seguita da altri scrittori fra cui Richard Wilbur e dal musicista stesso, si dedicarono a trasporre in musica l?opera letteraria illuminista che mette alla berlina la societ? perfetta svelandone i tragici retroscena. Dopo l?insuccesso dell?esordio, Candide fu sottoposta a vari rimaneggiamenti fino alla versione finale ripresa dalla Scottish Opera Edition del 1989 adottata per questo progetto. L?allestimento del Teatro Alighieri di Ravenna ha puntato sulla matrice itinerante dell?opera, contestualizzandola in una stazione o in un metro. Candide vi transita per le varie destinazioni che lo porteranno in citt? agli antipodi del mondo, seguito dal racconto di un anziano Voltaire mimetizzato fra i viaggiatori. Sulla stazione si affacciano le scene che ospiteranno le tragiche esperienze di vita di Candide e dei suoi sodali fin dal primo quadro aperto sul lussuoso castello del barone Thunder-ten-Tronck in cui si trovano i personaggi principali: l?amata Cunegonda, Maximilian, la damigella Paquette e il maestro Pangloss che ? l?alter-ego del filosofo Leibnitz. Il primo quadro ? esemplificativo di ci? che avverr? poi in ogni angolo del mondo. Nel castello si vive un?esistenza fatua, segnata dal lusso e dall?esteriorit?, che verr? brutalmente travolta dagli orrori della guerra. Ogni quadro, Westfalia, Parigi, Lisbona, Buenos Aires, la terra di Eldorado, corrisponde a un tuffo in una situazione, all?incontro con personaggi nuovi o gi? conosciuti, assassinati o periti in sciagure e poi miracolosamente ritrovati illesi in altre circostanze e si conclude puntualmente con una catastrofe naturale o con tragici accadimenti. Fino all?approdo finale a Venezia, in cui Candide ritrova Cunegonda, sopravvissuta a terrificanti esperienze e la Old Lady, entrambe assoldate dal perfido Ragotski nella sua sala da gioco. Candide nel suo percorso ? approdato a una personale filosofia di vita che lo induce a coltivare, insieme a Cunegonda, un sogno piccolo e realizzabile, l?acquisto di un terreno, la costruzione di una casa e una tranquilla vita privata. Alla regia e alla coreografia va riconosciuto il merito di avere dato una forma drammaturgica specifica e una continuit? estetica a un?opera che trascende i generi e sorprende per la variet? dei rimandi musicali dove si alternano ammiccamenti al musical, citazioni bachiane, arie lamentose, cori, brani che disegnano caratteri in un continuo cambio di scena e di atmosfere musicali. Candide trascende le categorie, non n? un musical n? un?opera lirica e neppure un?operetta classica come la definiva Bernstein. Per quanto ? paradossale e satirico il percorso evolutivo di Candide, altrettanto dissacrante, divertente, emozionante e straordinariamente variegato ? il tessuto musicale che vi sottende, di cui l?Ouverture resta una delle pi? eseguite del moderno sinfonismo. I cantanti sono i giovani del progetto LTL OperaStudio, 22 cantanti che si sono alternati nelle due recite accompagnati da altri figuranti (se ne contano 35 in scena) , diretti dal maestro, Elio Boncompagni e accompagnati dall?Orchestra della Toscana. Fantasiose ed appropriate le scene di Luigi Scoglio, i costumi di Kornelia Piskorek e le sfavillanti luci di Marco Minghetti. E se un merito va riconosciuto al libretto dell?opera in vendita nell?occasione, non ? tanto per la presentazione di Dario Oliveri o per l?ancora pi? apprezzabile intervento di Bernstein, quanto per l?immagine in copertina che riporta una fredda anonima stazione con una valigia in primo piano, una sola panchina colorata e uno squarcio sull?ancora pi? anonima parete aperto su uno spicchio di cielo: la piccola porzione di felicit? che ? possibile conquistare. Attilia Tartagni 21.02.2010